La prima mestruazione
Pubblicato
4 anni fa
Giulia Sama
Naturopata, esperta di erbe officinali, yoga e Forest bathing
Il menarca è una magica soglia, che inizia al dono più grande che una donna può esperimentare: la propria ciclicità
Due anni fa, io e Giulia ci conoscemmo a un corso sulla ciclicità femminile, in cui le chiesi di ricordare il suo menarca e come l’avesse vissuto. Quel giorno mi rispose così: «Il mio cervello è vuoto, nulla è rimasto impresso del giorno del menarca. Non ricordo se qualcuno mi diede spiegazioni riguardo a cosa mi stesse succedendo o se semplicemente avessi appreso qualcosa di vago e confuso tra le compagne di classe e “Top girl” (una rivista per adolescenti di allora) e non ricordo la mia reazione nel momento in cui appresi che “mi erano arrivate”. Ricordo solo l’imbarazzo di comunicare questa “cosa” in famiglia. Mi sento parecchio turbata da questo vuoto».
La mia chiamata a intraprendere un viaggio di conoscenza sulla mestrualità e a guidare tante donne e sorelle a ricordare il proprio menarca deriva dalla potenza della mia esperienza personale: avevo 11 anni ed era il primo giorno di settembre. Mi svegliai piena di energia. Quel giorno sarei partita per le vacanze in montagna con la mia famiglia. Ricordo nitidamente la sensazione di stupore che mi invase quando vidi le piccole macchie rosse che cambiarono la mia vita per sempre. «Sono Donna!» – pensai istintivamente, con meraviglia – «Sono diventata grande e faccio parte del mondo delle donne». Il mio cuore iniziò a battere forte e cominciai a gridare a tutti, in casa, la mia epifania, con gioia e commozione.
Un rito di passaggio
Sarebbe bello se ogni ragazza potesse vivere senza timore o vergogna, ma con dignità, con riconoscenza e conoscenza questo rito di passaggio che la vita dona e la nostra mission è proprio questa. Giulia racconta ancora: «Da poco sono diventata mamma e grazie ad un gruppo di donne favolose che mi circonda ho celebrato questo momento di passaggio più e più volte, ho letto libri, ho parlato con altre donne che mi hanno raccontato la loro esperienza e tutto ciò mi ha permesso di arrivare al parto pienamente consapevole di questa trasformazione e di cosa significasse. Penso a quanto sarebbe stato importante aver fatto lo stesso anche per il menarca e l’inizio della mia ciclicità, quanto avrei potuto essere più me stessa, più forte e più leggera allo stesso tempo, più consapevole di ogni mio stato d’animo».
Il menarca, ovvero la prima mestruazione, è un rito di passaggio altamente significativo; è una magica soglia, che inizia al dono più grande che una donna può esperimentare: la propria ciclicità. È il momento in cui ogni ragazza si apre alla scoperta dell’essere donna. Tantissime culture antiche celebravano questo “dono della luna” per le ragazze, quasi sempre riconosciuto dall’intera comunità. Molte ricerche hanno infatti dimostrato che le ragazze che arrivano preparate al menarca, con informazioni positive, comprendendo l’importanza e la bellezza che questo passaggio può donare loro, sviluppano una maggiore autostima, usano il ciclo mestruale come un dono e una risorsa, hanno un rapporto di complicità con il loro corpo e soprattutto di rispetto. Fare luce sul menarca può essere la chiave per viverlo come una benedizione, invece che come maledizione.
Risanare l'esperienza per rafforzare la propria ciclicità
Ascoltando i racconti di tante donne, mi sono resa conto che, consapevolmente o meno, molte hanno vissuto esperienze traumatiche o segnate da ferite durante il menarca, che spesso hanno segnato il loro vissuto e la loro integrità come donne. Quando guido corsi sulla mestrualità o percorsi di ciclicità femminile, il ricordo e la celebrazione del menarca hanno un ruolo centrale nella comprensione e accoglienza di sé. Guardare con amore e risanare l’esperienza di quel momento di profonda vulnerabilità e passaggio è la chiave per riscoprire uno sguardo gentile su di sé e sentirsi parte di una comunità femminile universale che da sempre e per sempre è collegata dal filo rosso della mestrualità.
Se il ciclo rappresenta la matrice primaria che crea il terreno per l’essere donna, perdere l’occasione di aprire la porta su quel mondo significa minare profondamente le basi del rapporto fra la futura donna, il suo essere femminile e la relazione con gli altri. Il modo in cui si oltrepassa questa soglia influenzerà il senso di sé, la relazione con il proprio corpo, l’esperienza mestruale e la sessualità, la gravidanza e il parto, e il proprio potere, così come l’espressione verso l’esterno e la capacità di avere fiducia nella vita.