Creme solari quali sono le più sicure?
Pubblicato
1 anno fa
Le creme con ingredienti naturali fanno bene non solo alla pelle ma anche all’ambiente: ecco i criteri per scegliere quelle che creano meno impatto su salute ed ecosistema
Si avvicina l’estate e la necessità di proteggere la nostra pelle dai danni dei raggi solari diventa sempre più prioritaria. Tuttavia, la scelta della crema solare giusta va oltre la sola protezione UV: i tipi di filtri solari, formule a basso impatto e i materiali del packaging possono fare la differenza non solo per la pelle ma anche per l’ambiente. Per questo è importante conoscere le differenze fra creme solari e approfondire altri aspetti, inclusi gli imballaggi.
Filtri chimici vs filtri fisici: quali sono ritenuti migliori per la pelle
È assolutamente necessario conoscere i due tipi di filtri delle creme solari: chimici e fisici. I filtri chimici sono sostanze di origine sintetica, che agiscono assorbendo i raggi UV, convertendoli in raggi infrarossi (che generano calore) e molecole derivate dal decadimento dei filtri stessi che sono, poi, rilasciati sulla pelle. I più noti sono Avobenzone, Octocrylene, Oxybenzone, Benzophenone e Octinoxate. Completamente differenti sono i filtri fisici, di derivazione minerale, che creano una barriera fisica sulla pelle, riflettendo i raggi solari. I più utilizzati sono il biossido di Titanio e l’ossido di Zinco.
Dal 7 agosto 2022 in tutta l’Unione europea non può più essere usato il biossido di Titanio come additivo alimentare (E171) sospettato di essere genotossico, rimanendo per il momento utilizzabile nei farmaci e cosmetici. Se si vuole adottare il principio di precauzione, è possibile scegliere creme solari formulate solo con ossido di Zinco e filtri vegetali.
Filtri chimici come l’Oxybenzone sono stati oggetto di preoccupazione in diversi studi. Ricerche pubblicate su rinomate testate scientifiche internazionali (consultabili su Pubmed) indicano che l’uso prolungato di filtri chimici può causare reazioni cutanee avverse, come irritazioni e allergie.
I filtri fisici sono, invece, considerati più delicati sulla pelle. Questi minerali creano una barriera protettiva efficace senza penetrare nella pelle. Inoltre, i filtri fisici offrono una protezione immediata, mentre quelli chimici richiedono circa 20 minuti per diventare efficaci.
Eco-sostenibilità e protezione delle barriere coralline
Oltre ai benefici per la pelle, i filtri fisici sono anche più eco-sostenibili. Le sostanze chimiche presenti nelle creme solari tradizionali possono danneggiare i coralli e contribuire al problema del cambiamento climatico. Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), i filtri chimici sono uno dei principali responsabili dell’ingiallimento e della morte dei coralli [1].
In seguito a questi studi, un numero crescente di destinazioni turistiche sta adottando misure severe per proteggere le proprie barriere coralline, vietando l’uso di creme solari contenenti filtri chimici. Alcuni Paesi noti per aver vietato o limitato questo tipo di prodotti includono l’isola di Palau, nel Pacifico, e le Isole Vergini Americane. Anche alcune aree marine protette in Messico hanno introdotto restrizioni sull’uso di creme solari contenenti Oxybenzone e Octinoxate. Queste restrizioni dimostrano l’urgenza di passare a creme solari con filtri fisici, considerate sicure per i coralli e con un impatto ambientale molto inferiore. Anche la scelta di creme solari con un imballaggio plastic-free è un ulteriore passo verso la tutela dell’ambiente marino. La plastica degli imballaggi dei solari può finire nei mari, degradandosi e danneggiando la vita marina.
Le migliori creme solari da portare in viaggio, anche in aereo
In viaggio è essenziale scegliere creme solari pratiche e adatte a diverse destinazioni: è bene, perciò, scegliere protezioni solari certificate UVA e UVB, con soli filtri minerali e con imballaggi che riducono drasticamente l’uso di plastica.
Inoltre, in aereo la scelta del tipo di confezione permette di conformarsi alle restrizioni di trasporto, che impongono limiti sulla quantità di liquidi e creme per il bagaglio a mano. Optare per creme solari in confezioni di dimensioni ridotte è la soluzione ideale per rispettare le regole dei liquidi in cabina, consentendo di avere a portata di mano la protezione solare senza sacrificare lo spazio nel bagaglio. Tubi come quelli in alluminio, non solo consentono di ridurre l’uso di plastica ma sono anche leggeri e resistenti.
Anche i doposole solidi e zero waste sono ideali per il viaggio e sono una soluzione per ridurre il rischio di fuoriuscite di liquidi durante il volo. In questo modo, è possibile godersi il sole in piena tranquillità, dimostrando un impegno concreto verso la sostenibilità e il rispetto per il nostro Pianeta.
Note
1. https://oceanservice.noaa.gov/news/sunscreen-corals-noaa-studies.html