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La Romagna dei legumi

Articolo sponsorizzato

Pubblicato 4 anni fa

In pieno entroterra romagnolo, immersa tra i calanchi d’argilla e boschi ricchi di essenze e fauna, vengono coltivati i legumi della nostra azienda agricola.

Coltivati secondo il naturale susseguirsi delle stagioni unito ad una attenta e scrupolosa rotazione colturale, i nostri legumi seguono un ciclo produttivo spiccatamente primaverile.

Essendo seminati in una ormai consolidata primavera (fine marzo - prima settimana di aprile) quando le temperature risvegliano i cicli vegetativi e l’energia del sole aumenta giorno dopo giorno, imprimendo velocità alla crescita.

Eccezionalmente prolifici da un punto di vista produttivo, sotto il profilo nutrizionale i nostri legumi si distinguono per un contenuto importante di proteine e minerali, nonché fibre.

Questo porta ad essere i legumi un alternativa piuttosto valida alla carne, anche se non in termini assoluti: le proteine animali rimangono comunque di valore biologico più elevato, ma un bilanciamento adeguato tra le due categorie può rappresentare una scelta vincente per un corretto apporto proteico e non solo.

Il grande vantaggio di queste colture non è solo per la salute dell’essere umano, ma anche per la terra, il suolo per la precisione: grazie alla presenza di microrganismi specifici, che nelle radici delle leguminose trovano il loro habitat ideale, viene assorbito l’azoto sotto forma di nitriti e urea (pericolosi e cancerogeni) e reso di nuovo disponibili nel suolo sotto forma di nitrati, che sono la forma di azoto più assorbita e qualitativamente migliore per la crescita di tutte le speci erbacee e arboree.

Ciò si rivela molto utile per quanto riguarda le cosiddette “rotazioni agrarie” in quanto si rendo disponibili sostanze nutritive molto utile per altre colture che subentrano nel corso delle stagioni e che hanno necessità importanti di azoto (es. cereali).

Altro effetto conseguente di questo processo è un miglioramento della struttura della sostanza organica del terreno: questa è infatti il principale costituente strutturale ed energetico del suolo.

Oltre a contenere le sostanze nutritive, determina la forma e la resistenza del terreno agli agenti atmosferici (pioggia, solo, vento) e modificazioni meccaniche sia naturali (erosione) che da parte dell’intervento umano (lavorazioni agricole).

Ne consegue che una migliore composizione della sostanza organica determina una migliore resistenza e salute del terreno su cui vengono coltivati i prodotti di cui ci alimentiamo.

E quindi, in definitiva, della nostra salute.

Ceci

Usati fin dall’alba delle prime civiltà e dei primi imperi, i ceci rappresentano una fonte di carboidrati e proteine unica tra i vegetali, ed in particolare tra i legumi.

Possono essere consumati lessati, come ingrediente per insalate e/o zuppe, come primo piatto oppure fare da base per altre preparazioni (hummus).

In tutti i casi, vanno preventivamente lasciati in ammollo in acqua per almeno 3/4 ore.


Lenticchie

Ricche di ferro e proteine anche le lenticchie possono avere molteplici usi e ricette in ogni tipo di cucina.

Le nostre lenticchie vengono coltivate in terreni generosi per contenuti minerali e nutrienti, immersi nelle splendide colline romagnole.

Quasi mai toccate dalle nebbie invernali, baciate dal sole e accarezzate dalle brezze dei monti in primavera.

Dalla consistenza tenace (anche dopo più di tre quarti d’ora di cottura) e dal sapore deciso e rotondo, le nostre lenticchie rispettano in pieno la natura e la bellezza del territorio in cui vengono coltivate: brullo nell’aspetto ma che sa farsi apprezzare in modo totale.


Orzo perlato

Cereale dai molteplici utilizzi e sfaccettature, prevalentemente di uso zootecnico e birraio, la nostra proposta di orzo perlato vanta alti contenuti energetici contrapposti ad un esiguo livello lipidico.

Questo per effetto della decorticatura e raffinazione ad alte temperature che affronta il seme per la merlatura.

Ideale come base per piatti freddi (insalate), l’orzo perlato può dire la sua anche come accompagnamento in piatti vegetariani e/ vegani, dando un tocco un pò “rustico”.


In conclusione, non occorre andare fino a Castelluccio di Norcia per ammirare la fioritura delle lenticchie.

Basta una mezzora di macchina da Cesena o Forlì, guardarsi intorno e perdersi nella meravigliosa natura del primo Appennino Romagnolo.

Noi pensiamo che i legumi possano rappresentare una sorta di speranza per la nostra società: in fondo sono state tra le prime forme vegetali addomesticate dall’uomo e hanno sempre accompagnato il cammino della civiltà, anche e sopratutto verso nuovi e promettenti orizzonti.


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