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D come difesa

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Pubblicato in questo istante

Emanuela Carlessi
Naturopata specializzata in fitocomplementi

Vitamina D: alleata preziosa per il sistema immunitario

Nell’alfabeto delle vitamine, la D è una lettera da tenere bene in considerazione, se si desidera fortificare l’organismo e preparare le difese immunitarie alle sfide dell’imminente stagione fredda.

Pur essendo sintetizzata dal corpo umano attraverso il contatto della pelle con i raggi solari, analisi recenti evidenziano una carenza generalizzata e diffusa di questa vitamina nella popolazione mondiale. Ciò è probabilmente dovuto alle abitudini e agli stili di vita moderni, che costringono a passare sempre meno tempo all’aria aperta.

Essendo fondamentale per il benessere di bambini, adulti e anziani, la sua integrazione è sempre più raccomandata e l’assunzione è particolarmente consigliata proprio in questo periodo, per potenziare l’efficienza immunitaria.

Questa vitamina va notoriamente a braccetto con un altro micronutriente, la vitamina K: le evidenze scientifiche mostrano che questa alleanza è promettente non solo per il benessere delle ossa, ma anche per l’efficienza delle naturali difese dell’organismo.

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Una vitamina, tanti benefici

Nella mente di tutti, vitamina D significa salute delle ossa. È però estremamente limitante pensare che questo micronutriente concorra solo al benessere osseo, favorendo il corretto assorbimento e utilizzo di calcio e fosforo.

Attualmente, la vitamina D - nella forma di D3 o colecalciferolo - è tra i nutrienti più studiati e una delle scoperte più stupefacenti riguarda la sua capacità di interagire con le cellule immunitarie: i ricercatori hanno constatato che agisce come un “messaggio modulatore” che aiuta a migliorare la capacità del nostro sistema difensivo di riconoscere e neutralizzare microrganismi potenzialmente patogeni, con meccanismi tuttora da approfondire.

Infatti, da un lato si è osservato che concorre a potenziare l’immunità innata, costituita da una moltitudine di cellule che fanno da “sentinelle” per individuare nei tessuti, nei linfonodi e nel sangue eventuali ospiti indesiderati, neutralizzandoli prima che possano dar luogo a infezioni.

Dall’altro lato, la vitamina D sostiene la cosiddetta immunità acquisita, responsabile per esempio della produzione di anticorpi e di altre molecole necessarie alla difesa dell’organismo.

Per tutti questi motivi, è consigliabile assumere questo micronutriente in autunno e inverno, quando si è più esposti al rischio di malanni stagionali e si necessita di maggior protezione.

D+K: sinergia strategica

Generalmente, l’assunzione della vitamina D è associata a quella di vitamina K, nella forma di K2 o menachinone. La ragione di questo abbinamento è molto semplice: la K favorisce il passaggio del calcio dai vasi sanguigni alle ossa e concorre perciò alla loro corretta e solida architettura. In tal modo, questo micronutriente evita anche che il calcio si accumuli nel torrente ematico e – unendosi a eventuali depositi di colesterolo – favorisca la calcificazione di placche aterosclerotiche. Non solo. Se il calcio ematico è troppo elevato, rischia di depositarsi sulle pareti vascolari, di alterarne la fisiologica struttura e di inibirne la normale contrattilità: tutte condizioni che favorirebbero l’insorgenza di problematiche ipertensive.

Attualmente però, la sinergia tra la vitamina D e la K si sta rivelando strategica anche sul piano immunitario. Recenti indagini scientifiche ipotizzano infatti che anche la K – in particolare la K2 – entri in gioco nella regolazione immunitaria, contribuendo a migliorare le naturali difese dell’organismo, attraverso processi che sono ancora in fase di studio e analisi. L’assunzione combinata di questi due micronutrienti essenziali potrebbe pertanto rivelarsi vincente anche per affrontare le sfide invernali.

Orientarsi nella scelta

Sapendo quanto possono essere importanti queste vitamine per l’organismo, come orientarsi nella scelta dell’integratore?

Per quanto riguarda la vitamina D3, è preferibile optare per un colecalciferolo d’origine naturale: è infatti possibile estrarre questo micronutriente da organismi vegetali che ne sono particolarmente ricchi, come Cladonia rangiferina, un tipo di Lichene capace di concentrare nell’arabesco intreccio delle proprie ramificazioni quantità davvero notevoli di vitamina D.

Invece, rispetto alla vitamina K2, esistono forme completamente naturali come quella ottenuta da natto, un alimento tipico giapponese a base di soia fermentata. Questa forma è chiamata anche Menachinone-7 (o MK-7) e si è dimostrata particolarmente attiva e biodisponibile.

Le due vitamine sono disponibili sia separatamente l’una dall’altra sia in miscele già pronte e accuratamente bilanciate.

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Bibliografia

Aribi M, Mennechet FJD, Touil-Boukoffa C. Editorial: The role of vitamin D as an immunomodulator. Front Immunol. 2023 Mar 28;14:1186635. doi: 10.3389/fimmu.2023.1186635. PMID: 37056773; PMCID: PMC10086413.

Satia MC et al. A randomized two way cross over study for comparison of absorption of vitamin D3 buccal spray and soft gelatin capsule formulation in healthy subjects and in patients with intestinal malabsorption. Nutr J. 2015 Oct 29;14:114. doi: 10.1186/s12937-015-0105-1. PMID: 26514332; PMCID: PMC4627615.

Xie Y, Li S, Wu D, Wang Y, Chen J, Duan L, Li S, Li Y. Vitamin K: Infection, Inflammation, and Auto-Immunity. J Inflamm Res. 2024 Feb 20;17:1147-1160. doi: 10.2147/JIR.S445806. PMID: 38406326; PMCID: PMC10893789.

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