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Macarò... Io me te magno!

Pubblicato 3 anni fa

Carlotta Bernabini
Dott.ssa in Scienze e Tecnologie Alimentari

Storia e curiosità su uno dei piatti preferiti dagli italiani

Indice dei contenuti:

La pasta nella nostra Storia

La convinzione che sia stata opera di Marco Polo e del suo viaggio in Cina è anacronistica. Tutta colpa di una leggenda metropolitana nata negli Stati Uniti nel 1938 e pubblicata nel Macaroni Journal.

Per far si che la pasta venisse concepita come un alimento internazionale e non legato ai ghetti italiani e alla malavita, venne diffusa l'idea che l'introduzione di questo alimento nel Bel Paese era legata al rientro del navigante veneziano.

I primi reperti storici confermano che la storia della pasta in Italia inizia almeno in epoca romana. Infatti, sono stati ritrovati ricettari latini che menzionavano le lagane, un piatto a base di pasta fresca (probabilmente, una zia lontana della nostra lasagna).

Grazie all'influenza della cultura araba, nel Medioevo, si sviluppò la tecnologia dell'essiccazione grazie alla quale la pasta poteva essere conservata più a lungo. La pasta secca si diffuse così dalla Sicilia alle altre regioni (in primis, Sardegna, Campania e Liguria in primis) e si diversificò nei formati: lunghe, corte, minute, decorate, rigate, forate, ornate, tipo spaghetti, gnocchi, bucatini e tanti altri.

Essendo più conservabile, la pasta diventò oggetto di un commercio. In un atto notarile ritrovato nei registri di una dogana di porto (1297) è stata trovata una citazione che diceva: "bariscella una plena de macaronis". Questo dimostra la popolarità del termine maccheroni utilizzato per definirla.

Oggigiorno, esistono centinaia tipologie di pasta tutte diverse tra loro, dalle più comuni e note, prodotte in maniera meccanica, a quelle meno conosciute, fatte interamente a mano da pochi artigiani che si tramandano il know how. E poi il primato mondiale per la produzione ed il consumo è indiscutibilmente italiano.

Pasta, That's Amore!

La pasta non si limita ad essere un piatto fondamentale per la nostra cultura e tradizione. È così gustosa, saporita e si adatta a qualsiasi tipo di sugo che non mi sorprende affatto vedere l'amore per la pasta diffuso in tutto il mondo! Basta pensare a tutti i riferimenti agli spaghetti che ci sono nel cinema.

Epica è la scena del film Un americano a Roma (1954) dove un giovane Alberto Sordi, nei panni di giovanotto con la "fissa" dell'America, a cavalcioni di una sedia impagliata, con la sua t-shirt bianca alla James Dean, respinge il piatto di pasta lasciatogli dal padre favorendo i cibi americani: "I nu' mangio macaroni, io so' americano". Ma poi, di fronte alla "provocazione" insistente di quel piatto fumante, l'Albertone dal cuore profondamente mediterraneo e italiano cede: "Macarò... m'hai provocato e io te distruggo, macaroni! Io me te magno!".

Un'altra scena che tutti ricorderanno è quella della cenetta romantica tra Lilli e il Vagabondo, dove i due innamorati si dividono un invitante piatto di spaghetti e polpette sotto un cielo stellato. Un'unica scena che riesce ad unire in un solo colpo romanticismo, tradizione culinaria, storia e cultura.

E quando in un ristorantino di Roma, Julia Roberts ordina in un italiano non troppo sicuro un piatto di spaghetti con il pomodoro? La protagonista del film Mangia Prega e Ama rimane letteralmente affascinata dalla semplicità e dalla bontà del piatto mentre in sottofondo si sente l'Aria della Regina della Notte di Mozart.

Piatto di orecchiette con broccoli

Il potere evocativo di un piatto di pasta

Come molti alimenti, anche la pasta ha un potere evocativo incredibile. Che significa? Che il suo profumo e il suo sapore sono in grado di trasportarci in un ricordo passato. Sembra quasi una magia vero? Per qualcuno può essere la lasagna della mamma della domenica, una cacio e pepe mangiata nella Città Eterna, la pasta al tonno durante l'università.

La mia Madeleine di Proust sono le orecchiette ai broccoli. Mi basta sentirne l'odore o metterne in bocca una forchettata che subito ritorno bambina nella casa di mia nonna in un'a giornata soleggiata d'inverno! È una ricetta davvero semplice ma allo stesso tempo buonissima!

Per prima cosa cuocere i broccoli tagliati a pezzi (i gambi più piccoli in modo che la cottura sia uniforma). Una volta cotti si raccolgono con una ramina e portata a bollore la loro acqua cuocere le orecchiette (così la pasta sarà ancora più saporita). Intanto far saltare in padella i broccoli con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio. Appena pronta, scolare la pasta e aggiungerla ai broccoli! Il successo è assicurato!


Ultimi commenti su Macarò... Io me te magno!

Recensioni dei clienti

Mattia D.

Recensione del 16/12/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 16/12/2024

Credo sia quasi impossibile trovare un italiano che non ami la pasta. Proprio perché proposta in molti formati, con farine diverse, con i condimenti più disparati diventa appetitosa anche per chi, magari, non è un gran cultore della stessa. Fosse anche al burro, con un po' di formaggio, esprime in sé l'italianità che abbiamo esportato in tutto il mondo: l'amore per la buona cucina.

Gilia M.

Recensione del 03/10/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 03/10/2024

In effetti noi italiani siamo visti come dei mangia pasta e la parola maccheroni nel mondo è più che conosciuta e associata alla pasta in generale e all'Italia. Orecchiette con i broccoli? Buonissime soprattutto quando i broccoli sono appena colti.

Baristo T.

Recensione del 03/10/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 03/10/2024

Concordo pienamente con l’autrice, la pasta per noi italiani è evocativa. La mia Madeleine di Proust è la pasta al burro con tanto parmigiano della nonna, solo lei sapeva farla così e per quanto ci provi non viene mai uguale. Grazie per le ricette e per i bei ricordi storici.

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