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EDTA nei cosmetici: fa male?

Pubblicato 8 anni fa

La Redazione di Macrolibrarsi
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Scopriamo insieme cos'è questa sostanza, a cosa serve, perché viene sempre più utilizzata nella cosmesi e per quali motivi il suo uso andrebbe invece limitato

L'EDTA è un composto molto utilizzato nell'alimentazione, nella medicina e nei cosmetici per neutralizzare gli effetti dannosi dei metalli pesanti sulla salute.

Perché allora viene evitato nella cosmesi eco-bio?

Scopriamolo insieme.

Indice dei contenuti:

Un agente chelante molto efficace

Parlando di chimica, la sigla EDTA significa Acido etilendiamminotetraacetico; si tratta di un agente chelante che trattiene le molecole di molti metalli pesanti. I metalli vengono "circondati" e intrappolati dagli atomi dell'EDTA creando dei complessi che sono molto meno tossici e pericolosi delle singole molecole dei metalli pesanti.

Viene utilizzato da oltre 50 anni in moltissimi campi per bonificare ambienti e prodotti dall'inquinamento dei metalli pesanti e anche come conservante. Si può trovare nelle creme, dei detergenti, negli alimenti, nel sapone e viene anche impiegato nella bonifica delle acque e dei suoli intossicati.

Anche in medicina viene utilizzato come antidoto per l'uomo contro le intossicazioni da piombo, da arsenico, da cadmio e da altri metalli pesanti. Inoltre è anche usato come anticoagulante nelle provette contenenti sangue prelevato per le analisi.

È spesso utilizzato sotto forma di sale (i più noti sono il Disodium EDTA e il Tetrasodium EDTA).

I danni: poco biodegradabile e troppo utilizzato

I benefici dell'EDTA sono molti e documentati, ma il suo utilizzo ha anche diverse controindicazioni, soprattutto se utilizzato in prodotti come detersivi e detergenti.

In primo luogo è un composto lentamente biodegradabile. Inoltre, essendo un ingrediente che non ha effetti tossici sull'uomo e molto stabile, ne viene utilizzato sempre di più in tantissimi campi. Per parlare in termini concreti, ne produciamo molto più di quanto la natura riesce ad eliminarne naturalmente e questo lo rende un elemento molto inquinante.

Inoltre, proprio per la sua grande capacità chelante, diversi studi hanno evidenziato che potrebbe andare a smuovere i sedimenti di metalli pesanti che si depositano sul fondo di fiumi e mari, rendendoli così biodisponibili per i pesci e gli altri animali acquatici che potrebbero ingerirli.

Questo creerebbe un problema di tipo ambientale e anche di salute per l'uomo stesso, che si nutre dei pesci e che assorbirebbe lui stesso queste sostanze.

Per questo motivo molte associazioni ambientaliste ne hanno chiesto la riduzione o l'eliminazione almeno dalla formula di detersivi, bagnoschiuma, e altri prodotti che vengono risciacquati.

INCI: esistono delle alternative?

Ecco qui un piccolo elenco per aiutarti a riconoscere l'EDTA e i suoi sali all'interno dell'INCI di un prodotto cosmetico (per saperne di più su come leggere l'etichetta di un cosmetico, clicca qui):

  • EDTA
  • HEDTA
  • TEA-EDTA
  • Disodium EDTA
  • Tetrasodium EDTA
  • Calcium Disodium EDTA
  • Diammonium EDTA
  • Dipotassium EDTA
  • Tripotassium EDTA
  • Trisodium EDTA
  • Trisodium HEDTA

Esistono anche delle sostanze chelanti alternative, più facilmente biodegradabili e quindi con un migliore impatto ambientale, come ad esempio l'Acido Citrico.

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