Acquistare meglio e meno: come farlo in pratica?
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3 anni fa
La moda possiede un potere importante, di cui dobbiamo tenere conto nella nostra società. Può commuovere, sfidare, stimolare, affascinare, disturbare, condurre, appassionare.
La moda non è solo lustrini ed eccentricità, solo tendenze e regole, solo bellezza e vanità. È da sempre uno specchio della società, una precisa analisi dei tempi, un riassunto nemmeno poi così tanto frettoloso di quanto accade nel mondo, tra le persone, nella vita.
La moda siamo noi!
Pro-sumer vs Consumer
Fondamentale è il ruolo che ci diamo nel nostro rapporto con gli acquisti. Particolarmente con tutto ciò che è moda, che ci rappresenta, che dice chi siamo ancor prima delle nostre parole.
È sicuramente molto importante avere dei riferimenti e dei punti fermi a cui ispirarsi, che veicolino cultura e valori, oltre che dirci il colore che va di moda quest’anno o la lunghezza che avranno i nostri pantaloni.
Questo per diventare attivi nelle nostre scelte, coerenti con i nostri valori, rispettosi nei confronti di noi stessi, del nostro pianeta e del nostro futuro e quello dei nostri figli.
Pro-sumer anziché consumer, consum-attori invece di consumatori seriali.
Questo per prenderci la responsabilità delle nostre azioni e non essere marionette manovrate da chi ci dice cosa e come comprare, cosa ci serve davvero, cosa è realmente necessario.
Diventa davvero importante rendersi conto dei nostri reali bisogni.
Acquistare meno
Alzi la mano chi si sia mai trovato ad uscire, da qualche centro commerciale o qualche negozio affollato, con degli acquisti che non aveva minimamente predefinito, con capi di abbigliamento che non servivano, con cose di cui non aveva davvero urgenza. Confusione, musica alta, sovraesposizione spesso portano ad acquisti compulsivi o non mirati.
Si aggiungono a questo i bombardamenti dei social, le pubblicità più o meno ingannevoli, lo stress quotidiano, i desideri, la mancanza di tempo di qualità.
Ci si trova quindi ad acquistare sulla spinta di tutta una serie di stimoli, non sempre positivi, con una frenesia poco costruttiva, ed il risultato è che le nostre case, sempre più piccole, sono sempre più piene e noi non sempre più felici.
La quantità non è di conseguenza soddisfazione. Sembrerebbe, al principio, ma l’effetto reale e finale è che tutto questo comprare ci causa spesso frustrazione perché va solo temporaneamente a risolverci problemi o pseudo bisogni. Soprattutto se ciò che ci portiamo a casa è di scarsa qualità e prodotto in modo poco etico e sostenibile.
Acquistare meglio
Se la quantità si riduce diventa essenziale guardare alla qualità. In tal modo tutto ciò che compreremo durerà più a lungo e non dovremo correre a sostituire il nostro armadio ogni sei mesi o ogni settimana, come qualcuno vorrebbe farci credere.
Comprare abiti di buona qualità, realizzati eticamente ed in modo sostenibile può diventare una buona abitudine, senza per questo complicarci troppo la vita. Così come può diventare una sana consuetudine pensare prima a quello che vogliamo, a come e perché lo vogliamo.
È di primaria importanza imparare a ri-conoscere e distinguere i nostri desideri, i nostri bisogni insieme a ciò che ci rende davvero felici e soddisfatti.
Per approfondire puoi guardare i docufilm: “The true cost“ (2015) e “The Minimalism“ (2016)
Un armadio sostenibile
Per uscire da questo vortice di consumismo le alternative sono molte.
Per far sì che quel 400% di iper-produzione di vestiti si riduca, che l’inquinamento del sistema moda possa limitarsi, tocca a noi cambiare. Perché tutto il sistema possa cambiare siamo chiamati ad una profonda trasformazione.
Alcune semplici regole ci possono aiutare per indirizzarci più agevolmente.
Per esempio riparare i nostri vestiti se possibile, invece di buttarli via non appena cade un bottone. Non è difficile imparare a fare piccole riparazioni. Se non si riesce ci sono, in ogni città e paese, bravissime sarte che ci aiuteranno a rinnovare i nostri amati abiti.
Anche cercare abbigliamento vintage di ottima qualità è un modo per non esasperare la richiesta di nuove produzioni.
Oppure acquistare da piccoli produttori locali o piccoli brand artigianali, aiutando così i piccoli imprenditori ad emergere in questo caotico mondo di grandi industrie internazionali.
Scambiarci i vestiti con gli amici diventa anche divertente e socializzante, soprattutto quelli dei figli che crescono velocemente ma anche i nostri chiusi nell’armadio da tempi immemori.
E ancora noleggiare per le occasioni speciali, invece di acquistare capi che metteremo poi solo un paio di volte per le feste comandate.
Informandoci prima di fare qualsiasi acquisto, sui materiali utilizzati e sulle filiere produttive, orientandoci verso materie prime naturali o riciclate, per rendere il nostro armadio sempre più etico e sostenibile.
Informandoci prima di tutto per noi stessi:
- per compiere azioni consapevoli e responsabili,
- per scegliere bene per noi, la nostra salute e quella della Terra,
- Per influenzare i brand ad agire nelle giuste direzioni,
- per chiedere ai governi di prendere le giuste decisioni.
Perché, mi ripeto, ogni nostra scelta può e deve fare la differenza.
Per approfondire, puoi leggere: