Funghi shitake: proprietà, benefici e come utilizzarli in cucina
Pubblicato
5 anni fa
Rachele Giorgetti
Esperta di cucina naturale, macrobiotica e alimentazione in campo sportivo
Shitake: il fungo anticolesterolo che stimola il tuo sistema immunitario
Prima di tutto partiamo dal suo nome. "Shiitake" deriva dalla parola giapponese "shii" usata per indicare una particolarissima varietà di albero di castagno e dalla parola "takeche" che significa fungo: non è dunque un caso, se questi funghi crescono spontaneamente sui tronchi di querce e castagni morti o morenti.
Lo puoi trovare in commercio fresco, dal sapore intenso e piacevolissimo (è il fungo culinario più famoso al mondo dopo il prataiolo e la sua coltivazione in Cina è addirittura antecedente a quella del riso) oppure essiccato, anche in polvere.
I funghi shitake secchi più acquistati sul sito di Macrolibrarsi:
Le origine dello shitake
Le sue caratteristiche furono state studiate a partire dagli anni '60, quando un gruppo di epidemiologi e scienziati giapponesi, analizzarono le cause dello stato di salute degli abitanti di due distretti di montagna perché caratterizzato da una quasi totale assenza di patologie degenerative. Furono le evidenze scientifiche a dimostrare la diretta connessione fra lo stato di salute ottimale di queste popolazioni e un consumo regolare del fungo shitake,
Le proprietà
Questo fungo medicinale, utilizzato da secoli nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC) come in quella Giapponese, vanta tantissime preziose sostanze bioattive:
- contiene tutti gli aminoacidi essenziali,
- contiene "eritadenina", un aminoacido molto particolare che migliora il profilo ematico, abbassa i trigliceridi, velocizza il metabolismo del colesterolo. Grazie a questo fungo i depositi di colesterolo possono essere tenuti maggiormente sotto controllo, il che previene l'insorgere dell'arteriosclerosi e disturbi di ipertensione (causata da depositi di colesterolo sulle pareti vasali). Possiamo ragionevolmente parlare dello shitake come un fungo dalle proprietà ipocolesterolizzanti. In più, l’'eritadenina ha proprietà antitrombotiche, perchè dilusice il sangue, inibendo l'aggregazione piastrinica.
- esercita una funzione regolatrice della circolazione, motivo per cui è impiegato con successo anche nell'emicrania,
- protegge il fegato (viene utilizzato contro la steatosi epatica)
- contiene beta-glucani e polisaccaridi dall'elevato potere sul sistema immunitario,
- è usato per curare problematiche legate al metabolismo dei lipidi,
- combatte l'influenza (specialmente il raffreddore),
- stimola il "Qi", l'energia vitale primordiale che anima il corpo e lo connette con tutto il cosmo.
Funghi shitake disidratati, anche in polvere:
La composizione chimica dello shitake
Dal punto di vista chimico lo shitake ha un segreto: le sue membrane sono fatte di polisaccaridi, che non sono altro che macromolecole costituite da una sequenza di zuccheri e tantissime sezioni di ossigeno che, scomposte dall'organismo, vengono rilasciate e assorbite a livello cellulare. Ecco svelata una la sua virtù immunitaria: lo shitake mantiene ossigenate le nostre cellule e previene quegli stati degenerativi che favoriscono l'insorgere di tantissime malattie, squilibri immunitari e diabete.
Inoltre, la micoterapia ha scientificamente provato che i beta-glucani presenti anche in questo fungo (i polisaccaridi che compongono la parete cellulare dei funghi citati prima) attivano, in presenza di patologie infettive, virali e batteriche, delle cellule immunitarie, i proteoglicani, sostanze dall'azione immunomodulante ancora più potente rispetto ai beta-glucani semplici. Lo shitake diventa così anche un alimento immunoprotettivo.
Tantissimi altri studi dimostrano la sua efficacia anche come antivirale ed antibatterico, contro l'Escherichia coli, l’'herpes simplex, lo Stafilococco e la candida poiché agisce sull'intestino come "prebiotico" (favorisce il benessere della flora batterica intestinale).
Come consumarli in cucina
Freschi, certamente, ma anche nella loro forma essiccata, ancora più "curativa"! Quest’ultima è infatti molto più ricca di provitamina D (ergosterolo) che diventa calciferolo (vitamina D2), vanta un ampio spettro di vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B12 e acido pantotenico), E, tantissime proteine e fibre e minerali tra cui ferro, manganese, potassio, calcio, magnesio, rame, fosforo e zinco.
La variante secca va reidratata in acqua prima del suo utilizzo in cucina, per almeno una ventina di minuti, poi strizzata con attenzione con le mani e cucinati.
Per darvi qualche idea, sono buonissimi nella zuppa di miso, tagliati a fette sottili e abbinati ai cereali o come condimento per la pasta (o risotto), in insalata, saltati in padella con tofu o tempeh, aggiunti alle vellutate, ai ripieni di torte salate, nelle quiche vegetariane, nelle farinate di legumi.
La porzione da considerare è di 1/2 (a seconda della dimensione) a testa.
Funghi shitaki al naturale, già pronti: