Alimentazione e malattie degenerative: il metodo Kousmine
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7 anni fa
La storia e l’opera della dottoressa Kousmine testimoniano ancora una volta lo stretto legame tra alimentazione e malattie degenerative.
Nei suoi primi esperimenti la Kousmine nutriva dei topi affetti da patologia neoplastica alternando un giorno cibi freschi e vitali con un altro nel quale usava cibi “umani”, devitalizzati.
Il fatto di mangiare bene al 50% provocò la diminuzione del cancro del 50%.
Cosa c’era, dunque, nel cibo fresco e vitale che non fosse presente nell’altro?
Si fece strada l’idea che l’alimentazione moderna di allora (cioè della prima metà del Novecento), era stata gradualmente depauperata dei suoi elementi nutritivi essenziali (vitamine, minerali, acidi grassi, ecc.) i quali avevano lo scopo di mantenere e salvaguardare l’equilibrio immunitario.
Malattia come sovraccarico di tossine
Secondo la Kousmine il secolo scorso ha vissuto profondi mutamenti strutturali che hanno provocato dirette conseguenze sul sistema alimentare e sulla salute umana.
Il nostro organismo quando non riesce a eliminare il sovraccarico di tossine attraverso tutti gli organi emuntoriali, è costretto a trovare verso l’interno i mezzi per neutralizzare gli inquinanti, creando le basi per la degenerazione tumorale.
Una buona parte delle ricerche della Kousmine si concentrò sulla produzione degli oli alimentari; la spremitura industriale a caldo portava inevitabilmente alla distruzione di tutte quelle sostanze da lei denominate vitamina F ed oggi note come acidi grassi essenziali.
Le fonti alimentari di queste preziose sostanze sono da ricercarsi nei semi oleosi (mandorle, noci, girasole, ecc.) e negli oli spremuti a freddo.
Le modalità di applicazione di questo metodo alimentare sono scandite da un’abbondante colazione, un discreto pranzo e una cena frugale.
Una colazione da re: la crema Budwig
La famosa ricetta per la prima colazione, la crema Budwig, era preparata sbattendo insieme 4 cucchiaini di formaggio fresco o yogurt con 2 cucchiaini di olio di girasole o di germe di grano o di lino tutti spremuti a freddo, 2 o più cucchiaini di cereali integrali appena macinati e 2 cucchiaini di semi oleosi macinati. Si aggiungeva poi il succo di mezzo limone e mezza banana matura schiacciata.
Per pranzo consigliava verdure crude miste e piccole quantità di pesce o carne magri (per i vegetariani formaggio bianco o un uovo alla coque).
La cena, come si è detto, era il pasto più povero della giornata e consisteva in poche verdure cotte o crude e pochi cereali integrali da consumarsi almeno 3 ore prima di andare a letto.
Con questo metodo nutrizionale la Kousmine ha curato con successo moltissimi pazienti affetti da malattie degenerative, oltre che da sclerosi multipla.