Come togliere le saponine dai pseudocereali
Pubblicato
4 anni fa
Roberta Favazzo
Web editor e foodblogger
Amaranto e quinoa vengono spesso definiti cereali, anche se nei fatti non lo sono. Si tratta di semi privi di glutine e ricchi di proteine cucinati e consumati esattamente come orzo, farro & Co.
Perfetti per i celiaci, questi pseudocereali contengono preziose vitamine e sali minerali, ma richiedono un attento lavaggio prima del consumo, indispensabile per rimuovere le saponine.
Ma cosa sono queste ultime, e perché devono essere eliminate?
In questo articolo parliamo di...
Cosa sono le saponine?
Le saponine sono un fitochimico naturale. Presenti in più di 100 famiglie di piante, il loro nome deriva dal latino e sta ad indicare la schiuma che si forma nelle soluzioni acquose nelle quali sono presenti.
Tali sostanze possono avere effetti anti-nutrizionali e provocare effetti tossici se presenti negli alimenti. Nella quinoa, ad esempio, conferiscono un sapore amaro.
Se durante la crescita delle piante fungono da protezione naturale per i vegetali, il sapore amaro che producono è un lieve irritante nell’ambito della digestione. Per tale motivo è altamente consigliato eliminarle dagli pseudo cereali prima del consumo.
Saponine: effetti collaterali sull’intestino
Se l’assunzione sporadica di un alimento contenente saponina può non causare danni ad un intestino sano, quando il quantitativo di tali fitochimici diventa considerevole, può causare effetti irritanti per l’intestino, con sintomi quali gonfiore addominale, mal di pancia e malessere generale.
Ma se l’intestino è già debole in partenza, la situazione può peggiorare e portare, ad esempio, ad intolleranze o alla compromissione della mucosa intestinale con malassorbimento.
I benefici delle saponine
Le saponine, tuttavia, non devono essere demonizzate. È importante anche considerare gli effetti benefici che tali sostanze apportano al nostro organismo.
Ovvero: abbassano il colesterolo cattivo, combattono le cellule tumorali, vantano proprietà antiossidanti che hanno la capacità di proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi, favoriscono l’assorbimento dei minerali e rafforzano il sistema immunitario.
Cosa sono gli pseudocereali
Con il termine pseudocereali si indicano tutte quelle piante che danno vita a chicchi simili ai cereali in quanto a valori nutrizionali e a consumo, ma dai quali differiscono per determinate caratteristiche.
In primis, sono per la maggior parte gluten free e possono quindi essere consumati da intolleranti al glutine o celiaci. Sono poi poco raffinati e quindi ricchi di sostanze nutritive tra le quali più fibre. Infine, sono fonte di proteine.
Si consumano nell’ambito di un’alimentazione sana e variegata e possono essere considerati una valida alternativa al pane e alla pasta.
Gli pseudocereali, così come i cereali, sono molto importanti nella dieta mediterranea. Si possono consumare lessi e conditi oppure sotto forma di farine, per farne pane e pasta.
Come eliminare le saponine dagli pseudocereali?
Il metodo casalingo più efficace per eliminare le saponine dagli pseudocereali consiste nel risciacquo o ammollo degli stessi con acqua. Quindi:
- Pesare la quantità dello pseudocereale che si vuole cucinare.
- Metterlo in un colino a maglie fitte.
- Risciacquarlo sotto l'acqua corrente fredda. All'inizio l'acqua sarà bianca, man mano diventerà limpida. Ci vorrà poco meno di un minuto.
- Scolare completamente l’alimento e procedere con la cottura.
Se non si è completamente sicuri di aver rimosso completamente la saponina, si può anche decidere di mettere a bagno quinoa, miglio o amaranto prima della cottura.
- Versate l’ingrediente di turno in una ciotola e copritelo con acqua, tanta quanta ne basta per superarlo di un dito.
- Lasciatelo riposare, per almeno un’ora, o anche tutta la notte.
- Scolatelo con un colino a maglie fitte e sciacquatelo abbondantemente sotto l'acqua fredda per almeno 30 secondi.
Come cuocere gli pseudocereali
Per cucinare la quinoa basta trasferirla in una pentola insieme al doppio del suo peso di acqua e portarla a ebollizione, quindi cuocere per una decina di minuti, spegnere la fiamma e lasciarla riposare per 5 minuti con il coperchio.
Per cuocere l’amaranto basta farlo lessare con il doppio del peso di acqua per 30 minuti (o fino a quando il liquido si sarà completamente assorbito). Con la pentola a pressione bastano 15 minuti. Prima di scolarlo, lasciatelo in pentola per 10 minuti a fiamma spenta.