Canapa in edilizia
Pubblicato
5 anni fa
TuttaUnAltraCasa
Architettura biocompatibile
Dai pannelli isolanti, agli intonaci, ai mattoni
Pianta dalle infinite virtù applicative, la canapa non si risparmia neanche nel campo dell’edilizia. Nell’ambito delle costruzioni, attualmente si sfruttano due differenti parti della pianta: la fibra e il canapulo.
FAI IL CAPPOTTO DI CANAPA ALLA TUA CASA
Assemblando insieme i filamenti della fibra di canapa, ovvero la porzione più esterna dello stelo della pianta, vengono realizzati pannelli isolanti dalle eccellenti capacità coibenti sia per gli aspetti termici sia per il confort acustico. In commercio si trovano pannelli a spessori e densità diversi, ciascuno con specifici campi di impiego e modalità di posa in opera.
In genere, la fibra di canapa a bassa densità viene utilizzata per coibentazioni di intercapedini interne, mentre pannelli più rigidi vengono scelti per realizzare i cappotti. A differenza di altri materiali di origine sintetica o minerale, questi prodotti garantiscono prestazioni elevate sia in estate sia in inverno, sono imputrescibili e hanno elevate capacità di controllo dell’umidità degli ambienti.
A questo si aggiunga la salubrità garantita dall’assenza di emissioni di sostanze nocive, non solo durante la posa ma anche nell’interno arco di utilizzo.
DA SCARTO A MATERIA PRIMA: IL CANAPULO
L’altra categoria di prodotti sfrutta il canapulo, ovvero la porzione più interna dello stelo, ottenuto durante il normale processo di lavorazione attraverso una separazione meccanica dalla più pregiata fibra.
A seguito di sperimentazioni iniziate in Francia negli anni Ottanta, quello che fino a qualche decennio fa era considerato materiale di scarto, è oramai divenuto l’ingrediente chiave di una virtuosa filiera. Il canapulo viene frantumato in scaglie e commercializzato in diverse granulometrie; può essere usato a secco per riempimenti, oppure mescolato con acqua, leganti e altri eventuali inerti, per realizzare sottofondi, intonaci e addirittura veri e propri mattoni.
Sì, perché in “calce-canapa”, si possono realizzare anche interi edifici, costruendo pareti fatte da blocchi prefabbricati, o da getti realizzati in opera.
CALCE-CANAPA: UN PRODOTTO STRAORDINARIO
Il legante che meglio si abbina al canapulo è senza dubbio la calce, materiale naturale antichissimo, che si ottiene dalla cottura del calcare. Una volta impastato il canapulo con acqua e calce, si ottiene una miscela perfetta.
Il risultato è un prodotto eterno, adatto per edifici con elevate prestazioni di efficienza energetica, ridotti consumi e alto confort abitativo. La miscela calce-canapa viene ormai commercializzata (a volte con altri additivi in proporzioni minori) in diverse modalità e può essere usata sia per nuovi edifici sia per ristrutturazioni.
L’impronta ecologica del prodotto è negativa, ciò significa che la CO2 assorbita è maggiore di quella emessa durante tutto il ciclo di vita il quale, comunque, è molto lungo, se paragonato ad altri materiali edili.
Nel momento dell’eventuale demolizione, sarà sufficiente un processo di frantumazione del composto, per poter essere di nuovo impiegato come materia prima secondaria o addirittura in nuovi cantieri, senza necessità di trattamento alcuno.