Scopri l'anima della tua casa
Pubblicato
6 anni fa
Stare bene in un luogo dipende da noi: come influenziamo gli ambienti con i nostri atteggiamenti, pensieri ed emozioni?
Nella mia vita ho abitato in tante case, molte delle quali in affitto. In tutte sono stata profondamente bene, forse perché nello sceglierle, entrando in quella determinata casa, ho sentito subito una risonanza. Penso sia capitato a tutti: varchi la soglia e riconosci quel luogo come tuo, lo senti subito “casa”. Sono anche stata certa di aver lasciato qualcosa di mio e di positivo in tutte le case in cui ho vissuto: mi sembrava un’idea un po’ strana fino a che non incontrato Caterina Locati, architetto, autrice del recentissimo La vita segreta delle case. Caterina – che ho sentito al telefono per questa intervista – ci invita a guardare con occhi nuovi al rapporto che abbiamo con le nostre abitazioni e i luoghi di lavoro.
Caterina, buongiorno, come sei arrivata all’epigenetica, alla fisica quantistica e alla biologia delle credenze di Bruce Lipton, partendo dall’architettura e cosa hanno a che fare queste discipline con gli ambienti in cui viviamo?
Da architetto, ormai diversi anni fa, ho sentito l’esigenza di intraprendere strade nuove e cercare modalità semplici ed evolute per aiutare le persone a migliorare la qualità della loro vita attraverso l’ambiente nel quale vivono. Grazie ad un percorso di crescita personale, scoprii il mondo della fisica quantistica e quello dell’epigenetica, discipline che mi diedero numerosi ed intriganti spunti di riflessione.
Leggendo il tuo libro mi sono accorta che parli della casa come di un vero e proprio organismo vivente… È così? Ci spieghi meglio questa tua visione?
Interagire con l’anima di un luogo è per me sempre emozionante e stimolante. Offre soluzioni rapide e semplici per dare al luogo ciò che necessita per stare bene. E, se sta bene il luogo, stiamo bene anche noi.
Per stare bene in un determinato luogo – casa o ufficio – non basta quindi spostare qualche mobile, orientare bene gli ambienti, utilizzare materiali ecologici e bio: cosa dobbiamo fare, o meglio come dobbiamo interagire con la casa perché questa ci dia un benessere duraturo e costante?
Il primo passo consiste nell’aprirsi alla possibilità che modificando il modo in cui noi interagiamo con l’ambiente nel quale viviamo, esso possa cambiare, a un livello invisibile, ma potente. Agendo sulla sua parte non visibile abbiamo la possibilità di trasformarlo, con semplicità, in un luogo profondamente rigenerante.
Già gli antichi parlavano dello spirito dei luoghi (il genius loci dei latini ad esempio). Le case hanno un proprio spirito innato, un’energia di base? Da cosa è determinata? Siamo noi a crearla e come possiamo volgerla al positivo?
Ogni luogo porta con sé una serie di informazioni che possono avere un effetto sulla nostra vita. Quando entriamo in una casa, istantaneamente, anche se non a livello conscio, il nostro sistema psicofisico interpreta queste informazioni e comprende se esse siano positive o meno positive per noi. Esse possono arrivare da diverse fonti (le persone che l’hanno abitata prima, i materiali di cui è fatta, le esperienze a cui ha assistito, e perché no, anche dalla sua anima). Nel momento però in cui entriamo in connessione con un luogo, consapevolmente o inconsapevolmente cominciamo a condizionarlo. Il bello sta nel comprendere come condizionarlo positivamente affinché esso ci aiuti a migliorare concretamente la nostra vita soddisfacendo anche i nostri bisogni più profondi. Su questi temi offro diversi spunti di riflessione nel libro La vita segreta delle case, Uno Editori.