Quando il cotone è la scelta giusta per una donna
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3 anni fa
È stato stimato che le donne, oggi, nei paesi industrializzati, abbiano 450-500 cicli mestruali, durante la vita. Allo stesso tempo la vita di una donna si è allungata a 84 anni circa, quindi anche il periodo della menopausa si è posticipato grazie al benessere e agli stili di vita più sani, ma il problema delle perdite urinarie post menopausa è sempre presente.
Oggi esistono molti prodotti in vendita dedicati al ciclo femminile, e alle perdite in menopausa.
Forse, però, non tutte sanno che la maggior parte degli assorbenti reperibili sul mercato, contengono fibre sintetiche (es. rayon), plastica e polveri superassorbenti, ossia polimeri derivati dal petrolio che possono provocare allergie e irritazioni alla pelle, ostacolando anche la traspirazione stessa della pelle.
Ma da qualche anno, diverse aziende, si sono dedicate alla ricerca e allo studio di valide alternative a cominciare dagli assorbenti in cotone, infatti uno studio clinico condotto in Francia su 306 donne, ha dimostrato infatti che l’uso di assorbenti in cotone riduce del 90% le irritazioni cutanee, a tutto vantaggio della salute e del benessere.
Perchè il cotone?
Il cotone è sempre stato usato fin dall'antichità, infatti le prime testimonianze risalgono da alcune parti del Sud America intorno al 5000 a.C., mentre i primi reperti archeologici risalgono al 2700 a.C. In Pakistan quando già varie civiltà come egiziani, indiani e cinesi coltivavano il cotone.
In Italia il cotone arriverà, grazie ai saraceni in Sicilia, solamente nell'800 d.C., ma il cotone viene considerato un bene di lusso fino alla scoperta dell'America, quando gli europei entreranno in contatto con le coltivazioni del cotone, diverso da quello proveniente dall'asia e dall'Africa, portando così i colonizzatori a renderlo una coltivazione intensiva e un’attività produttiva.
Con la rivoluzione industriale, grazie all’invenzione del telaio meccanico e della prima macchina sgranatrice, si abbassa il costo di produzione puntando a coltivazioni sempre più intensive, e purtroppo anche allo sfruttamento della manodopera umana, ma con l'affermarsi dei diritti civili e la crescita esponenziale di sistemi industriali oggi la raccolta del cotone avviene quasi esclusivamente in maniera meccanica, sommandosi ad un'attenzione sempre maggiore per le coltivazioni e la resa del prodotto.
Il cotone ha delle peculiari caratteristiche che lo rendono idoneo, non solo alla produzione di vestiario ma anche alla produzione degli assorbenti infatti la sua fibra morbida, delicata, resistente, ultra assorbente, perfettamente lavorata rende gli assorbenti in puro cotone, biologico e non, la scelta migliore per l'uso con mestruazioni o perdite urinarie.
Il cotone garantisce una maggiore traspirabilità, previene gli odori, ma sopratutto evita le irritazioni perché il cotone è anallergico e compatibile con il pH fisiologico della pelle.
Dal papiro agli assorbenti in cotone
Le donne hanno sempre avuto un ciclo mestruale, sicuramente diverso nell'antichità ma hanno sempre avuto bisogno di arginare le perdite, per esempio nell’antico Egitto utilizzavano un papiro ammorbidito per creare assorbenti interni. Invece nell'atica Grecia gli assorbenti venivano realizzati con garza avvolta attorno a piccoli pezzetti di legno, per creare degli assorbenti interni). I Romani invece optarono per una protezione esterna scegliendo della lana per la loro realizzazione. In altre parti del mondo e nei secoli succesivi si usavano tamponi fatti con spugne, foglie e fibre vegetali prima, per esempio le pioniere americane usavano i fiori di cotone per la loro assorbenza. In Europa nei secoli successivi si usavano garze, stoffe legate a cinture, fino a che nell' '800 in Germania e poi negli Stati Uniti nacque la prima versione di assorbente monouso. Nonostante ciò, le donne americane continuavano ad usare assorbenti fatti in casa, spesso con lo stesso cotone, destinato ai pannolini dei bambini, praticamente fissavano con spilli i panni alla biancheria intima. In commercio c’erano anche grembiuli sanitari e calzoncini, ideati per proteggere i vestiti dalle macchie e distribuiti per posta.
Durante la Grande Guerra le infermiere americane sperimentarono l’uso delle bende di cellulosa e cotone, antenate dell’assorbente usa e getta, cui si affiancò negli anni Trenta, l’introduzione dei tamponi interni, inventati da un medico americano per la moglie ballerina.
In Europa l’assorbente, come lo intendiamo oggi, arrivò nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. I primi erano senza adesivo e da fermare con spille, con cotone avvolto in una reticella, molto ingombranti. Per poi arrivare all'evoluzione dell'assorbente contemporaneo e gli ultimi sviluppi degli assorbenti in puro cotone biologico e non.
Gli assorbenti in cotone Biologico
Ci sono diversi tipi di assorbenti in cotone, sicuramente gli assorbenti in cotone biologico hanno una marcia in più. Il fiocco di cotone BIOLOGICO, bianco, immacolato e purissimo, è diverso dal cotone industriale, perché non impiega OGM (organismi geneticamente modificati), quindi è naturale al 100%. Assorbe ottimamente i liquidi. E’ biodegradabile al 95% (in alcune città è possibile gettarlo nell'umido) e garantisce la massima protezione ed una grande delicatezza.
Il cotone biologico deve essere certificato nella provenienza da terre che non sono state trattate con pesticidi, diserbanti e fitofarmaci (come stabilito dalla normativa per la coltivazione di prodotti biologici: EN 13432 dalla Comunità Europea); il cotone nei successivi passaggi non è stato sbiancato con l’uso del cloro.
Il cotone biologico non entra né prima nella fase di raccolta e stoccaggio della materia prima né durante le fasi di lavorazione in contatto con additivi chimici o altri agenti inquinanti. Per questo è anallergico cioè previene eventuali allergie, irritazioni o dermatiti da contatto sulla pelle.
Quindi scegliere prodotti in cotone biologico aiuta la salute e l'ambiente che vi circonda.