Rispettiamo la fauna in estate
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1 anno fa
Che sia al mare o in piscina, ecco perché è importante rispettare tutti gli animali: dalle meduse ai granchi, dai rospi agli insetti
Granchietti, meduse, paguri e pesciolini: le giornate in spiaggia per i più piccoli sembrano essere focalizzate alla ricerca e alla cattura di questi animali, che ahimè, agli occhi di molti non sono nemmeno animali, ma giochini per intrattenere i bambini durante l’estate.
Eppure sì. Sono animali. Animali preziosi e importanti proprio come leoni, cerbiatti e maestose aquile reali. La loro sfortuna è quella di essere piccoli, bruttini e molto frequenti nelle acque basse piene di bagnanti; così via libera al retino per la cattura di animali marini come fossero giochetti.
Ma attenzione! La legge parla chiaro: catturare o maltrattare qualsiasi animale (anche quelli poco carini!) è reato, punibile dall’articolo 544 del codice penale e si rischiano multe fino a 15.000 euro.
Meduse, granchi, paguri
Per cui, se in spiaggia ci capita sotto gli occhi la solita scena del genitore che raccoglie meduse per farle morire squagliate al sole, ricordiamogli che oltre a essere un gesto altamente diseducativo e profondamente sbagliato dal punto di vista etico e ambientale, è anche illegale. Fatto ciò, prendete un secchiello e recuperate le povere meduse, allontanatevi da riva e liberatele in mare aperto entro mezz’ora dalla cattura. Il mare è casa loro, prima di essere la nostra piscina privata per una domenica d’agosto. Ed è proprio questo quello che dobbiamo tornare a comprendere: la natura è casa degli animali, prima di essere la nostra pista di jogging, il luogo delle vacanze, il ristorante all’aria aperta o il palazzetto per concerti in spiaggia.
La natura è casa di altre migliaia di specie animali che non possono scegliere dove andare. Noi abbiamo colonizzato e conquistato tutto, se non lasciamo nemmeno più quel briciolo di natura agli animali che già sono soffocati dalla nostra plastica e dal nostro inquinamento, cosa rimane loro, se non l’estinzione? Iniziamo a fare il nostro piccolo. Rispettiamo ogni animale che incontriamo in spiaggia o in montagna durante le nostre vacanze. Rispettiamo la vita e diamo il buon esempio ai nostri figli e agli altri bagnanti.
Piscine: quali sono davvero green?
E visto che l’estate è sinonimo di tuffi in piscina, non possiamo non parlare della sostenibilità ambientale e faunistica delle piscine. Ma la piscina è green davvero? Abbiamo mai pensato alla quantità di insetti e altri animali che finiscono la loro vita nelle acque chimiche delle nostre piscine? Quelli che per noi sono insetti fastidiosi, da rimuovere in acqua, morti per annegamento o ingestione di prodotti dannosi, in realtà, se ci pensate, sono vite, morte per colpa di un nostro hobby.
Per moltissimi animali, infatti, le piscine tradizionali (con il cloro) e quelle con acqua salata possono essere dannose. Gli anfibi (rane, rospi, salamandre), che sono tra gli animali più a rischio, hanno una pelle permeabile e pertanto è importante ridurre al minimo il tempo di esposizione all’acqua salata o con vari reagenti chimici (il cloro entra facilmente nel loro flusso sanguigno e ha effetti tossici). Probabilmente la maggior parte delle specie finisce nelle piscine per sbaglio. Alcuni animali potrebbero cercare di bere qualcosa e cadere accidentalmente dentro.
Gli anfibi, per esempio, ci possono entrare perché per natura sono attratti dall’acqua, per motivi riproduttivi oppure per cibarsi di qualche insetto che vedono in superficie. Gli impatti negativi delle piscine sulla biodiversità non sono sempre facili da percepire. Per questo è meglio una piscina fuori terra rispetto a una interrata.
Ma se pensiamo all’effetto cumulativo su larga scala, ci accorgiamo di quanto l’impatto ecologico possa essere notevole, per due motivi.
• Consumi e sprechi: le piscine consumano una quantità significativa di acqua ogni anno, principalmente a causa dell’evaporazione e delle perdite strutturali. Poiché quelle trattate chimicamente vengono utilizzate di solito durante le stagioni calde, i tassi di evaporazione sono elevati. La maggior parte dei proprietari non copre le piscine quando non le utilizza, questo significa che sono costretti ad aggiungere costantemente acqua per sostituire quella evaporata. Inoltre, si stima che 1 piscina su 5 abbia una perdita e 1 su 20 abbia una perdita importante.
• Sostanze chimiche: i prodotti chimici per piscine, come il cloro, hanno un impatto negativo sull’ambiente e contribuiscono negativamente alla produzione di gas serra. Inoltre, lo scarico dell’acqua trattata chimicamente, se non viene eseguito correttamente, può causare problemi ai corsi d’acqua. Le sostanze chimiche necessarie al mantenimento di una piscina possono disperdersi facilmente nell’ambiente, con conseguenze devastanti. Una buona soluzione può essere coprire con un telo la piscina quando non viene utilizzata, per evitare sia che gli insetti ci anneghino dentro, sia l’evaporazione.
Piscine fuori terra, bio piscine e bio laghi
Qual è la soluzione, quindi? Non è certo rinunciare a un tuffo in piscina nei mesi più caldi, ma preferiamo le piscine non interrate, che siano quindi fuori terra, in cui non ci sia rischio per anfibi, rettili e mammiferi di cader dentro senza poter uscire. La piscina che scegliamo, inoltre, deve essere coperta di notte e quando è inutilizzata, in modo da limitare drasticamente la caduta di insetti all’interno.
Sarebbe anche opportuno che non ci fossero prodotti chimici dannosi all’interno, come sbiancanti dell’acqua, chiarificanti e altri prodotti di poca utilità igienico-sanitaria, con il solo scopo di far vedere l’acqua “bella”. Anzi, sarebbe proprio bello se l’acqua provenisse da pozzi di acqua piovana riutilizzata.
La migliore scelta etica sarebbe optare per le bio-piscine/bio-laghi: ispirate ai sistemi lacustri, incorporano un sistema di filtrazione naturale sotto forma di una zona di rigenerazione, in cui un substrato aggregato e piante appositamente selezionate filtrano l’acqua da nutrienti, alghe e microrganismi, attirando oltretutto un gran numero di biodiversità animale e vegetale.
E ora, buon tuffo etico a tutte e tutti noi!