Riso carnaroli: usi, proprietà, benefici
Pubblicato
5 anni fa
Francesca Rifici
Naturopata esperta di medicina tradizionale cinese e Riflessologa
Scopri dove nasce il riso carnaroli, e come si cucina
Il riso, pur rispettando le diverse tipologie, è un alimento antico nella storia dell’alimentazione umana e da sempre viene considerato come elemento fondamentale del pasto, soprattutto nella cultura orientale in generale e giapponese in particolare.
La varietà di riso carnaroli nasce dall’incontro di due tipologie di riso, il Vialone e il Lencino, sul finire degli anni Quaranta del Novecento.
In Italia viene coltivato soprattutto nelle zone del Piemonte e viene considerato da sempre come il re di tutti i risi, perché ideale per preparare risotti mantecati ad hoc.
In questo articolo parliamo di
Come nasce?
Il riso carnaroli è diventato anche il preferito degli chef stellati, perché grazie alla sua consistenza, si presta perfettamente a ricette gourmet, ricercate e raffinate.
I chicchi si presentano di forma allungata e il suo colore è bianco perlato, tengono benissimo la cottura e difficilmente scuociono. Questo succede perché rispetto ad altre tipologie di riso come l’arborio o il basmati, il riso carnaroli contiene una percentuale maggiore di amido che permette di assorbire più facilmente brodi, burro o altre salse utilizzate nella preparazione dei risotti.
Il sapore rimane in linea con la descrizione appena effettuata: il suo sapore è lievemente dolce e si sposa con sapori più forti come il taleggio o il radicchio ma anche con sapori come la zucca e il caprino. Si presta a qualsiasi tipo di condimento.
Le proprietà
Come per ogni aspetto della vita, non esiste una regola che vada bene per tutti: il riso carnaroli contiene molto amido che se consumato in eccesso può dare problemi di glicemia. Parliamo di un utilizzo smodato che niente ha a che vedere con il gustarsi un buon risotto periodicamente.
Tra le tipologie di riso, il carnaroli è tra quelli più digeribili ed è più facile assimilarne le proprietà nutrizionali.
Diventa un regolatore della flora intestinale batterica e favorisce il transito intestinale. È utile anche per la sua azione disintossicante, a livello dell’apparato gastro-intestinale, perché grazie alla sua formazione lipidica e alle fibre che contiene, compie un’azione stimolante sull’intestino, favorendo la sua regolarità.
Il riso carnaroli contiene in buona quantità anche un aminoacido essenziale, la lisina e una quota minore di proteine. Contiene acidi grassi essenziali in media quantità ed è una fonte importante di potassio, indicato per chi ha problemi di ipertensione arteriosa.
Il vantaggio del riso carnaroli, come quello di altre tipologie di riso, è il suo essere privo di glutine che lo rende adatto anche ai celiaci.
Come cuocerlo
Il riso carnaroli è una varietà che si presta facilmente a diverse tipologie di ricette ed è probabilmente uno dei risi più utilizzati in autunno e in inverno, grazie alle sue qualità che lo rendono perfetto per risotti e sformati di riso.
L’ideale è utilizzarlo nella preparazione di risotti cremosi, a base di verdure e formaggi come il caprino o il Grana Padano. Tra le verdure che ben si sposano troviamo il radicchio, la zucca, gli asparagi, la cipolla, il porro, la zucchina e le carote.
È ideale anche per ricette a base di pesce.
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