A scuola non siamo tutti uguali! Ma ecco l'esempio di Summerhill che lo smentisce
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2 anni fa
Come si comportano bambini e bambine in una scuola priva di qualunque tipo di autorità, gerarchia e distinzioni?
Quello che immediatamente colpisce quando, arrivando dal mondo esterno, si parla con i ragazzi di Summerhill è che non si riescono a distinguere i ragazzi dalle ragazze.
E questo è importante. Non si tratta solo delle acconciature e dei jeans. Le ragazze sono così indipendenti e i ragazzi così coinvolti, le ragazze così tranquillamente tenaci e i ragazzi così gentili.
Nella voce di nessun ragazzo c'è quel guizzo abituale di disinvoltura che sottintende "lo sono un maschio". Sono voci interessate, amichevoli e delicatamente generose, i loro corpi non sono tesi e aggressivi ma fiduciosi.
Rimani sorpreso quando senti i loro nomi. Inizi a chiederti come nel mondo là fuori i bambini vengano precocemente "deformati", gettati direttamente dalla culla su un lato della linea di confine che non devono mai scavalcare, separati gli uni dagli altri e dalla loro intera identità e permanentemente arrabbiati.
Una volta, a una conferenza sulla scuola progressista, dove i conferenzieri parlavano di come riuscire a tenere separati i ragazzi dalle ragazze, venne chiesta a Neill la sua opinione: "Ma perché non mettete del filo spinato?" fu la risposta.
Stai leggendo un estratto dal libro:
Reale uguaglianza tra i generi: come fare?
La società sta cercando di realizzare una reale uguaglianza fra i generi e per le ragioni più giuste, ma purtroppo lo sta facendo in un modo del tutto sbagliato.
Stiamo mettendo una toppa su un problema che invece andrebbe risolto alla radice. Smettere di raccontare alle bambine storie di principesse baciate da bei principi è una di queste toppe esagerate. Cercare di cambiare il nome delle cose per farle suonare meno "maschio-centriche" è un'altra di queste toppe.
Pescatrice, pompiera, sindaca... va bene, che si cambino pure questi nomi, ma senza aspettarsi che questo renderà la società più giusta o che renderà le donne più forti e sicure di sé, perché non succederà.
Una nota esponente del partito laburista britannico, Barbara Castle, una volta ha detto: "Non mi interessa se mi chiamate Presidente, Presidentessa o Signora presidente... a condizione che a occupare quella poltrona sia io."
Questo è una sintesi perfetta, geniale! Perché non importa quante volte si ripeta a qualcuno che è forte e che vale proprio come tutti gli altri: fino a quando quella persona non si sentirà davvero così, probabilmente non ci saranno grandi progressi.
Non si tratta di uguaglianza di genere; si tratta di come bambini di ogni tipo, religione, sesso e colore percepiscono sé stessi, la loro sicurezza di sé, la loro autostima.
Non permettere ai ragazzi di essere gentili, premurosi e sensibili è qualcosa che ha discriminato gli uomini per secoli. "I maschi non piangono, comportati da uomo!": tutti abbiamo sentito frasi di questo tipo, ed è vergognoso e un insulto per la nostra società che questo possa accadere ancora.
Recentemente ho visto una bambina di sei anni sollevare un problema alla nostra Assemblea democratica di Summerhill. In una sala piena, con circa 60 persone, la maggior parte delle quali molto più grandi di lei, la piccolina alzò la mano per chiedere di esporre un caso e poi si sedette tranquillamente in attesa. Quando il presidente le diede la parola, raccontò che una ragazzina aveva urlato nell'orecchio della sua amica di cinque anni facendola piangere. Il caso venne brevemente discusso e fu votata la sanzione, la colpevole ricevette il "Forte monito" di non fare la prepotente.
Quella bambina così piccola sapeva già di essere brava come tutti gli altri, di essere apprezzata dalla sua comunità, di godere degli stessi diritti di chiunque altro e che il suo caso sarebbe stato ascoltato.
Non era una precoce "signora in miniatura" abituata a fare sempre a modo suo, ma una minuscola dolce ragazzina, calma, forte e che a volte indossa abitini rosa pieni di volant e che, sì, qualche volta guarda anche film sulle principesse.
Fiducia e autostima: mai sottovalutarle!
Quando i bambini imparano ad avere fiducia in sé stessi e ad avere autostima, conoscono il proprio valore come individui, non in quanto appartenenti a una "razza" o a un genere particolare, ma come persone forti che mostrano le loro emozioni e non le reprimono.
Vivendo in un ambiente in cui tutti godono delle stesse condizioni, e la sincerità e il palesare le emozioni sono la norma, gli alunni acquisiscono naturalmente un alto grado di intelligenza emotiva, che fra l'altro è sempre più richiesta in molti ambiti lavorativi.
Quando gli allievi concludono il loro percorso scolastico, le loro doti personali hanno preso consistenza e la loro capacità di comunicare, di negoziare e di trovare i giusti compromessi si è rafforzata: tre qualità, queste, essenziali nella vita, qualunque sia la strada che si decida di intraprendere.
Compressione e compassione VS discriminazione
Inoltre, i ragazzi di Summerhill sviluppano, grazie alla vita in comunità, una grande capacità di comprensione dei problemi degli altri e di compassione.
Come afferma Leila Berg nel passo citato a inizio capitolo, i ragazzi sono anime gentili, premurosi con tutti, maschi e femmine, e aperti alle emozioni.
Quando il Dipartimento dell'istruzione mandò un gruppo di ispettori per verificare se i bambini di Summerhill subissero dei danni a causa del fatto che maschi e femmine avessero i corridoi in comune (contro le regole delle scuole del Regno Unito), chiedemmo a un gruppo di nostri ex studenti, che si erano diplomati recentemente e frequentavano il college, di parlare delle loro esperienze di convivenza con il sesso opposto.
Erano tutti d'accordo nel ritenere che quell'esperienza aveva avuto un'influenza straordinariamente forte e positiva sul loro modo di sentirsi e comportarsi. Purtroppo, una delle prime cose che avevano riscontrato, frequentando ora due college separati, era la presenza di terribili pregiudizi e di sessismo nei loro, magari anche simpatici, nuovi amici maschi.
Erano rimasti scioccati dal livello di discriminazione che i ragazzi attuavano verso le ragazze, le battute aggressive, le oscenità e in generale tutto il loro modo di comportarsi.
È strano che oggi, nella nostra società, si parli di ogni sorta di discriminazione verso specifici gruppi, ma si sia incapaci di vedere il modo terribile in cui, per secoli, i ragazzi sono stati repressi e come gli sia stato inculcato di dover negare i loro naturali sentimenti di compassione e di tenerezza a fronte del mito dell'uomo forte e duro.
L'idea di fondo era quella di dover controllare i propri sentimenti e di trattare le donne senza rispetto e spesso con disprezzo. Questo deleterio modo di pensare ha avuto un impatto enorme sulle emozioni di ragazzi e uomini, e ora sembra che si addossi a loro tutta la colpa dell'atteggiamento che la società e l'educazione hanno imposto.
Non sto sostenendo che i nostri adolescenti dovrebbero essere impeccabili: ci sarà sempre un pizzico di scurrilità fra i sessi, un po' di provocazione e di presa in giro seduttive.
Ma finché tutto questo avviene da entrambe le parti, è divertente e non bullizza nessuno, lo si può attribuire al normale modo di crescere e di diventare adulti sessualmente consapevoli.
Coinvolgimento e apertura: lo strumento dell'Assemblea
Le Assemblee trisettimanali di Summerhill consentono ai ragazzi di capire la loro importanza in quanto individui e come il loro coinvolgimento possa influire positivamente sull'intera comunità.
Quello che cerchiamo di fare è di assicurarci di offrire ai bambini lo stesso rispetto che offriremmo agli altri; questo favorirà la conquista della fiducia in sé stessi e accrescerà il loro sentimento di uguaglianza.
Come genitori, non dovete preoccuparvi se le principesse vengono baciate da bellissimi principi o se i giovani eroi sono duri e machi,
intere generazioni di donne forti e di uomini gentili sono cresciute guardando Cenerentola e Superman, senza che questo li influenzasse negativamente, a patto che vivessero in case dove i loro modelli di ruolo mostrassero forza, compassione, autorevolezza, gentilezza e amore.
Uguaglianza anche nelle nostre case
Gli adulti della comunità di Summerhill hanno, ovviamente, un ruolo di assistenza e si assumono questa responsabilità molto seriamente ma si impegnano molto fortemente affinché questo non intacchi il loro rapporto paritario con gli allievi.
È questa reale uguaglianza che aiuta i bambini a sviluppare la fiducia in sé stessi e l'autostima.
Come si può trasferire questa uguaglianza nelle nostre case?
Credo che il primo passo da fare sia quello di trattare i nostri figli con rispetto e franchezza, il genere di rispetto che ci aspetteremmo da un altro adulto.
Dobbiamo avere standard molto elevati rispetto al modo in cui ci rivolgiamo e ci comportiamo con i nostri figli, tenendo sempre presente che i bambini sono bambini e che non possiamo pretendere più di quanto consentano la loro età e le loro capacità.
Le nostre interazioni dovrebbero essere sempre giocose, divertenti e affettuose, talvolta anche leggermente scherzose, ma serie quando è necessario.
Dobbiamo essere consapevoli dei limiti della percezione e della comprensione di un bambino piccolo, e cercare di tener conto di questo lasciandogli tutta la libertà possibile.
Anche i bambini di Summerhill possono essere insopportabili, a volte (oppure ho dato l'impressione che sono sempre dei perfetti santarellini?). Fanno disastri, discutono su tutto e può essere piuttosto faticoso viverci insieme, soprattutto quando, dopo l'ora di coricarsi, se ne vanno in giro (come un branco di elefanti) e vi impediscono di dormire.
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