Coriandolo: o lo ami o lo odi
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2 anni fa
Pregi e difetti (soprattutto per noi europei) della pianta che tanto somiglia al prezzemolo (ma non nel gusto!)
A me piace il coriandolo fresco, lo confesso.
Noi italiani amiamo le erbe aromatiche, la pasta al pomodoro con il basilico, la zuppa con il rosmarino, la zucca con la salvia ecc ecc. Ma avete mai provato a far assaggiare il coriandolo fresco ai vostri amici?
Quando nella tarda primavera-prima estate comincia ad spuntare in giardino esulto e comincio a usarlo anche durante le lezioni di cucina e l’80% dei partecipanti lo guardano disgustato, con un buon 50% che aggiunge “Ma sa di cimice!”.
Ecco così ho imparato che buona parte di noi italiani non hanno esattamente abbracciato volentieri questa aromatica come invece è accaduto per altri ingredienti esotici.
Il coriandolo invece è immancabile in molti piatti indiani, il guacamole non è lo stesso se si usa il prezzemolo anziché il coriandolo fresco, e un mojo verde che si rispetti dovrebbe contenerlo.
Inoltre per me è sempre stata stupefacente la risposta ”Sa di cimice!”. Non riuscivo a capire come si potesse associare una cimice alle foglie di coriandolo fresco. Ho cominciato a pensare che forse io ero talmente abituata e affezionata visto che l’ho sempre mangiato tanto durante i miei viaggi, che forse mi ero abituata al suo sapore.
Ma quel “Sà di cimice!” rimbombava nella mia testa e così ho deciso di fare qualche ricerca…
C'è coriandolo e coriandolo
Premessa: quando in cucina si parla di coriandolo si parla di due strutture botaniche diverse della stessa pianta. La pianta del coriandolo ha delle foglie, che ricordano nella forma il prezzemolo e che si usano come qualsiasi erba aromatica fresca in cucina: si può aggiungere ai vostri falafel, al guacamole, ad un insalata di patate fredda, al curry di verdure… Non c’è fine alle possibilità di utilizzo.
La stessa pianta produce delle infiorescenze e quindi dei semi, piccoli, tondi, che usiamo spesso in cucina, appunto il “coriandolo“! Nel primo caso abbiamo le foglie fresche e nel secondo caso i semi, una spezia. Tendenzialmente quando troviamo il coriandolo tra gli ingredienti di una ricetta ci si riferisce ai semi, mentre se è specificato che è fresco ci riferiamo alle foglie. La differenza in termini di gusto fra le due forme della stessa pianta è abissale, quindi se siete tra quelli a cui non piace il coriandolo fresco, date una chance ai suoi semi, potrebbero stupirvi.
Proprietà del coriandolo
Il gusto del coriandolo fresco sarà davvero terribile per molti, ma le sue proprietà sono eccezionali. Una volta incrociai una collega, cuoca cinese, nella sua pausa pranzo, e aveva appena preparato un’insalata con mele e coriandolo fresco come formula detox. Fui stupita dall’abbinamento.. e dalle quantità di coriandolo usate! Ma in effetti il coriandolo fresco ha moltissime proprietà:
- contiene dei composti antimicrobici che aiutano a proteggere il corpo da infezioni e malattie causate dai cibi avariati
- è un grande antinfiammatorio e leggermente analgesico
- ha un leggero effetto ansiolitico
- aiuta in caso di problemi digestivi (chi non ama il suo odore non lo direbbe, ma è cosi!)
- abbassa i livelli del glucosio ematico (tanto che chi ha livelli di glucosio ematico bassi dovrebbe farci attenzione)
- protegge dallo stress ossidativo
Insomma, “saprà di cimice” ma apporta così tanti benefici che bisognerebbe prenderlo in considerazione.
Cosa ci ha fatto di male il povero coriandolo fresco? Perché nei paesi arabi, asiatici o latino-americani è ampiamente usato e invece noi lo snobbiamo?
Perché io lo trovo gradevole e la maggior parte dei partecipanti ai miei corsi vivono bene senza?
Tutta colpa dei geni!
Si perché il coriandolo contiene un aldeide, e alcuni di noi potrebbero avere un gene che li rende ipersensibili all’aldeide, presente nel coriandolo fresco.
Sembra che in generale siano le donne ad avere una maggiore sensibilità rispetto agli uomini (in effetti nella mia casistica è stato così!). Non solo, i latino-americani e le popolazioni dell’est- e sud-asiatico, sono molto meno sensibili a questa aldeide rispetto agli europei (motivo per cui nelle loro ricette troviamo spessissimo il coriandolo contrariamente ai piatti di tradizione europei).
Ma questa sensibilità non è definitiva! Il nostro cervello riesce a “metabolizzarla” e trasformarla, soprattutto se l’associa ad eventi positivi e quindi riesce ad adattarsi a questo odore (quindi nel mio caso, conosciuto e assaggiato sempre in occasione di viaggio esotici me lo ha reso meno ostile).
Allora non tutto è perduto. Un giorno potreste passare dall’odiarlo all’amarlo!
Nel frattempo, se come me lo amate e vi siete muniti di piantine di coriandolo fresco, ecco la ricetta di un pesto interessante da utilizzare per condire riso integrale, sandwich, legumi ecc.
Pesto di rucola e coriandolo
Ingredienti
- 60 g circa di anacardi
- 15-20 g di rucola
- 15 g coriandolo fresco
- qualche foglia di sedano
- 1 spicchio di aglio
- olio evo
Procedimento
- In un mixer aggiungi gli anacardi e comincia a frullarli finemente, quindi aggiungi rucola, aglio e coriandolo e le foglie di sedano fino ad ottenere un composto omogeneo e finemente sminuzzato.
- Aggiungi olio evo e frulla per altri 5-10 secondi, quindi versa in un barattolo, livella e ricopri con olio evo.
- Conserva in frigorifero.
Consiglio
Puoi cambiare il rapporto tra le varie erbe e il coriandolo, soprattutto se non ti piace moltissimo (per il momento), e aumentare la rucola diminuendo il coriandolo fresco. Puoi sostituire gli anacardi con noci macadamia o mandorle; aggiungi sempre olio di oliva perchè i grassi mitigano il sapore del coriandolo fresco.