Quando arriva l'estate
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4 anni fa
I consigli dell’Almanacco di Barbanera per l’orto estivo, la dispensa e l’autoproduzione
Una ventata di allegria la portano le ciliegie. Mentre è il solstizio, caldo e luminoso, a spalancare le porte ai giorni dell’estate. Si entra nella bella stagione inondata da un cielo ormai sgombro di nubi. Alto nel cielo il sole scalda i cuori, riempie di frutti e fiori l’orto e il giardino, si raccoglie, si annaffia e si semina, mentre i riti di San Giovanni ci riportano a gesti di lontana memoria.
Nuove energie donano slancio a noi e al pianeta, che mai come ora chiede attenzioni, nell’attesa di un tempo migliore, di momenti di spensierata serenità, come quelli che giungevano con le lucciole, pronte a illuminare l’arrivo della sera.
L’agenda delle buone pratiche con la luna
Nell’orto, nel giardino, sul balcone
Gli ortaggi abbondano e c’è una regola da seguire: si raccolgono in Luna crescente per il consumo fresco, in calante per conservarli. Nell’orto, poi, se non è già stato fatto, seminare in Luna calante scarola, lattuga e indivia riccia. Trapiantare il porro. A fine estate fare talee di salvia e rosmarino da interrare a fine inverno. Seminare prezzemolo, carote e cipolle.
In giardino pulire le piante dai fiori esauriti, regolare le siepi, annaffiare il prato almeno una volta a settimana. In calante raccogliere i fiori di salvia e lavanda da essiccare. Seminare il garofano dei poeti, le viole e le violacciocche. A settembre potare le siepi. Con la Luna crescente raccogliere cetrioli, fagioli e fagiolini, insalate, meloni, patate, peperoni, pomodori e zucchini.
Nel frutteto sono pronte albicocche, amarene, ciliegie, mirtilli, lamponi, pere, pesche e susine. Tra giugno e luglio trapiantare il cavolo broccolo e cappuccio, porro, indivia, sedano, separare i cespi delle fragole e piantare il nuovo fragoleto. Terminare a settembre la raccolta dei pomodori da conserva.
Nel cestino dell’estate
- Ortaggi: aglio, bietole, carote, cetrioli, cicorie, cipolle, fagioli, fagiolini, indivie, lattughe, melanzane, patate, piselli, peperoni, pomodori, porri, rape, ravanelli, sedano, spinaci, valerianella, zucchine, zucche.
- Frutta: albicocche, amarene, angurie, lamponi, mele, meloni, mirtilli, pere, pesche, ribes, susine, uva spina.
- Aromi: basilico, cedronella, erba cipollina, maggiorana, menta, origano, peperoncino, prezzemolo, santoreggia e timo.
Tra il dire e il fare
La calura d’agosto
“Chi dorme d’agosto, dorme a suo costo!” Il proverbio non lascia spazio a clemenza. I pigri pagheranno la loro indolenza. L’avvertimento è chiaro, proprio come nell’altro, più esplicito “chi dorme non piglia pesci”. In più, qui c’è un aspetto agricolo da non sottovalutare. I temporali autunnali si avvicinano e se si poltrisce i lavori di raccolta e di preparazione del terreno rischiano di essere rimandati. In verità, è una bella lotta rimanere svegli quando la canicola brucia e l’aria sembra tremare sfocando i colori! Checché se ne dica, un sonnellino ritempra corpo e spirito.
Il fiore: un’estate con il giglio di San Giuseppe
Il giglio di San Giuseppe, Hemerocallis fulva, è un bel giglio arancio che fiorisce per tutta l’estate. Un tempo lo si coltivava al limitare dell’orto. Il nome deriva dal greco heméra “giorno” e kallos “bellezza”, e significa “bello per un giorno”, a indicare la sua breve fioritura. Bulbosa di facile coltivazione, ideale per creare vivaci bordure, si pianta dall’inizio della primavera e fiorisce per un lungo periodo tra maggio e agosto. I germogli si possono unire alle insalate.
Sostenibili si diventa
Arriva il caldo. Acqua alle piante
Come gli esseri umani, anche le piante necessitano in estate di più acqua. Il miglior momento per annaffiare, evitando l’acqua fredda, è di sera, anche dopo il tramonto, quando diminuisce l’evaporazione. Le piante avranno così tutta la notte per assorbire l’umidità. Mai irrigare di giorno con il sole e mai bagnare le foglie: si rischia di scottare la pianta e favorire la comparsa di funghi. Dopo qualche giorno dall’inizio delle annaffiature potrebbe formarsi una crosta superficiale sul terreno. Una leggera zappatura manterrà la terra ben arieggiata ed eviterà che l’acqua scorra via senza penetrare come dovrebbe.
La raccolta della lavanda
Protagonista assoluta di balconi e giardini la lavanda, colore intenso, profumo penetrante, rilassa e rasserena, rimanendo a lungo nella mente e nel cuore. A luglio poi la Lavandula officinalis va raccolta se si vuole conservare. L’importante è farlo quando è ancora in fiore, con la Luna calante: manterrà più a lungo l’aroma. Si recidono gli steli fiorali all’attaccatura dei germogli da cui si dipartono, per poi legarli in mazzetti da essiccare a testa in giù all’ombra o buio per evitare che i petali sbiadiscano. Oppure si estraggono i singoli fiori dagli scapi fiorali per confezionarvi, una volta secchi, piccoli cuscini profuma-biancheria.
Nella dispensa
Visciole sciroppate
Da qualche parte capita ancora di vederne, ma un tempo i davanzali esposti a sud mostravano spesso, in estate, file di vasi di visciole messe a sciroppare al sole. Sono buonissime e prepararle è davvero facile. Basta mettere le visciole ben lavate e senza picciolo, in vasi di vetro, evitando di pressarle, ma cercando di non lasciare spazi vuoti. Si riempie poi il vaso con lo zucchero fino a coprire tutta la frutta. Si lasciano i vasi non completamente chiusi per 40 giorni al sole e poi si ripongono al buio ben chiusi. Saranno una vera delizia sul gelato, con la crema, la panna, o sulla ricotta.