4 modi per ritrovare capacità di attenzione, concentrazione, consapevolezza
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4 anni fa
Attenzione, concentrazione, consapevolezza: concetti molto collegati tra loro, essenziali per il nostro benessere.
Se ci soffermiamo sull’etimologia di questi termini, possiamo fare qualche riflessione stimolante.
Attenzione letteralmente significa: “volgere l’animo a qualcosa”.
Concentrazione indica il convergere verso il centro, dunque andare al cuore, cogliere l’essenza.
Consapevolezza, infine, deriva dal latino “cum+sapere”, ovvero “sapere insieme”, intendendo una conoscenza acquisita non in maniera analitica, frammentata, bensì in modo integrato, unitario, senza frammentazioni tra la mente e il cuore, e tra i differenti piani della realtà. Una conoscenza che non deriva da uno sforzo meramente intellettuale, ma dalla visione interiore, l’intuizione, l’insight luminoso.
Possiamo notare una progressiva espansione di senso che dall’attenzione porta allo sviluppo della consapevolezza, e che va di pari passo con l’innalzarsi della qualità della vita.
Le antiche tradizioni spirituali ci offrono strumenti utili per fare questo percorso individuale che dall’incremento dell’attenzione porta al sorgere di una consapevolezza espansa.
Sono strumenti semplici, alla portata di tutti, perché il fiorire della vita non è un processo complicato, bensì del tutto naturale.
Offriamo adesso una sintetica descrizione di alcuni di questi, partendo dai più basilari.
Dieta
Le medicine sapienziali d’Oriente e d’Occidente ci spiegano che il tipo di cibo che assumiamo nutre non soltanto le cellule del corpo, ma anche la nostra struttura psichica, conferendole determinate caratteristiche.
Quando mangiamo, assorbiamo infatti anche il contenuto energetico che è presente negli alimenti e che può renderci non solo più o meno sani fisicamente, ma anche più o meno agitati, attenti o distratti, ricettivi o refrattari alla propria trasformazione evolutiva.
Sono state per esempio individuate importanti correlazioni tra alcuni tipi di cibo (zucchero, coloranti, addittivi, caffeina...) e il peggioramento dei disturbi cognitivi.
Un cibo coltivato producendo la minor quantità possibile di violenza, in armonia con le leggi della Natura, nel rispetto della Madre Terra e di ogni forma vivente, risana corpo e psiche, ed apre ad un livello superiore di consapevolezza.
In questo ambito possono risultare di aiuto anche integratori ad hoc, ovvero puramente vegetali e biologici, che concentrano i nutrienti presenti delle piante fresche, fornendo alle nostre cellule in maniera del tutto naturale sostanze essenziali per il metabolismo e la vitalità dei tessuti.
Esercizio fisico
Il corpo assorbe le tensioni psichiche alle quali siamo soggetti, ed anche tutte le percezioni ed impressioni emotive.
Mettere intenzionalmente in movimento il proprio apparecchio fisico, consente di liberare quelle tensioni, alleggerirsi fisicamente ed aiutare di pari passo anche lo scioglimento di blocchi cognitivi ed affettivi, poiché corpo e psiche operano all’unisono.
Il disturbo da deficit di attenzione può essere ad esempio trattato farmacologicamente, ma per rimuoverne le cause sono necessari interventi psicoterapeutici e rieducativi, che prevedano possibilmente anche l’attività fisica, ormai dimostratasi efficace per la formazione di nuovi neuroni e interconnessioni sinaptiche. Varie ricerche sul campo hanno evidenziato che anche soli quindici minuti al giorno sono utili per migliorare la concentrazione, la memoria e la capacità di apprendimento. Da non dimenticare l’importanza di bere molta acqua con un ottimo PH, così da permettere un recupero rapido da tutti gli stati di acidosi post-attività.
Tecniche di respirazione
Il respiro rappresenta la cerniera tra il corpo e la psiche; dunque, modificandone il ritmo operiamo delle trasformazioni anche sul piano emotivo e cognitivo. Le discipline dello Yoga descrivono in maniera dettagliata questa correlazione e insegnano anche semplici tecniche di gestione del respiro, pranayama, che potrebbero essere utilmente integrate nella propria routine quotidiana del benessere.
Pratiche di meditazione
Questa parola deriva dal latino “mederi” che significa curare.
Praticare una qualche forma di meditazione, anche silenziosa in ascolto delle proprie percezioni corporee, dei pensieri e delle emozioni che ci attraversano, è una forma potente di cura per il corpo e per la mente.
Vuol dire acuire la nostra capacità di prestare attenzione, a noi stessi e agli altri, di muoverci verso il centro delle cose, dunque coglierne l’essenza, ed aprirci progressivamente ad una consapevolezza più estesa del nostro essere qui ed ora, nel flusso della vita.