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Coltivare per disobbedire

Articolo sponsorizzato

Pubblicato 5 anni fa

Partecipa anche tu alla più importante azione di disobbedienza civile. Coltiva la tua pianta e scrivi la storia

In Italia non è reato fumare cannabis, ma si rischia il carcere se la si coltiva. Lo stato appalta il monopolio della produzione e vendita della cannabis alla criminalità organizzata. È ora di dire basta, è ora di disobbedire.

È ora di coltivare. Il 20 aprile 2020 abbiamo lanciato una grande disobbedienza civile. Cominciando a coltivare piante di cannabis in moltissime case in tutta Italia e raccogliendo le adesioni di quanti vorranno unirsi.

COLTIVAZIONE DOMESTICA DI CANNABIS

La disobbedienza civile è una forma di lotta politica, attuata da un singolo individuo o da un gruppo di persone, che comporta la consapevole violazione di una precisa norma di legge, considerata particolarmente ingiusta: nel nostro caso l’articolo 73 del Testo unico sugli stupefacenti, che punisce la coltivazione di cannabis con la reclusione fino a sei anni.

#IoColtivo è un’iniziativa promossa da Meglio Legale, Dolce Vita, Associazione Luca Coscioni, Radicali italiani e aperta alla partecipazione e al sostegno di altre associazioni e singoli cittadini che credono la legge italiana vada cambiata. In Italia il fenomeno della coltivazione domestica di cannabis ha raggiunto dimensioni molto ampie, si stima che le persone che coltivano in casa siano circa 100mila.

Sono consumatori quotidiani che lo fanno per il proprio uso personale o che al massimo vendono o regalano l’eccedenza ad amici e conoscenti. È interessante notare il profilo di chi coltiva: si tratta degli individui più integrati socialmente all’interno della platea dei consumatori.

I motivi che spingono le persone a coltivare cannabis in casa sono sicuramente di natura economica – perché il prezzo di produzione di un grammo si aggira tra 1 e 3 euro (contro i 10 del mercato nero) – ma anche la qualità e il legalitarismo. Infatti, le persone che autoproducono cannabis lo fanno anche per evitare di avere contatti con gli spacciatori e per evitare di finanziare le mafie. Insomma, si tratta di persone che lavorano, hanno famiglie e dei percorsi di vita normalissimi. Per tutte queste ragioni, e trattandosi di un fenomeno sempre più diffuso, gli esperti concordano sull’avere una maggiore tolleranza sulla coltivazione domestica.

DISOBBEDIENZA CIVILE

#IOCOLTIVO #IoColtivo si pone per chiedere al Parlamento di seguire le indicazioni della Corte di giustizia in materia penale e per decriminalizzare finalmente la coltivazione di uso personale.

Per partecipare andate sul sito www.iocoltivo.eu e seguite le indicazioni. Ogni settimana verranno forniti via mail i consigli di coltivazione e le indicazioni su come condividere sui social la disobbedienza. Inoltre, #IoColtivo provvede all’assistenza legale per chi partecipa alla disobbedienza. Unica regola: coltivare una sola pianta ed essere disponibili a rendere pubblico l’eventuale svolgimento dell’iter giudiziario. Se sei un avvocato e vuoi renderti disponibile, o se sei un imprenditore e vuoi sapere come sostenere l’iniziativa con la tua azienda, scrivi a info@iocoltivo.eu.


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