Emozioni: il ruolo dell'intestino
Pubblicato
4 anni fa
Bruno Brigo
Medico, specializzazione in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di medicina integrata
Scopri in che modo questi due organi comunicano e come si influenzano
Cervello e intestino, pur così lontani e diversi, sono intimamente interdipendenti. Condividono, infatti, una profonda relazione che va in entrambe le direzioni, per cui se le emozioni influenzano l’attività dell’intestino, quest’ultimo ha effetti sul nostro umore e sul nostro comportamento.
L’intestino produce, infatti, neurotrasmettitori e sostanze psicoattive che influenzano gli stati d’animo (serotonina, endorfine), provocano sensazioni piacevoli e ci permettono di dormire meglio, ma solo se l’intestino ospita batteri buoni
I due cervelli
Al di là della somiglianza tra le circonvoluzioni del cervello e le anse dell’intestino, esiste un’integrazione ben più profonda tra i due cervelli, distanti e separati, ma operanti in sintonia per le funzioni vitali. Come è noto il cervello “viscerale” o “secondo cervello”, così come alcuni autori definiscono l’intestino, presiede alle funzioni vitali della sopravvivenza (digestione del cibo, assorbimento dei nutrienti necessari per la vita cellulare) ed è in grado di memorizzare ansie ed emozioni negative, mentre il sistema nervoso centrale regola la funzione cognitiva e relazionale. L’intestino produce, infatti, neurotrasmettitori e sostanze psicoattive che influenzano gli stati d’animo (serotonina, endorfine), provocano sensazioni piacevoli e ci permettono di dormire meglio, ma solo se l’intestino ospita batteri buoni.
L’importanza del microbiota
La flora intestinale o microbiota è l’organo, localizzato a livello intestinale, del peso di un chilo grammo, formato da circa 100.000 miliardi di microrganismi, numero 10 volte superiore a quello complessivo delle cellule e 100 volte superiore ai geni di tutte le cellule del nostro organismo. Si tratta di un organo in continua trasformazione, dal cui equilibrio dipende in larga misura la nostra salute. Il microbiota intestinale assicura, infatti, numerose funzioni vitali, in quanto protegge l’intestino dai germi patogeni, favorisce la digestione degli alimenti, regola la funzione intestinale, produce vitamine essenziali per la salute, elimina scorie e sostanze potenzialmente dannose, mantiene attive le difese, contribuendo in maniera determinante alla salute dell’intestino e dell’intero organismo. Numerosi studi dimostrano, inoltre, che un microbiota sano riesce anche a ridurre il livello dello stress, controllare ansia e depressione, migliorare il sonno, grazie alla attivazione di reti neurali e alle influenze positive sul cervello e sulla psiche, dovute alla liberazione di mediatori chimici importanti, prodotti sia nel cervello che nell’intestino.
Asse intestino cervello
L’insieme dei legami diretti tra i due organi con influenze reciproche forma un vero e proprio “asse intestino-cervello”. La connessione tra intestino e cervello avviene principalmente attraverso il nervo vago e la liberazione di mediatori chimici. Il nervo vago è il decimo paio di nervi cranici e innerva, in particolare, sia lo stomaco che l’intestino, oltre che il cuore. È il più lungo dei nervi cranici del nostro organismo e deve essere integro perché possa avvenire il passaggio delle informazioni tra intestino e cervello. In caso contrario i batteri del microbiota non possono influenzare il cervello. Tale influenza si realizza mediante la liberazione di mediatori chimici. Tra essi particolare importanza assume la serotonina, detta anche “ormone della felicità”, che viene liberata in grandi quantità a livello intestinale. La serotonina regola: percezione, sensibilità, temperatura, elaborazione degli stimoli, comportamento, livello di energia e dolore e produzione di ormoni. Un calo della serotonina comporta malessere, irritabilità, comportamento aggressivo, paura, insoddisfazione, prostrazione e abbattimento. Altri mediatori chimici importanti prodotti anche dall’intestino comprendono melatonina, triptofano, GABA (acido gamma-amminobutirrico), peptide YY e ossitocina. Quest’ultima si libera nel cervello, ma la sua formazione può essere favorita, tramite il nervo vago, da un microbiota equilibrato e, in particolare, dal ceppo di batteri lattici, Lactobacillus reuteri. L’ossitocina, detta anche “ormone delle coccole”, è il messaggero che favorisce la fiducia nei confronti degli altri e agisce come collante nei rapporti interpersonali.
La cura intestinale
Essere umano e microbiota sono un tutt’uno, pertanto l’equilibrio va cercato nell’intestino, dove i batteri del microbiota costituiscono la chiave per la salute e il benessere. Un microbiota in equilibrio ha bisogno di un’alimentazione corretta, di uno stile di vita sano e dell’introduzione di batteri e preparati che favoriscano la vita. I criteri più importanti per un’alimentazione favorevole per il microbiota devono prevedere l’apporto di fibre alimentari, la qualità e la composizione degli alimenti, il loro contenuto in probiotici e l’assenza di veleni (additivi, conservanti, coloranti, edulcoranti). Il ripristino delle condizioni di equilibrio a livello dell’ecosistema intestinale richiede in molti casi l’assunzione di integratori biologici di fermenti lattici vivi o probiotici. Per mantenere una flora intestinale fisiologica è consigliabile seguire alcune raccomandazioni.
- L’alimentazione deve essere fresca e naturale, quanto più possibile. Gli alimenti devono essere il più possibile vicino alla natura (da coltivazione biologica). In uno studio del Research Triangle Park del North Carolina, condotto dal neurologo americano Hanglei Chen per dieci anni e che ha riguardato oltre 250.000 persone, è stato messo in evidenza che il consumo di bevande light o dietetiche con dolcificanti, aumenta il rischio di depressione. Il consumo abituale di caffè amaro ha, invece, ridotto in modo significativo il rischio di depressione.
- I pasti vanno assunti in maniera regolare e costante.
- Il cibo va masticato lentamente, posando la forchetta tra un boccone e l’altro.
- Va ridotto il consumo delle proteine animali, privilegiando alimenti di origine vegetale di buon contenuto proteico, come i legumi.
- Vanno ridotti i grassi animali, particolarmente ricchi di grassi saturi.
- Vanno preferiti i cereali completi rispetto a quelli raffinati.
- Si deve cercare di eliminare o ridurre accuratamente i cibi contenenti additivi, conservanti, coloranti, residui di coltivazione.
- Le verdure crude vanno consumate quotidianamente e in abbondanza.
- Ogni giorno si dovrebbe bere almeno 1 litro di acqua, possibilmente oligominerale, lontano dai pasti. Non è di aiuto bere mentre si mangia, perché le bevande diluiscono la saliva e cambiano il pH, rendendo meno efficace la digestione
- Vanno aboliti o ridotti gli alimenti verso cui si è intolleranti.
I probiotici
Il termine di origine greca “pro-bios”, “a favore della vita”, è stato introdotto nel 1965 dai veterinari Lilly e Stillwell e indica microrganismi vivi e vitali che producono effetti favorevoli per la salute, mediante un riequilibrio del microbiota. Viene utilizzato anche il termine “Psicobiotici” per indicare quei ceppi batterici capaci di agire a livello psichico, diminuendo il livello dello stress, riducendo ansia e depressione, migliorando il sonno. I batteri utilizzati per l’effetto calmante, antidepressivo, facilitante sul sonno comprendono: Bifidobacterium infantis, Lactobacillus helveticus, Lactobacillus rhamnosus, Bifidobacterium longum. In particolare, il B. infantis fa aumentare nel sangue il livello di triptofano, il precursore da cui deriva la serotonina (ormone della felicità), mentre riduce gli ormoni dello stress. In tal modo viene promossa la calma e si riduce lo stato depressivo. L. rhamnosus esercita un effetto calmante, antidepressivo e favorente il sonno, in quanto favorisce la produzione del neurotrasmettitore GABA (acido gamma-amminobutirrico). Per valorizzare l’effetto favorevole sullo stato emozionale, il mix di probiotici va assunto per almeno 6 settimane consecutive, anche se è consigliabile il consumo per 12-20 settimane. In definitiva la ricerca ha messo in evidenza che lattobacilli, bifido batteri, saccaromiceti, sono in grado di attivare e modificare i meccanismi del sistema nervoso. Tuttavia è eccessivo ritenere che i batteri intestinali possano modificare o determinare il nostro comportamento, anche se è provato che lo possano influenzare.
La connessione tra intestino e cervello avviene principalmente attraverso il nervo vago e la liberazione di mediatori chimici. Il nervo vago è il decimo paio di nervi cranici e innerva, in particolare, sia lo stomaco che l’intestino, oltre che il cuore