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Abbraccia tutte le parti in te

Pubblicato 4 anni fa

Come prenderci cura di tutte le nostre voci e dar loro spazio di espressione

A 21 anni incontrai una donna spagnola in una comunità e, mentre lavava i piatti, mi disse con naturalezza: «La protagonista della tua vita sei solo e unicamente tu». Quella frase creò in me un fulmine d’incredulità, misto a stupore. Una frase semplice, certo, ma a volte una cosa detta nel modo e nel momento giusto, può cambiare la tua intera esistenza.

Quelle parole echeggiarono in me per anni, ne comprendevo l’essenza, percepivo che non era una questione “egoica”, ma non riuscivo a metterla in pratica. Come riuscire a far sì che le mie azioni quotidiane non fossero orientate a compiacere coloro che mi vivevano intorno? Come non curare il mio aspetto, per attrarre l’amore? Come non ricercare il 30 e lode per esser vista dai genitori? Come non far delle mie qualità delle armi affilate per crearmi una corte?

Indice dei contenuti:

Riconoscere e accogliere la vulnerabilità

Può darsi che negli anni non siamo riuscite a scrollarci di dosso questa bizzarra modalità di relazionarci agli altri, nessuno ce lo ha insegnato e non avevamo gli strumenti per insegnarcelo da sole. Ma se io non penso a me stessa, chi è che si prende cura di me? Una delle rivelazioni più significative che mi è capitata è stata quella di percepire a livello cellulare che sono io la prima che abbraccia la bimba ferita che risiede in me e che le dice: «Ora ci sono, il pericolo è finito, insieme possiamo rinegoziare a piccoli passi ciò che significa sentirsi al sicuro, protette, rispettate e onorate». Abbiamo bisogno di essere le madri di noi stesse in quei momenti in cui ci sentiamo vulnerabili, momenti che probabilmente si riagganciano a qualche nostra esperienza d’infanzia in cui non ci siamo sentite al sicuro o protette o viste o rispettate.

Consigli pratici per iniziare ad amarsi

Quando una donna inizia il suo percorso di autoguarigione spesso si sente dire di doversi amare di più. Ma come fare? Uno dei primi passi potrebbe essere prendersi cura della nostra ciclicità, dare voce alle varie parti interiori per imparare a conoscerle e a dedicar loro il giusto nutrimento a seconda della fase lunare che si sta vivendo, ad esempio:

  • prendersi cura dei capelli,
  • fare una passeggiata nei boschi da sola o in compagnia,
  • dedicare del tempo a percepire le sensazioni del tuo corpo,
  • creare uno spazio in casa dedicato alla tua connessione con te stessa, ad esempio un’altare,
  • prendersi cure dell'alimentazione,
  • farsi fare un massaggio o automassaggiarsi,
  • concedersi un bagno caldo.

E se sentiamo di essere dove non vogliamo stare, cambiamo direzione senza sentir che quella percorsa fino ad ora è stata tempo sprecato, ma una tappa fondamentale per conoscersi di più. Tanto più la nostra integrità sarà salda nel nostro modo di essere e vivere in relazione con noi stesse e gli altri, tanto meglio vivremo il gusto delle donne che siamo e stiamo diventando.

Mangiare, dormire, lavarsi: le basi dei momenti più bui

Detto questo invito tutte noi a non tralasciare che, ciclicamente (una volta al mese, o una volta all’anno o mai), potremmo sentirci in un momento di esaurimento psico-fisico molto grande e che, nonostante tutte le persone che ci circondano ci offrano spunti per poterci recuperare, riusciamo a malapena ad arrivare a fine giornata. Per questo ci tengo a ricordare a noi stesse che se non ci sentiamo di coccolarci, va bene, l’importante è poterlo riconoscere e quindi dar voce al nostro sentire.

Concediamoci del tempo e ricordiamoci sempre che ci sono tre fondamentali della sopravvivenza fisica, emotiva e spirituale a cui possiamo sempre aggrapparci: mangiare, dormire, lavarsi. Quando sentiremo di esser di nuovo ritornate nel nostro centro, proviamo a comprendere dove, nelle fasi del ciclo mestruale o nelle fasi della luna, abbiamo tirato troppo la corda. In quale situazione non abbiamo ascoltato una parte in noi che gridava a gran voce internamente? Come possiamo fare in futuro ad agire in modo diverso? Potevamo forse chiedere aiuto? Sarebbe stato meglio dire dei no?

Mano a mano che avremo il coraggio di rispettarci, di “fare meno” per gli altri, ma “esserci di più” per noi, si potrebbero rivelare meravigliose sorprese. Come quella di aver voglia di condividere la bellezza di amarsi con altre donne. Infatti non sei sola, come te, altri milioni di donne stanno percorrendo un viaggio simile avendo le stesse curiosità e gli stessi dubbi. Crescere insieme fa davvero la differenza, perché è la relazione che ci offre l'occasione di creare nuove possibilità di comunità umane, non separate nel corpo, volte all’interezza.


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Recensioni dei clienti

Lia M.

Recensione del 19/03/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 19/03/2025

Queste parole mi hanno toccato molto, soprattutto quel ricordo dell'autrice con cui introduce questo articolo. Bellissima lettura

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