Riprendere la vita post-ferie: alcuni consigli
Pubblicato
3 anni fa
Agosto è terminato, settembre è arrivato e con lui queste due classiche esclamazioni da post-ferie: "Aaah…in vacanza si stava meglio! Aaah…come vorrei fosse sempre vacanza!"
Ma ti sei mai soffermato ad indagare più a fondo questa faccenda?
Spesso (per non dire sempre…) siamo bravissimi ad ululare lamentele, ma poche volte proviamo a cercare una soluzione. Ad andare oltre: all’accorgerci che in noi c’è un qualche cosa che stona, che non funziona, che non è in equilibrio!
In noi, non nel periodo dell’anno o nel giorno della settimana.
Allora prova a chiederti: perché in vacanza stavo meglio? A chiederti se vorresti fosse sempre vacanza o se magari piuttosto vorresti avere sempre quell’atteggiamento lì, da vacanziero spensierato, nei confronti della quotidianità?
Capita di rimanere ancorati alla vacanza appena trascorsa, cioè al passato. Ma come ha detto Krishnamurti: “passato e ignoto sono destinati a non incontrarsi mai”. Solo lasciando il passato al suo posto porremo le basi per vivere quell’ignoto per definizione che è il futuro.
E se riprendi a lavorare rimpiangendo le ferie non stai vivendo e non stai nemmeno progredendo: sei ingabbiato nel passato, sei fermo lì!
E il piacere della scoperta del futuro sarà sostituito dalla tristezza per lo sbiadirsi dei ricordi vacanzieri.
Ecco perché molte persone sono tristi al ritorno dalle vacanze.
Il corpo è nel presente, ma la testa è nel passato e questo disequilibrio crea, per sua natura, instabilità.
Il passato deve cessare, perché l’inconoscibile [il futuro], perché quella meravigliosa immensità sia.
Krishnamurti
Quando si vuole scoprire qualcosa di nuovo il passato deve cessare immediatamente per non interferire col presente.
Noi siamo fin troppo abituati ad osservare il presente con i filtri del passato e questo rende il presente erroneamente perdente nei confronti del passato.
“Non ci sono più le ciliegie di una volta!” Ma oggi, quando mangi una ciliegia la gusti o la mandi giù dando per scontato di sapere già che gusto abbia? Esattamente questo meccanismo è lo stesso che non ti permette di apprezzare il tuo presente.
Assapora ogni istante come se fosse la prima volta che vivi quella esperienza, non per una speculazione filosofica di un qualche tipo, ma semplicemente perché altrimenti non la starai vivendo affatto!
“La quotidianità lavorativa è pesante!” Certo che lo è, ma il viverla col rimpianto e col peso del passato la rende più gradevole? La rende più leggera? Esattamente questo meccanismo è quello che rende tremendamente più in salita la ripresa settembrina!
Io penso che ci godiamo la vacanza perché è uno dei rari momenti in cui viviamo veramente nel qui e ora. In cui assaporiamo la vita, la natura, il mare, il gelato… in cui siamo concentrati sul presente! Non sui rimpianti, non sulle proiezioni future.
Questo è valido almeno fino all’ultimo giorno di ferie, in cui poi siamo già a pensare all’ufficio invece di goderci quelle ultime ore di vacanza, senza nemmeno accorgerci che, cosi facendo, stiamo solamente accorciando ulteriormente le nostre preziose e meritate vacanze!
Hai presente quando in vacanza ti alzavi con calma, senza pensieri e senza stress? Ti ricordi come stavi bene? Ecco, allora fai colma ogni mattina! Chi te lo impedisce se non la routine che hai messo nella tua mente?!
Inizia ogni tua giornata con la dovuta quiete. Te lo meriti tu e se lo meritano il tuo corpo e la tua mente.
Punta magari la sveglia 10 minuti prima per delle coccole, per fare colazione con calma, per leggere serenamente un mio articoletto…
Il presente già può essere gravoso, se poi ci portiamo dietro anche le gabbie del passato diventerà ancora più pesante. Io per questo consiglio di alleggerire e di stare solamente nel tempo presente, col l’atteggiamento spensierato e curioso tipico del turista. Trasformiamo “la vita è un viaggio” in realtà, non lasciamolo confinato al circolino della retorica.
Però… Una volta archiviata la tristezza di settembre, c’è chi parte con l’ansia del: “Ommiodio domani è lunedi!”.
Il domani è futuro e, come visto prima, il futuro è incerto per definizione. Ma anche in questo caso una trasformazione del tuo atteggiamento è assolutamente in grado di cambiare le circostanze e l’ambiente che ti circonda.
E credo converrai con me che finire la domenica con l’incubo del domani non sia un bel modo per finire e iniziare una settimana e un giorno di riposo.
Molti vedono nel domani il manicomio della routine, dello stress, del correre. E allora tu scegli di rallentare, di alleggerire, di sorridere e di respirare.
“Less is more” ci dice di come: meno possa essere di più. Più prezioso e più utile a donarci leggerezza.
Noi siamo abituati ad alzarci la mattina e dire (a volte anche con ansia): “e oggi cosa mi metto?”. Da domani prova a svegliarti e dirti con un bel sorriso: “e oggi cosa mi tolgo?”. Togliere può essere molto efficace e più utile di quanto pensi. E basta poco, basta togliere.
A volte per esempio basta togliere un bacchettino ad una “M” per trasformare radicalmente il senso della tua giornata e delle tue aspettative. E allora togli quell’inutile bacchettino alla “M” e in un istante il domani-comio si trasformerà in un produttivo e costruttivo domani-conio.
Fuori e dentro, il viaggio continua
Namaste
Per approfondire puoi leggere: