Queste sono le 6 piante anti insonnia
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1 anno fa
Bruno Brigo
Medico, specializzazione in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di medicina integrata
Ma anche per avere un sonno di maggiore qualità ed essere in forma e subito attivi al risveglio
«Benedetto colui che inventò il sonno! Esso si distende sull’Uomo, coprendo i suoi affanni e i suoi pensieri, come un manto; è cibo per chi ha fame, acqua per chi ha sete, caldo per chi ha freddo e fresco per chi ha caldo. È la moneta in corso per comprare ogni piacere del mondo, e il peso e la misura che stabiliscono chi sia il principe e chi il pastorello, chi il folle e chi il saggio».
Miguel de Cervantes
Un terzo della nostra vita è occupato dal sonno, un fenomeno complesso, necessario per la nostra continua rigenerazione. Un buon sonno si giudica al risveglio e non in base alla sua durata: l’importante è risvegliarsi in forma.
Sono molti i disturbi del sonno che possono ostacolare sia la qualità che la quantità di ore che passiamo a dormire, fra cui rientrano la sindrome delle apnee ostruttive, di disturbi del respiro del sonno e le parasonnie. Il disturbo del sonno più comune, tuttavia, è l’insonnia, che può interessare persone di tutte le età.
Insonnia
L’insonnia consiste nell’assenza di sonno o nella sensazione di sonno insufficiente o non ristoratore, malgrado un’adeguata possibilità di dormire.
Tale condizione può avere molte cause e può variare per forma, gravità e durata. La condizione di insonnia comporta numerose conseguenze, come la riduzione della capacità lavorativa e delle prestazioni abituali; la minore produttività lavorativa, collaborazione e sintonia con i colleghi; la ridotta disponibilità nei confronti dei “superiori”, minori contatti sociali; rischio più elevato di incidenti automobilistici, conseguenti all’affaticamento e all’uso di farmaci favorenti il sonno; tassi più elevati di ricovero ospedaliero; più elevata frequenza di cadute e di fratture ossee, soprattutto nelle persone anziane.
Consigli e strategie per migliorare il sonno
Il rispetto di alcuni consigli comportamentali, la pratica di un’attività motoria regolare ed il riposo in un ambiente ottimale, facilitano il mantenimento o il recupero di un sonno ristoratore. I disturbi persistenti del sonno richiedono una valutazione medica. Il primo requisito è mettersi in condizioni favorevoli per il sonno:
- evitare i pasti troppo abbondanti di sera e astenersi dalle sostanze stimolanti o eccitanti (caffè, tè, bibite alla cola, tabacco, farmaci),
- controllare se si stanno assumendo farmaci che possono provocare insonnia,
- evitare l’esercizio fisico faticoso e le attività mentali impegnative nelle ore prima di coricarsi,
- evitare le discussioni troppo vivaci,
- evitare la visione di film e le letture troppo stimolanti. Non dormire davanti al televisore prima di andare a letto,
- coricarsi con l’intenzione di dormire solo quando si ha sonno e, se non si riesce a addormentarsi, fare qualcosa di distensivo (per esempio ascoltare musica rilassante),
- praticare tecniche di rilassamento prima di andare a letto. Farsi una doccia per scaricare l’energia statica accumulatasi nel corpo,
- coricarsi e alzarsi sempre alla stessa ora, sia che la notte sia stata riposante o insonne,
- non concedersi sonnellini durante la giornata nell’intento di recuperare il sonno perso di notte, oppure limitarne la durata,
- eventualmente assumere una tisana calmante a base di Tiglio, Passiflora, Biancospino.
Melatonina e piante amiche del sonno
Per ritrovare un sonno sereno, piuttosto che ricorrere all’uso di sonniferi, si può prima cercare di scegliere un modo più naturale e fisiologico, ricorrendo alla somministrazione di melatonina e di alcune piante che manifestano un’azione specifica nel favorire e migliorare la qualità del sonno, come l’Escolzia, il Papavero rosso, la Passiflora, il Tiglio, la Valeriana e la Melissa.
Melatonina, custode del sonno
La melatonina è l’ormone che induce il sonno, viene prodotto in modo naturale nel centro del cervello, a livello dell’epifisi (o ghiandola pineale). Nell’uomo la secrezione di melatonina aumenta poco dopo l’inizio dell’oscurità, raggiunge il picco a metà della notte (tra le 2 e le 4 del mattino) per poi diminuire gradualmente nell’ultima parte della notte. Le concentrazioni plasmatiche di questo ormone variano considerevolmente a seconda dell’età, cominciando a diminuire nell’adulto e soprattutto nell’anziano. La continua fluttuazione dei livelli di serotonina e melatonina durante il giorno e la notte contribuiscono a generare i ritmi vitali che influenzano molte attività quotidiane. Ad esempio, la secrezione di molti ormoni è influenzata direttamente o indirettamente dalla serotonina e dalla melatonina. Negli ultimi anni numerosi studi clinici hanno evidenziato come la melatonina sia un ormone dotato di molteplici effetti a livello di vari organi e sistemi dell’organismo umano.
Gli effetti favorevoli indotti dalla melatonina possono essere così riassunti:
- regolazione del ritmo sonno-veglia. L’assunzione di melatonina permette di regolarizzare il sonno, favorendone l’inizio, la durata e la qualità, determinando inoltre un aumento nella durata del sonno REM, senza peraltro provocare un aumento della sonnolenza diurna;
- potenziamento della risposta immunitaria e dell’attività di alcuni tipi di linfociti, cellule dotate di attività antiinfiammatoria;
- effetto antiproliferativo con inibizione della crescita tumorale;
- ruolo stabilizzatore nei disturbi ciclici del tono dell’umore (disordini stagionali dell’affettività, depressione dei mesi invernali);
- effetti protettivi contro l’invecchiamento precoce e diminuzione del danno cellulare, attraverso la neutralizzazione dei radicali liberi. A questo proposito è importante ricordare come i radicali liberi formatisi nel corso della giornata rappresentino una costante minaccia di aggressione soprattutto nei confronti di organi costituiti per la maggior parte da grassi saturi, come appunto il cervello.
Escolzia (Eschscholtzia californica Chamisso)
Capofila delle piante officinali che favoriscono il sonno, l’Escolzia è una pianta della famiglia delle Papaveracee, di cui si utilizzano sia le parti aeree che le radici. La corolla dei fiori di Escolzia, sensibile alle influenze cosmiche, una volta giunta la sera, si chiude su se stessa, come per accogliere meglio la notte. L’attività principale dell’Escolzia è rilassante e facilitante il sonno. Le indicazioni per il suo uso comprendono la difficoltà di addormentamento e i risvegli ripetuti in soggetti stressati e agitati.
Passiflora (Passiflora incarnata L.)
Nota agli Aztechi, fu importata in Europa nel XVII secolo e subito valorizzata per la sua attività calmante. La Passiflora ha un’azione di normalizzazione del tono dell’umore. Viene utilizzata in caso di stati di ipereccitabilità nervosa e disturbi del sonno, condizioni di stress, manifestazioni psicosomatiche.
Tiglio (Tilia cordata Mill.)
Il Tiglio è un albero longevo, originario del sud-est europeo e dell’Asia minore, alto sino a 30 m. Albero sacro presso le antiche popolazioni germaniche, il Tiglio viene utilizzato per le proprietà rilassanti, come il tranquillante vegetale per eccellenza. Il Tiglio manifesta, infatti, evidenti proprietà rilassanti generali, facilitanti il sonno.
Valeriana (Valeriana officinalis L.)
L’uso della Valeriana come pianta medicinale è antichissimo e risale almeno ai Greci. Il termine deriva dal latino valere, star bene e ne indica le proprietà. Attualmente è una delle piante medicinali più studiate per le sue proprietà calmanti e rilassanti. L’aroma della Valeriana che si intensifica con l’essiccazione non è per nulla invitante. Diversamente i gatti ne sono inebriati tanto che in alcune località viene anche detta “erba dei gatti”. La parte di pianta utilizzata sono le radici. Le proprietà rilassanti, calmanti e favorevoli sul sonno della Valeriana derivano dall’attività dell’olio essenziale, dei valepotriati e di alcuni alcaloidi.
Luce e buio
Fin dall’inizio della vita, tutti gli esseri viventi sono governati dalla necessità di dormire: senza il sonno, infatti, non possiamo sopravvivere. Oggi la mancanza di sonno può interessare tutte le fasce di età. Si ritiene che circa il 10% degli adulti nel mondo soffra di insonnia severa. Nell’arco di tempo degli ultimi 50 anni, abbiamo perso mediamente un’ora e mezzo di sonno per notte. Uno dei motivi di tutto ciò è rappresentato dall’onnipresenza della luce.
Il ciclo luce-buio costituisce il più importante sincronizzatore del nostro orologio biologico interno. L’avvento della luce blu LED ha rappresentato una vera e propria rivoluzione del sistema di illuminazione. Siamo continuamente inondati dalla luce blu, senza che ce ne accorgiamo e il nostro cervello interpreta tale esposizione come se fossimo in presenza della luce solare.