Auto test della saliva: perché è importante farlo
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1 anno fa
Il metodo fai da te e a costo zero per valutare il tuo stato di salute
Esiste un metodo gratis ed efficace che consente di eliminare batteri, funghi, lieviti e tossine presenti nel nostro cavo orale in modo da non ingerirli nuovamente andando a sovraffaticare il microbiota intestinale: è la pulizia della lingua.
Ma perché è importante pulire la lingua? Sulla lingua si depositano batteri del cavo orale, funghi, lieviti, tossine e cellule di sfaldamento che vanno a formare quella che viene comunemente chiamata patina bianca.
Se la lingua non viene pulita, ogni volta che si deglutisce si ingerisce una buona parte della patina e questo non fa che peggiorare lo stato di intossicazione generale, soprattutto dell'intestino (e del microbiota intestinale).
Ma perché si forma la patina bianca sulla lingua?
Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Serena Missori, Medico chirurgo, endocrinologa, diabetologa, esperta di nutrizione funzionale biotipizzata e autrice di molti libri.
«Ritengo opportuno suddividere le cause della formazione della patina in due categorie: patologiche e routinarie (non patologiche ma favorenti la malattia)» – ci spiega Missori.
«Fra le cause patologiche – continua la dottoressa – troviamo quelle infettive, come le malattie esantematiche, l’infezione da Helicobacter pylori, l’HIV, l’influenza, il raffreddore, la faringite, la tonsillite, le malattie del fegato ecc.
Fra le cause routinarie troviamo lo stress, le cattive abitudini alimentari (grassi e zuccheri semplici), la stipsi, il colon irritabile, l’alterazione del GUT, le carenze vitaminiche, le protesi dentarie, il fumo, l’alcol, la candidosi asintomatica.
Mi focalizzerei sulle seconde, che sono molto probabilmente le cause che si riscontrano con maggiore frequenza nella popolazione, fermo restando che un bravo medico dovrebbe essere sempre in grado di individuare le altre. I miei pazienti possono confermare che durante la visita controllo sempre la lingua e faccio domande in merito all’alito, alla sensazione di impastamento ecc.».
Il test della saliva
È possibile individuare in modo facile e veloce la presenza di lieviti, soprattutto di candida, grazie a un semplice test eseguibile anche in casa: il test della saliva. «Ormai – spiega la dottoressa Missori che consiglia questa tecnica nei suoi libri – è riconosciuto dalla maggior parte della comunità scientifica, anche se non viene effettuato negli ospedali o consigliato dalla maggior parte degli specialisti.
È un test a costo zero, che consente di monitorare la presenza di lieviti nel cavo orale e nell'apparato digerente. Si esegue a casa ed è molto semplice. Al mattino, senza bere alcun liquido accumulare la saliva all’interno della bocca e sputarla (senza catarro) in un bicchiere pieno d’acqua. Controllare cosa succede nell’acqua per circa mezz’ora. Se è presente la candida, si possono notare alcuni fenomeni: filamenti che galleggiano sulla superficie dell’acqua e/o un cumulo di particelle nell’acqua e/o alcuni agglomerati che tendono a depositarsi sul fondo del bicchiere.
Se ciò si verifica entro i primi minuti dallo sputo, è molto probabile che si abbia una candidosi avanzata; se i fenomeni elencati al punto sopra compaiono, ma in un tempo maggiore, può significare che è presente meno candida; se la saliva rimane a galla sulla superficie dell’acqua senza sporcarla, è molto probabile che non ci sia alcuna infezione da candida.
Questo test, molto facile da eseguire, funziona secondo un principio molto semplice. Se si è affetti da candida, questa si svilupperà nella bocca, che offre un ambiente favorevole soprattutto la notte. Quando la saliva viene sputata nel bicchiere, contenendo aria, sarà più leggera dell’acqua e rimarrà in superficie se non è presente la candida che, invece, è più pesante e tende a scendere verso il fondo del bicchiere. Maggiore è la quantità di candida, più rapidamente scenderà nel bicchiere».
Dalla lingua agli intestini
«A potenziamento della pulizia della lingua esiste poi – continua Missori - la pratica ayurvedica della Laghu shankhaprakshalana che significa letteralmente “lavare completamente la conchiglia”, poiché lava gli intestini posti a forma di conchiglia.
È un metodo gentile di lavare completamente l’intero tubo digerente dalla bocca all’ano; differisce completamente, per la diversa efficacia e comfort, da idrocolon-terapia, clisteri e purghe. Laghu shankhaprakshalana si effettua assecondando la fisiologia, ovvero la completa evacuazione che procede in modo naturale dall’alto verso il basso coinvolgendo la bocca, l’esofago, lo stomaco, il duodeno, l’intestino tenue, il colon, il retto e l’ano.
L’idrocolonterapia, così come i clisteri, segue una via ascendente (dal basso verso l’alto), poiché prevede l’irrigazione e l’aspirazione colica attraverso un tubo inserito nell’ano e pulisce il colon con un’evacuazione forzata. Può causare dolore ed è sconsigliata in caso di diverticoli, perché, in seguito alla forte pressione, se infiammati, possono danneggiarsi. È una procedura invasiva che può essere fastidiosa nonché imbarazzante; inoltre libera solo il tratto terminale del tubo digerente e non risolve la disfunzione dell'intestino.
I purganti (che possono essere irritanti della parete intestinale e quindi peggiorativi dell’infiammazione dell'intestino oppure osmotici che richiamano acqua) tendono a espletare la loro funzione in modo “violento” e improvviso, alterando la flora batterica intestinale e lasciando una dolenzia addominale.
Laghu shankhaprakshalana esiste in due versioni: una breve con acqua e sale e una lunga, sempre con acqua e sale, ma con una quantità maggiore di liquidi (anche sino a 6-8 litri d’acqua). La versione lunga tradizionale viene eseguita in India, solo ed esclusivamente negli ashram o monasteri. In Occidente, alcuni fautori dello yoga sono propensi a farla eseguire nello stesso modo anche agli occidentali. Trovo questo molto superficiale e scorretto per due motivi:
- primo: gli orientali hanno meno tabù rispetto agli occidentali in merito all’evacuazione espletata in gruppo (cosa che succede nei bagni pubblici dei monasteri);
- secondo: viene fatta eseguire con gli stessi tempi a tutti, senza fare distinzione fra le condizioni di salute, i malesseri, le malattie pregresse e in atto, e questo può comportare anche dei rischi.
Ritengo che la versione lunga debba essere fatta eseguire al singolo, e non al gruppo, con la supervisione del medico esperto in tali tecniche. Ecco perché i miei pazienti possono contare sul mio supporto per impararla. Una volta acquisita la metodica con le varianti del caso, perché ognuno è un caso a sé, ciascuno potrà usufruirne da solo e a costo a zero.
La versione breve è quella che è possibile effettuare da soli sin dall’inizio, ogni mattina per le prime quattro settimane del mio metodo Re-Start, e poi una volta a settimana, o più di rado, in base alle proprie necessità. La versione breve tradizionale, così come quella lunga, prevede l’utilizzo di acqua e sale in soluzione ipertonica che richiama acqua nel lume intestinale agendo da purgante salino. La versione che ho messo a punto e che ha dato i migliori risultati prevede l’utilizzo di acqua calda, succo di limone e sciroppo d’acero.
L’acqua calda a digiuno stimola la peristalsi in modo naturale, il succo di limone è disinfettante, lo sciroppo d’acero è disintossicante e lenitivo per l’apparato digerente, e consente inoltre di effettuare tutta la pratica senza calo glicemico, cosa che può succedere nella versione con acqua e sale.
Dobbiamo comprendere e tenere ben presente che per mantenere la salute bisogna proteggere la nostra barriera difensiva più grande, quella intestinale. Quando il carico tossico (fisico, ma anche emotivo) supera la soglia di tolleranza si innesca una reazione infiammatoria che può rimanere silente e misconosciuta anche per lungo tempo, ma, come un killer silenzioso, un guerriero ninja della notte, mina giorno dopo giorno la nostra salute dando origine alle malattie infiammatorie croniche che stanno diventando epidemiche.
L’infiammazione è un ulteriore grido di allarme del nostro corpo che anticipa il disfacimento della nostra salute se non corriamo velocemente ai ripari».
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