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Animali, non bestie

Pubblicato 6 anni fa

Perché gli allevamenti intensivi sono negativi sia per animali, uomo e ambiente

Gli alleviamenti intensivi sono luoghi in cui gli animali sono costretti a sopravvivere, ingozzati e stipati in poco spazio. Questo modo di allevare gli animali è un costo esorbitante sia per l'ambiente che per la salute dell'uomo. 

Ecco qualche consiglio per rispettare gli animali, senza trattarli da bestie. 

In questo articolo ti consigliamo...

Indice dei contenuti:

I nostri fratelli minori

Il consumo di carne nei paesi occidentali industrializzati è oltre misura, considerando che non siamo in tempo di carestia e senza materie prime alimentari. L’enorme quantità e varietà di cibo a disposizione oggi è talmente abbondante che non giustifica l’eccidio che si compie quotidianamente nei confronti di una moltitudine di poveri animali. Mi riferisco agli allevamenti intensivi, procedura iniziata negli Usa negli anni venti, andata in crescendo negli anni Sessanta ed esplosa negli anni Ottanta, anche in Italia.

Oggi si mangia troppo, troppe proteine, e soprattutto si mangia come fossimo boscaioli di mestiere o taglialegna, ma facendo invece un lavoro sedentario. Non si brucia a sufficienza; le calorie sono oltre l'eccesso.

Un conto è cacciare e uccidere gli animali per sfamarsi, un conto è farli soffrire, non permettendo loro di pascolare, tenendoli rinchiusi per tutta la loro breve vita in gabbie strettissime, sporche, zeppe di escrementi, con luci accese 24 ore su 24, con alta temperatura. L’unica preoccupazione è quella di “pomparli” senza sosta con mangimi non sani, per farli crescere in fretta e arricchirsi. Gli vengono somministrati di continuo antibiotici ed ormoni, e sono nutriti con alimenti ricchi di pesticidi e diserbanti perché provenienti da coltivazioni intensive. Il tutto è molto, ma molto distante dai concetti di “naturale, ecosostenibile, sano e genuino”.

Sia gli allevamenti sia le coltivazioni intensive sono altamente inquinanti per il pianeta e hanno costi molto elevati.

Proteine sane?

Una mucca normalmente produce circa 5-9 litri di latte al giorno, mentre negli allevamenti-lager intensivi si passa a 40-50 litri e oltre. I polli di 30 mesi sono circa 3-4 chili anziché 9 etti; non riescono quasi a camminare, essendo degli ammassi di carne e grasso, e hanno praticamente le zampe anchilosate. Inoltre ai pulcini viene tagliato il becco, perché vivendo stipati si farebbero male. Tutta massa muscolare di pessima qualità.

Praticamente sono animali malati e noi ce li mangiamo. Da considerare anche che la loro carne contiene l'adrenalina derivata dal mal-trattamento e quindi dalla paura che si scatena in loro. E quando mangiamo questa carne nemmeno un pensiero di ringraziamento.

E patologie degenerative in aumento esponenziale....... Guarda caso.

Secondo voi, come può essere la qualità di questo latte e di questa carne?

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Cacciare per sfamarsi

Nel passato gli Amerindi cacciavano solo quando avevano la necessità di sfamare la loro tribù o di fare provvista per l’inverno (ad esempio essiccavano la carne). Per loro non cacciare significava morire di fame. Prima di avviarsi alla caccia eseguivano riti spirituali e danze propiziatorie. Si avvicinavano alla preda con grande rispetto, consapevoli di mettere fine ad una vita per trarne nutrimento. Alla fine della battuta, tornati al campo, eseguivano canti e danze per ringraziare la Madre Terra e il Divino dei doni ricevuti (le prede).

Per i Sioux gli animali erano sacri. La caccia allora era un atto spirituale. Il rispetto degli animali era grande, trattati quasi come divinità. Animali che pascolavano, liberi, si cibavano di erbe selvatiche, pure, incontaminate e crescevano sani.

Oggi siamo molto distanti da quelle tradizioni spirituali: si prende e si pretende, non si ha il minimo rispetto per gli animali e se ne abusa soltanto. L'uomo non ha amore per se stesso, per i propri simili e tanto meno per i suoi fratelli minori.

Non solo cani...

Molte persone hanno ripugnanza di immagini che mostrano i loro organi e apparati interni e sono facilmente impressionabili alla vista del loro stesso sangue. Nonostante questo non battono ciglio nel consumare pasti a base di carne, organi e frattaglie, quali: fegato, cuore, trippa, reni, rognone e cervello, organi praticamente quasi identici ai nostri.

È sicuramente una grande incongruenza.

In Occidente ci si scandalizza quando si sente che in Cina vengono macellati i cani, come se le mucche, le galline, i conigli, le pecore e i cavalli non fossero animali. E che dire dello scempio di agnelli sotto il periodo pasquale? Nel periodo di massima spiritualità annuale si trucidano milioni di agnellini.

“Ma sono nostre antiche tradizioni” dice la gente. E io rispondo: se le tradizioni sono sbagliate si possono cambiare. Quindi ognuno prenda le sue responsabilità.

Quando consumiamo della carne dovremmo avere grande riconoscenza per il sacrificio dei nostri fratelli minori, poiché ogni vita che muore a sua volta dà vita. E questo è un grande insegnamento spirituale. Ecco perché dobbiamo impegnarci a offrire agli animali il migliore trattamento possibile: libertà, rispetto, cure adeguate e cibo genuino.

Per chi non è vegano, un po' di carne e un po' di latte sono ammessi, ma almeno da allevamenti biologici e biodinamici, dove gli animali pascolano liberi e sono sani.

Iniziamo da qui

Tutti sono in ansia, giustamente, per l'aumento esponenziale delle malattie degenerative. Quindi che fare? Si può iniziare da qui: poca carne, ma buona e sana. Gli animali devono stare all'aperto, pascolare, prendere il sole, cibarsi di alimenti sani e naturali che fornisce la natura. Oppure ancora meglio: via del tutto la carne, per scelta etica e non solo. I nostri fratelli minori non sono macchine o cose, sono “anime viventi”, come cita la Bibbia.

Tutti noi possiamo dare il nostro contributo per far sì che molte cose cambino su questo pianeta violento, ma dobbiamo tirar fuori gli attributi: coraggio, caparbietà, forza, conoscenza, amore vero, gratitudine. Ciò è possibile solo se tutti noi usiamo il cuore, oltre che il cervello, e mostriamo il coraggio di cambiare stile di vita e abitudini deleterie, non acquistando più carni provenienti da allevamenti lager. Cerchiamo carni di allevamenti biologici o biodinamici, o perlomeno dove gli animali vengono allevati con cura e sono liberi di pascolare. Ecco il potere dell'amore e del cuore. Ecco l'intelligenza applicata. E per fortuna esistono associazioni meravigliose che lottano con tutte le forze e il cuore per la difesa degli animali, sia nell'ambito degli allevamenti intensivi sia della vivisezione, due realtà che ci fanno vergognare di essere persone umane.

Gratitudine

Ci vuole più Amore, altrimenti la sofferenza continuerà a passare dagli animali a tutti noi esponenzialmente.

Un suggerimento: prima del pasto rivolgiamo sempre un pensiero di gratitudine al cibo che stiamo per consumare e che si è sacrificato per noi (se si tratta di un animale) per il nostro sostentamento. È un atto di rispetto che sarà di buon auspicio, in quanto caricherà il cibo di una migliore energia. Anche una breve preghiera, rivolta con serietà e intenzione, e una benedizione del cibo, possono generare frequenze armoniche positive in grado di innalzare lo stato vibratorio della materia, proprio per il fatto di “bene-dire”.


Ultimi commenti su Animali, non bestie

Recensioni dei clienti

Barbara T.

Recensione del 30/09/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 30/09/2025

Il poco rispetto verso la natura sarà la causa della nostra estinzione, è poco ma sicuro, magari non oggi, ma non troppo lontano. Grazie per questo articolo illuminante.

Gilia M.

Recensione del 11/09/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 11/09/2025

Concordo anche perché le bestie sono molti esseri umani che per il mero guadagno fanno soffrire i loro stessi allevamenti, il tutto proprio perché mancano rispetto e amore che si ripercuote non solo sugli allevamenti, ma su se stessi, sui propri figli e le generazioni future. E' una totale mancanza di rispetto.

Mirea L.

Recensione del 08/09/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 08/09/2025

Ad oggi il detto "siamo quello che mangiamo" dovrebbe essere un monito molto forte, visto che ancora in molti prediligono cibi e soprattutto carne di bell'aspetto, palesemente da allevamenti dove un pollo arriva a pesare molto di più del normale. Inoltre, tutta questa necessità non c'è più, ma si continua a richiedere una quantità che finisce poi per convergere nello spreco. Già sfamarsi tramite carne come se fossimo cavernicoli fa discutere molto, sprecarla poi ancora peggio. Articolo da leggere

Lia M.

Recensione del 17/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 17/11/2024

Autore eccellente nel pensiero che ha voluto divulgare e nelle parole usate. Purtroppo la realtà è molto distante da quel rispetto che era dedicato agli animali che ci nutrivano

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