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Zucchero e malattie: c'è un nesso?

Pubblicato 8 anni fa

La Redazione di Macrolibrarsi
Un team di esperti per promuovere la salute a 360 gradi

Gli effetti dello zucchero sull'organismo

Non ci sono dubbi sul fatto che l'essere umano non ha mai consumato una qualità e una quantità di zucchero paragonabile a quella moderna, nel corso della sua evoluzione.

Quali sono le conseguenze? Scopriamolo insieme.

Indice dei contenuti:

Lo zucchero moderno: il saccarosio

In natura sono presenti molti alimenti ricchi di carboidrati come la frutta, i semi, i tuberi e i germogli ma essi non contengono (o meglio lo contengono in quantità molto ridotte) lo zucchero che predomina sulle nostre tavole, il saccarosio.

I nostri antenati si nutrivano sì di zuccheri, ma solo quando la natura li offriva e soprattutto erano ricavati dalla frutta.

Insomma per milioni di anni, i nostri avi non hanno mangiato dessert. E non si riscontra un tasso di malattie degenerative alto come quello moderno.

L'aumento nel consumo di zuccheri è avvenuto negli ultimi due secoli ma è negli ultimi decenni che l'uomo ha dato il meglio di sé.

Una ricerca svolta in USA dal Dipartimento dell'agricoltura ha registrato un aumento del consumo di zucchero del 28% dal 1982 al 1996 con una media di 82 grammi di zucchero consumato ogni giorno a persona. I dati si aggravano nell'età adolescenziale, dai 12 ai 18 anni, quando si arriva ad un consumo fino a 142 grammi al giorno.

Zucchero: le calorie vuote

Il consumo di dolci e alimenti raffinati apportano all'organismo un'abbondante quantità di zuccheri che inducono un senso di sazietà immediato.

In realtà la sazietà offerta è un'illusione: quando scegliamo un cibo ricco di zucchero, sentiamo la carica di energia istantanea, per questo si dice “ho un calo di zuccheri, devo mangiare qualcosa” oppure se ci si sente deboli o spossati si assume una bustina di zucchero.

Quello che molti non sanno, è che questa sostanza è in realtà una droga per il nostro organismo perché crea dipendenza, a discapito di altri alimenti più ricchi di qualità nutritive.

Lo zucchero viene intercettato, a livello nervoso, dagli stessi recettori che captano le sostanze oppiacee: più droga di così! Per questi motivi si parla di calorie vuote, perché non forniscono apporto nutritivo all'organismo.

Malattie cardiovascolari e colesterolo: quanto incide lo zucchero?

Esiste una stretta correlazione tra malattie cardiovascolari e zucchero.

Il consumo di zucchero (saccarosio soprattutto) fa aumentare la quantità di lipidi nel sangue.

Il saccarosio è un disaccaride, uno zucchero formato da due componenti: una molecola di glucosio che si accompagna ad una di fruttosio. Il fruttosio in particolare non può essere utilizzato dal nostro organismo come combustibile (a differenza del glucosio) e deve essere trasformato anch'esso in glucosio.

Questo processo avviene tramite il fegato: avvengono reazioni diverse che formano precursori del glicerolo e acidi grassi che a loro volta si combinano a formare trigliceridi (grassi responsabili dell'aumento delle malattie cardiovascolari).

Il consumo di zucchero incide anche sul colesterolo. In particolare, viene messo a rischio il colesterolo HDL, il cosiddetto colesterolo buono.

Il consumo di zucchero riduce la quantità di colesterolo HDL: quest'ultimo è in grado di contrastare l'insorgenza di malattie coronariche che vengono accelerate dallo zucchero.

Più elementi zuccherini vengono introdotti, maggiore sarà il rischio cardiovascolare e di conseguenza maggiore sarà il consumo di colesterolo buono per prevenirlo.


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