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Introduzione - La Cura del Perdono - Libro di Daniel Lumera

Pubblicato 9 anni fa

Leggi un estratto dal libro di Daniel Lumera "La Cura del Perdono"

La cura del perdono nasce da una sofferta crisi personale che nel 2005 mi ha investito sconvolgendo salute, relazioni, lavoro, amicizie e ideali. Effimero e inefficace ogni tentativo di uscirne. Poi, quasi all'improvviso, ho scoperto il perdono: un'esperienza che si colloca oltre l'ambito psicoterapeutico, religioso e spirituale, nata e maturata in una dimensione nuova, capace di rivoluzionare il mio essere e la mia vita.

Da quel cambiamento sono scaturite, anni dopo, anche collaborazioni con università, istituzioni sanitarie e la Global University Network for Innovation dell'UNESCO, per integrare il perdono nell'educazione, nella salute e nella gestione dei conflitti.

Il perdono si è rivelato un percorso attraverso il quale alla fine ho compreso che la felicità non dipende da cosa abbiamo o facciamo, ma dalla consapevolezza di ciò che siamo.

Questo itinerario è stato tracciato nel libro in quattro parti - semi, fiori, frutti e nuovi semi -, e in ciascuna di esse ho raccolto storie, testimonianze, dialoghi, riflessioni, aforismi e anche esercizi pratici che riguardano quella che amo definire «cura del perdono».

Il perdono è un modo di essere e di camminare, un processo di realizzazione che appartiene a ogni individuo indipendentemente dal suo credo e ruolo sociale. In genere questa parola fa pensare alla religione o alla psicoterapia.

Nel libro che avete in mano, invece, si parla del perdono come di un valore universale dell'umanità, svincolato da qualsiasi appartenenza che non sia alla vita stessa. Una visione complessiva e al tempo stesso integrata che coinvolge ogni aspetto dell'essere umano, così com'è avvenuto nel mio caso.

Il perdono è un'esperienza forte. Fra tutte le persone che l'hanno condivisa con me, in questi anni di ricerca, ci sono anche degli ex tossicodipendenti. Pure loro, alla fine del percorso, hanno testimoniato che guarigione, gratitudine e amore ritrovati erano emozionalmente più travolgenti delle sensazioni provocate dall'eroina. Immergendomi nelle loro storie e nel vissuto di molte altre persone che si sono avvicinate con scetticismo a questa nuova esperienza e ne sono uscite con fiducia e ottimismo, mi sono ritrovato per qualche attimo ad accarezzare un'utopia: e se il perdono diventasse la «droga» di questo millennio?

Il perdono fa parte di una «nuova educazione» alla consapevolezza e alla felicità; una strategia evolutiva che ha effetti positivi sulla salute, il benessere e la qualità della vita. È una delle abilità personali e sociali necessarie per tutti gli individui, e soprattutto nella formazione dei nuovi leader. Appartiene alle social and life skills basilari di un nuovo modo di «essere umani».

Il processo del perdono è un allenamento neuronale per sviluppare capacità e attitudini fondamentali nella sfera personale, relazionale e sociale: trasformare i problemi in risorse, gestire i conflitti, sviluppare un'empatia matura, esprimere e celebrare una cultura della pace.

Negli ultimi anni, l'attenzione sul perdono è cresciuta a livelli esponenziali, estendendosi dall'ambito della spiritualità e della psicoterapia a quello della scienza e della medicina. Si sono moltiplicati gli studi neuro-scientifici, e qualificate pubblicazioni hanno riconosciuto gli effetti benefici del perdono sul sistema circolatorio, immunitario e nervoso, confermandone l'importanza per la salute e la qualità della vita.

È nata così la scienza del perdono, destinata ad avere un impatto sociale e educativo sempre maggiore e a incidere positivamente sulla vita di ognuno di noi.

Nell'ottica dell'evoluzionismo darwiniano possiamo considerare il perdono un comportamento funzionale alla sopravvivenza della specie, poiché influenza la qualità e la durata delle relazioni interpersonali, aumenta le probabilità di cooperare e di ricevere aiuto: alla lunga, la selezione naturale privilegia le caratteristiche genetiche che favoriscono lo sviluppo della capacità di perdonare.

In un'ottica multidimensionale e olistica, invece, il perdono funziona come un regolatore tra sistema fisiologico, espressione dei geni, sistema cognitivo, emotivo, motivazionale e tutte le azioni e i comportamenti, predisponendo chi lo applica a essere più adatto per la sopravvivenza della specie.

Per la mia ricerca è stato rilevante apprendere che la selezione naturale favorisce gli individui capaci di amare, di provare compassione e di perdonare.

Questo libro è un viaggio dentro il significato più autentico del perdono, attraverso le storie di chi la propria vita l'ha cambiata davvero, di chi ha guarito la sofferenza più profonda, ha imparato ad amare, ha ottenuto successo, ha riscoperto gli affetti.

Saper donare e sapersi donare sono i segreti che permettono ai miracoli di accadere nella nostra vita, strumenti per apprendere come guarire veramente, innanzitutto dall'indifferenza verso la bellezza della vita, e di curare la cecità interiore che rende impossibile coglierla e ammirarla.

Semi, fiori, frutti e nuovi semi sono il simbolo del viaggio di ogni essere umano su questa Terra: la nascita, la crescita, la raccolta, e poi un nuovo inizio.

Il perdono può irrompere nelle coscienze e segnare positivamente l'itinerario esistenziale di ogni uomo, restituendo a ciascun ciclo le sue naturali cadenze.


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