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Tarocchi, metafore e inconscio

Articolo sponsorizzato

Pubblicato 1 anno fa

Un approccio razionale alla lettura dei tarocchi

Come sostiene Alejandro Jodorowski nel suo libro La danza della realtà, «L’inconscio accetta il simbolo e la metafora, dando loro la stessa importanza che darebbe a un fatto reale». 

Questo significa che «Per l’inconscio, intervenire su una fotografia, una tomba, un capo d’abbigliamento o qualsiasi oggetto personale (un dettaglio può simboleggiare il tutto) equivale a intervenire sulla persona in carne ed ossa». 

Se ciò che sostiene Jodorowsky è vero, allora abbiamo uno strumento per intervenire sui nostri traumi personali: grazie al simbolo e alla metafora possiamo per esempio interagire con un genitore lontano o addirittura defunto e parlare a una sua foto confidando pensieri ed emozioni che non avevamo avuto occasione di dirgli. Per il nostro inconscio, sarà come se gli avessimo parlato davvero.

Simboli e metafore quindi diventano strumenti prediletti per dialogare con il nostro inconscio: non solo il simbolo può servire per far credere all’inconscio che una cosa è realmente accaduta ma quando il simbolo e l’inconscio risuonano, emergono verità nascoste, desideri latenti, pattern comportamentali finora inosservati.

Indice dei contenuti:

Archetipi e ambiguità

Nel mazzo dei Tarocchi, ogni arcano (con questo nome si indica ognuna delle carte) è un intrico di metafore e simboli. Le carte dei Tarocchi sono archetipi, cioè immagini universalmente riconoscibili e significative che rimandano a concetti dai significati profondi e condivisi, oltre le differenze culturali o le esperienze individuali, così come prospettato anche dalla teoria dell’inconscio collettivo di Carl Gustav Jung.

L’inconscio collettivo è, per Jung, costellato da archetipi che toccano aspetti fondamentali dell’esperienza umana, come la madre, il padre, la nascita, la morte, l’eroe, il dio e così via. Jung sosteneva anche che l’inconscio collettivo fosse una sorta di eredità evolutiva, accumulatasi nel corso delle generazioni, e che fosse parte integrante della psiche umana.
Un’altra caratteristica importante dei Tarocchi è l’ambiguità, che apre le porte della creatività e della riflessione profonda. Quando ci troviamo di fronte a un simbolo ambiguo, non abbiamo una risposta definitiva per spiegarlo e proprio questa flessibilità di interpretazione è ciò che rende i Tarocchi così potenti come strumento di introspezione, rendendoli capaci di parlare all’inconscio in modo diretto e di bypassare le barriere della razionalità. Questo accesso privilegiato all’irrazionale rende l’esperienza di lettura delle carte un’attività unica, con risvolti che la accomunano alla psicoanalisi. 

Come funziona oggi una sessione di lettura dei tarocchi?

L’interpretazione delle carte dei tarocchi non è un atto di divinazione; è un processo attraverso cui l’inconscio si svela a se stesso, portando alla luce elementi originali utili per l’auto analisi. Ignaro delle distinzioni tra realtà e metafora, l’inconscio accoglie le rappresentazioni simboliche dei Tarocchi come esperienze autentiche e plasma una nuova verità interiore.

In un approccio contemporaneo e intellettualmente onesto ai Tarocchi, la persona che “legge le carte”, ovvero il tarologo, è un intermediario tra le rappresentazioni simboliche degli arcani e l’inconscio del consultante. La mediazione è però possibile solamente grazie a un patto non scritto tra le due parti. Come in uno spettacolo teatrale, la finzione richiede di essere accettata come verità: ad esempio, ben comprendiamo che ciò che si svolge sul palco di un teatro è la mera rappresentazione di un crimine, non un delitto effettivamente commesso; tuttavia, restiamo emozionalmente coinvolti e ciò è anche funzionale al nostro intrattenimento.

In base a questo patto di accettazione del simbolo, il consultante si impegna a condividere il proprio vissuto, fornendo un quadro della sua vita il più completo possibile, che consenta al tarologo di interpretare le carte in modo accurato e individuare quali simboli presenti negli arcani siano particolarmente rilevanti per il contesto della lettura. L’obiettivo finale, raggiunto attraverso un processo sinergico guidato dalle indicazioni delle carte stesse, è quello di aprire nuove prospettive attraverso le quali il consultante possa riconsiderare la propria situazione di vita in un modo precedentemente inesplorato, e dunque migliorare il proprio grado di consapevolezza.


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