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Il racconto dell'estate

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Pubblicato 5 anni fa

I consigli dell’Almanacco di Barbanera per l’orto estivo, la dispensa e l’autoproduzione

Sarà il solstizio a spalancare le porte all’estate. Giornate lunghe, calde e luminose si fanno strada nel cielo azzurro, mentre il rosso vivace di ciliegie e pomodori alimenta il buonumore.

Intanto nell’orto si annaffia e si semina, nell’attesa del giorno di san Giovanni, affollato di riti e gesti di lontana memoria. Già, perché questo è il momento di andare in cerca di erbe e fiori per preparare le acque profumate che il Santo, nella notte del 24, benedirà rendendole rugiada potente e miracolosa. E l’estate sarà energia, per il corpo e per lo spirito, in compagnia delle lucciole, del sole e delle stelle.

L’AGENDA DELLE BUONE PRATICHE CON LA LUNA

Nell’orto, nel giardino, sul balcone Ortaggi e frutti abbondano: si raccolgono in Luna crescente per il consumo fresco, in calante per la trasformazione in conserve e confetture. Poi ci sono le annaffiature, che dovranno essere costanti e abbondanti, di sera o al mattino presto. Ma è anche tempo di seminare in Luna calante scarola, lattuga e indivia riccia.

Trapiantare il porro, legare l’indivia per l’imbianchimento. Si rincalzano anche il cardo, il fagiolo, il finocchio, la melanzana, il peperone, il pisello e il pomodoro. A fine estate fare talee di salvia e rosmarino. Seminare prezzemolo, carote e cipolle. In giardino regolare le siepi e annaffiare il prato. Seminare il garofano dei poeti, le viole e le violacciocche.

A settembre potare le siepi. Con la Luna crescente raccogliere cetrioli, fagioli e fagiolini, insalate, meloni, patate, peperoni, pomodori e zucchini. Nel frutteto albicocche, amarene, ciliegie, mirtilli, lamponi, pere, pesche e susine. Tra giugno e luglio trapiantare il cavolo broccolo e cappuccio, porro, indivia, sedano, separare i cespi delle fragole e piantarli. Terminare a settembre la raccolta dei pomodori.

Nel cestino dell’estate Ortaggi: aglio, bietole, carote, cetrioli, cicorie, cipolle, fagioli, fagiolini, indivie, lattughe, melanzane, patate, piselli, peperoni, pomodori, porri, rape, ravanelli, sedano, spinaci, valerianella, zucchine, zucche. Frutta: albicocche, amarene, angurie, lamponi, mele, meloni, mirtilli, pere, pesche, ribes, susine, uva spina. Aromi: basilico, cedronella, erba cipollina, maggiorana, menta, origano, peperoncino, prezzemolo, santoreggia e timo

TRA IL DIRE E IL FARE

“La fantasia vivace vola dove le piace” Approfittiamo allora dei giorni tranquilli delle vacanze per dare spazio alla nostra creatività e raccogliere sassi, strane radici, legni, semi dalle forme insolite. Si riveleranno una riserva di materiale da mettere in un cestino con cui creare bijoux e decorazioni per la casa durante l’inverno. Si potranno recuperare anche nel parco a pochi passi da casa.

Il fiore: il giglio di San Giuseppe Il Giglio di San Giuseppe, Emerocallide fulva, è un bel giglio arancio che fiorisce per tutta l’estate. Presenza un tempo familiare nei giardini, non era raro trovarlo coltivato anche al limitare dell’orto.

Bulbosa di facile coltivazione, ideale per creare vivaci bordure, si pianta dall’inizio della primavera e fiorisce per un lungo periodo tra maggio e la fine della bella stagione. I germogli si possono unire alle insalate.

SOSTENIBILI SI DIVENTA

Annaffiare, ma senza sprecare! Sarà utile sapere che, oltre a limitare i consumi, l’acqua piovane è l’ideale per annaffiare. A giovarne particolarmente sono le piante d’appartamento, orchidee e acidofile, perché poco calcarea. La si recupera dai tetti facendola confluire in una cisterna oppure con il più semplice dei secchi messo alla fine del tubo di scolo della grondaia.

Se invece si dispone di acqua di pozzo, troppo fredda, va fatta riposare per raggiungere la temperatura ambiente ed evitare così lo shock termico alle radici. Mai bagnare le foglie soprattutto se si annaffia la sera dopo una giornata calda. Senza dimenticare che l’irrigazione serale riduce l’utilizzo – e soprattutto lo spreco – dell’acqua perché di notte non c’è evaporazione.

Decotti e infusi per le piante È il momento di pacciamare. La pacciamatura è una tecnica colturale che ha come obiettivo principale tanto quello di mantenere l’umidità del terreno coltivato, quanto di proteggerlo. Tradizionalmente consiste nel coprire la superficie intorno alle piante usando paglia, foglie, residui vegetali o erba falciata, segatura o torba in uno strato spesso qualche centimetro. Gli effetti principali sono la schermatura dai raggi solari e il minore riscaldamento della superficie del terreno, che rimane in genere più umido. L’assenza di luce inoltre impedisce o rallenta la formazione delle erbe infestanti. Negli orti la pacciamatura viene effettuata quando le piante sono abbastanza sviluppate, dopo aver rimosso le erbe infestanti, e avere effettuato il diradamento se necessario.

NELLA DISPENSA

Prugne in agrodolce Semplici ma assai gustose, queste prugne riveleranno piacevoli sorprese. Portare a ebollizione 1/2 litro d’aceto bianco e 1/2 litro d’acqua, con 300 g di zucchero, 1 bastoncino di cannella e 3 chiodi di garofano.

Unire le prugne lavate, asciugate e bucherellate con uno stecchino. Cuocere 5-6 minuti, poi lasciar riposare almeno 12 ore. Sgocciolarle e metterle nei vasetti. Far bollire di nuovo il liquido di cottura, cuocere per 10 minuti, versarlo bollente sulle prugne, chiudere i vasi. Sono ottime con carni di maiale.


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