Adolescenza ed educazione alle emozioni
Pubblicato
2 anni fa
Daniela Marletta
Osteopata, chinesiologa pediatrica e educatrice
Perché è importante orientare i ragazzi all’ascolto del proprio bambino interiore
Durante tutta la nostra vita attraversiamo momenti in cui è utile guardarci dentro per osservare il nostro Sé e nutrirlo costantemente per non dimenticarlo, come ci insegna la meravigliosa storia del Piccolo Principe.
Perché quello che ci comunica il nostro interno è un insieme di messaggi che ci aiutano a restare in equilibrio con la nostra parte più profonda e ancora di più negli adolescenti può diventare un efficace ponte per delle buone basi per un futuro in cui solidità e consapevolezza del Sé sono le fondamenta della personalità da adulti.
L’importanza di conoscere la storia del bambino che siamo stati
La fase dell’adolescenza implica che diverse crisi e conflitti interni mettano alla prova la stabilità emotiva dei ragazzi che si trovano quindi a cercare l’equilibrio tra i diversi stati emotivi.
Il passato e il vissuto di quando si è stati bambini possono condurci ad una visione più limpida e consapevole di come stiamo vivendo il nostro presente oggi, dato che il cervello tende a ripetere gli schemi delle nostre esperienze come se catalogasse le situazioni per essere già pronto e in grado di superarle. Secondo alcuni studi infatti le percezioni sono frutto dell’elaborazione delle esperienze già fatte che plasmano in qualche modo il nostro presente e il nostro futuro.
La consapevolezza del proprio vissuto
Anche le esperienze difficili, i traumi e le storie travagliate non sono da dimenticare, anche se è utile trasformarle in emozioni consapevoli per trarne vantaggio ed essere aiutati grazie all’elaborazione, anche con l’aiuto di figure professionali competenti.
Gli adolescenti possono percepire il loro presente come il loro dilemma più grande e il futuro come un grosso punto interrogativo; ed ecco che il passato può intervenire come aiuto per collegare le due cose. Meglio sarà se il bambino si è sentito amato e accettato incondizionatamente, senza percepire di essere giudicato o etichettato rispetto a determinate emozioni o comportamenti (ad esempio "non piangere", "stai attento perché così cadi", "se ti comporti così non ti do il regalo") che lo portano a sentirsi inadeguato e non all’altezza. Un bimbo amato riceverà nutrimento per la propria autostima grazie alla vicinanza, al calore, all’ascolto e sarà così da adolescente e da adulto in grado di porsi nelle situazioni del presente ricordandosi del suo passato con benessere e senso di sicurezza.
Le emozioni sono le fondamenta
Avete presente quando il bebè guarda la propria mamma? Lo sguardo è pieno di ammirazione, fiducia, contatto emotivo, dialogo, disponibilità all’ascolto. Questi momenti "registrati" possono essere rivissuti durante il periodo dell’adolescenza e creare un dialogo interiore in cui il ragazzo ricorda che il rapporto con il genitore è stato utile a specchiarsi per creare la propria struttura interna e esserne consapevole, come allora, nel presente e nel futuro. Questo lo aiuterà a ritrovarsi e poter contare su di sé sia nei momenti difficili che in quelli in cui può gioire ed arricchirsi sempre di più grazie anche a queste basi.
Per questo nell’adolescente il vissuto delle emozioni e la loro educazione sono interscambiabili con quelle del genitore che a sua volta dovrà avere ben chiare le proprie strutture interiori per essere più neutrale possibile ed offrire al proprio figlio uno specchio in cui osservarsi senza condizionare troppo la costruzione della personalità del futuro ragazzo che poi diventerà un adulto.
Quando l’adolescente va incontro a rabbia, insicurezza, odio ecc. può aver subìto un mancato ascolto da parte del genitore che a sua volta non aveva ancora elaborato le proprie emozioni e il proprio vissuto e che lascia quindi lo stesso schema nel proprio figlio, che crescerà con l’intenzione, spesso inconsapevole, di difendersi da quel disagio sfociando in comportamenti aggressivi o di distanza emotiva.
Perché è importante riconoscere le proprie emozioni e i propri sentimenti
Un adolescente che conosce la propria struttura interiore sarà capace di modulare le proprie emozioni, riconoscerà il proprio valore e sarà in grado di confrontarsi con il mondo con un’intelligenza emotiva migliore.
Sono state catalogate cinque componenti che danno struttura a questa caratteristica per avere basi migliori per essere adulti emotivamente maturi in futuro:
- autoconsapevolezza
- autoregolamentazione
- motivazione
- empatia
- abilità sociali
Per queste ragioni è importante che l’educazione alle emozioni venga ripresa nel periodo dell’adolescenza per aiutare il ragazzo a crescere con una consapevolezza di sé e una maturità emotiva solida e serena che gli permetta di regolarsi con se stesso, ma anche nel rapporto con gli altri.