Piante amiche dei bronchi
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4 anni fa
Castagno, enula, faggio, grindelia e timo proteggono le vie respiratorie in inverno
L’apparato respiratorio è costituito da una serie di organi cavi – le vie aeree – e da due organi pieni – i polmoni. I primi, naso, faringe, laringe, trachea e bronchi, sono deputati al trasporto dell’aria dall’ambiente esterno ai polmoni; questi ultimi, invece, sono il luogo in cui avvengono gli scambi gassosi tra aria e sangue.
A loro volta, le vie aeree vengono suddivise in “superiori” (naso, faringe e laringe) e “inferiori” (trachea e bronchi). I bronchi sono due grossi rami divergenti che, uno a destra e uno a sinistra, penetrano e si diradano nei corrispettivi polmoni.
La progressiva ramificazione dell’albero bronchiale fa sì che sorgano tronchi sempre più stretti, dove l’aria si muove più velocemente rispetto ai tronchi più grandi. I bronchi sono un organo fondamentale per lo scambio dei gas durante il processo di respirazione esterna. Quando si inspira, l’aria penetra dal naso e arriva ai bronchi dopo aver percorso faringe, laringe e trachea; dai bronchi principali e secondari, l’aria passa infine nei bronchioli e giunge negli alveoli polmonari, dove avviene lo scambio dei gas con i capillari che li circondano.
QUALI PROBLEMATICHE POSSONO COINVOLGERLI?
Durante l’autunno e l’inverno, è possibile che sorgano delle infiammazioni a carico della mucosa dell’albero bronchiale con ulteriore presenza di tosse e abbondante secrezione di catarro.
Infatti, l’epitelio che riveste la parete bronchiale è provvisto di ciglia vibratili il cui movimento continuo crea un flusso di muco verso l’esterno, liberando i bronchi dalle impurità che penetrano. L’infiammazione mette in crisi questa attività, incrementando la produzione di muco e, soprattutto, riducendo il movimento delle ciglia che non riescono più a trasportare fuori il catarro in eccesso. Le infezioni ai bronchi (chiamate, in questo caso, bronchiti) si verificano a causa di virus o batteri che proliferano negli ambienti chiusi, dove l’eccessivo riscaldamento provoca la secchezza delle mucose che, quindi, non riescono a svolgere la loro funzione.
QUALI MISURE SI POSSONO PRENDERE?
Qualora ci si trovi di fronte a una bronchite, occorrerà intervenire su quelli che sono i sintomi: per esempio, una tosse grassa potrà essere migliorata con prodotti espettoranti naturali.
Tra le piante impiegate per la formulazione di questa tipologia di preparati, si segnalano il Castagno, il Faggio e l’Enula, che sono note per favorire la fluidità delle secrezioni bronchiali; un’erba come la Grindelia, invece, presenta una «azione spasmolitica» e rientra «nella composizione di formulazioni atte a curare bronchiti acute» (E. Campanini, Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, Milano 2012).
Accanto a queste, va anche ricordato il Timo poiché esso agisce come «antitussivo, antisettico vie aeree, spasmolitico» (La fitoterapia in uno sguardo, a cura di F. Capasso, G. Grandolini, R. Pescitelli, Milano 2008), rivelandosi quindi un valido ingrediente per la composizione di integratori alimentari con le finalità precedentemente menzionate. L’obiettivo finale sarà quindi quello di rendere il catarro meno vischioso, aumentandone la liquidità, nonché favorendo il movimento delle ciglia vibratili e limitando l’irritazione delle pareti bronchiali.