Dolci più sani senza zucchero
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4 anni fa
Scopri la ricetta “Frollè”, la pasta frolla dolcificata con l’uvetta
È incredibile pensare che in media un italiano consuma 75 g di zucchero al giorno, l’equivalente di 18 cucchiaini per un totale annuo di 27 kg pro capite, spesso in modo assolutamente inconsapevole! Per dare un’idea dell’entità di questo consumo, basta pensare che di pasta, prodotto italiano per eccellenza, ne consumiamo solo 23,5 kg pro capite all’anno.
Mangiamo più zucchero che pasta: potete crederci? È sufficiente questo dato per capire che qualcosa non sta andando nella direzione giusta.
Gli zuccheri ci fanno ammalare
Gli zuccheri e i dolcificanti in generale sono fra i primi responsabili dello squilibrio fisico ed emotivo con il quale facciamo quotidianamente i conti. La lista dei disordini è lunghissima e non esiste parametro sul quale lo zucchero non incida con la sua ombra appiccicosa; dalla debolezza all’infiammazione generale dei tessuti, dalle carenze di micronutrienti al rischio cardiovascolare e metabolico. Vediamo meglio nel dettaglio: se le vostre analisi riportano alcuni asterischi alla voce dislipidemia (alto livello di lipidi e basso livello di colesterolo HDL) ecco che un lavoro sulla riduzione degli zuccheri vi aiuterà in modo evidente a ridimensionare il problema.
Il saccarosio, il comune zucchero bianco, è un disaccaride: è quindi l’unione fra glucosio e fruttosio.
Il glucosio viene metabolizzato direttamente nei vari tessuti come combustibile ed è responsabile del repentino aumento della glicemia e quindi di tutte quelle conseguenze legate all’insulina e al suo rilascio, come infiammazioni generali e stimolazione dei fattori di crescita.
Il fruttosio, invece, non viene metabolizzato direttamente e, nel suo percorso verso il fegato, crea al nostro organismo diverse, meno dirette ma altrettanto subdole, problematiche, fra cui meno HDL, più trigliceridi, più peso, più placche aterosclerotiche, più sindrome metabolica, più diabete. Calcoli renali e calcoli alla colicisti sono attribuibili ad un utilizzo eccessivo di zuccheri; ma anche tutte quelle disfunzioni legate a un eccesso di acidità del sangue, fra cui l’osteoporosi, poggiano le proprie basi anche su un eccessivo consumo di zuccheri. Pensate che coloro che assumono più bevande zuccherate sono in media coloro che hanno maggiori carenze di micronutrienti (calcio, ferro, zinco, magnesio, fosforo, vitamine A e C, acido folico). L’elenco potrebbe proseguire ancora a lungo, ma credo che questo possa bastare per farci riflettere in modo opportuno sulla attenzione che dobbiamo rivolgere alla nostra alimentazione quando si tratta di dolci e di zucchero.
Le conseguenze su emozioni e umore
Se questa sostanza così nuova, entrata a far parte della dieta dell’uomo solo nell’ultimo secolo, mette in grave difficoltà il nostro fisico, i danni sono ancora più evidenti se esaminiamo emozioni e umore.
Gli zuccheri riducono la concentrazione, creano in noi stati di agitazione e irritabilità, senso di vuoto e difficoltà di memoria. Lo zucchero è un invisibile nemico che mette a repentaglio il sistema mente e corpo nella sua interezza.
Consigli per eliminare lo zucchero dalla nostra tavola
Come organizzarci allora? Gli stati di dipendenza che genera su di noi vanno gestiti con gradualità e precisione, affinché possiamo ridurlo o addirittura eliminarlo.
Prima di tutto cerchiamo di evitare tutti quegli alimenti industrialmente lavorati che lo contengono, e sono tantissimi purtroppo. Leggete le etichette e rimarrete sorpresi: lo zucchero si nasconde sotto ben 56 nomi diversi, ecco i principali: zucchero, saccarosio, sciroppo di mais, nettare d’agave, zucchero da barbabietola, succo di canna da zucchero, zucchero di canna, caramello, zucchero Demerara, zucchero d’uva, miele, destrina, maltodestrine, maltosio, fruttosio. Una volta eliminato lo zucchero dalle nostre dispense sotto forma di cibo preconfezionato, passiamo alla nostra cucina.
Iniziamo cercando di eliminarlo dalle abitudini quotidiane (niente zucchero nel caffè e nelle nostre bevande!) e successivamente eliminiamolo il più possibile anche delle preparazioni dei nostri dolci casalinghi. Ecco uno spunto per assaporare il gusto dolce e naturale della frutta senza aggiungere saccarosio. La ricetta semplice e gustosa che vi propongo, aiuterà anche a preparare qualche merenda sana per i vostri bambini.
Frollè, la base della salute…
- 300 g di farina di tipo 2
- 100 g di uvetta sultanina
- 100 g di olio extravergine delicato (oppure olio di semi di girasole)
- 2 uova di gallina felice
- 10 g di cremor tartaro
- La buccia di un limone
- 1 pizzico di sale
Questa ricetta è molto duttile, potrai utilizzare la pasta Frollè per preparare crostate, rotolini golosi o biscotti a fantasia. Pesa e unisci la farina, il cremor tartaro, il pizzico di sale e la buccia del limone. In un frullatore unisci le uova, l’olio e l’uvetta. Frulla tutto fino ad ottenere un composto abbastanza omogeneo e leggermente montato. Unisci la crema alla farina e impasta. A questo punto potrai scegliere come utilizzare il tuo impasto. Potrai stenderlo per preparare una golosa crostata, potrai aggiungere all’impasto della frutta secca (nocciole, mandorle…) o delle gocce di cioccolato e preparare dei gustosi biscottini o semplicemente al naturale per gustare dei bei biscottoni adatti alla colazione di tutta la famiglia.