Qual è il legame indissolubile tra ciò che siamo, sentiamo, pensiamo e facciamo?
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2 anni fa
Leggi un estratto dal libro: "Emozionarsi - Guarire le emozioni per tornare ad amarsi" di Carmen di Muro e Lucilla Satanassi
Queste parole sono dedicate a tutte le anime curiose che sono in cerca di capire come funziona quell'universo luminoso che ci pulsa dentro.
Che queste pagine siano una condivisione intima, quanto estroversa e creativa, di quello spazio misterioso che è il nostro mondo interiore. Un percorso che, facendo luce tra le pieghe della biologia delle emozioni, delle neuroscienze affettive e della fisica dei quanti ci riporta alla nostra vera natura, aprendoci alle coloriture dei sentimenti che toccano le corde dell'animo umano, nella più piena consapevolezza che conoscere quanto viviamo non possa che aiutarci a viverlo meglio.
C'è un viaggio che appartiene ad ognuno di noi e che traccia i sentieri di ciò che siamo.
Il mio è cominciato quando da "iniziata" studentessa in psicologia, alle prese con la comprensione e lo studio della mente umana, mi resi conto che sebbene la scienza e le teorie dei "grandi" si prodigassero a dimostrare il funzionamento dei processi cognitivi, sezionando in parti le stanze della nostra abitazione psichica, attraverso una mole di ricerche e di evidenze che non di rado amplificavano il senso di frammentarietà, c'era qualcos'altro. Qualcosa di molto più grande.
Qualcosa in cui non c'era spazio per la scissione, ma in cui regnava solo unione.
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Cosa lega ciò che siamo, sentiamo, pensiamo e facciamo?
Allora compresi che esisteva un oltre, non soggetto alle classiche leggi dello spazio-tempo e della materia, un potere capace di vivificare la vita donandole senso, colore e profumi, essenze nuove come quelle che inspiriamo a pieni polmoni in una giornata assolata di primavera.
Era una conoscenza tacita che si faceva spazio in me e che, senza saperlo, sperimentavo e utilizzavo con maestria sin dall'origine, come ogni essere vivente. Un bagaglio antichissimo che ci appartiene e che permette ad ogni uomo e ad ogni donna di voltarsi con entusiasmo verso quel viaggio di comunanza, individuazione e relazione con il Tutto.
Mi ero accorta che questo percorso, per quanto si articolasse e transitasse nei meandri delle conoscenze scientifiche fino ad allora raggiunte, aveva dei punti di snodo, veri e propri vettori che gli davano una direzione e che erano garanti del connubio più alto tra processi psichici, corpo e realtà.
Queste erano tracce! Impronte così potenti da far sì che la vita di ognuno imprimesse un'orma di significato personale nel mondo, non cedibile, che differenziava il cammino di una persona dall'altra, distingueva la salute dalla malattia, facendo da spartiacque tra il vivere e il sopravvivere.
Quel momento fu per me una folgorazione che determinò in modo inconfutabile il mio modo successivo di essere terapeuta.
Non siamo fatti di sola "mente"
Infatti, compresi sempre meglio che non era solo la mente il grande direttore d'orchestra, e che c'era qualcosa di molto più profondo che non trovava sede nelle sole strutture corticali, finemente specializzate, e nella loro danza, data da agenti e segnali elettro-chimici e fisiologici, ma che proveniva dalla profondità della natura dell'essere umano, dal suo cuore.
Originava in seno all'unione con il mondo, in una relazione costante, fatta di interno ed esterno, in un perenne divenire di energie vibranti che orchestravano la vita. E tutto ciò era un muoversi verso l'azione. Era Emozione! Sì, proprio così. Era questa parte tacita, ma così presente, a determinare nel bene e nel male ciò che eravamo, ciò che siamo e ciò che saremmo stati.
Era questo l'accesso ai fondali della nostra anima, a chi siamo veramente.
Siamo ciò che ha origine dalle nostre emozioni
Capii allora che la mia vita e la vita di ognuno non era una linea dritta, ma un tracciato costellato da una moltitudine di diramazioni, tonalità e coloriture emozionali che insieme scrivevano una storia. Una storia che origina dalle emozioni che proviamo, da quell'essenza sottile che ci rende compartecipi e presenti nel mondo, cadenzando la nostra intera biologia, che si fa, ad ogni passo, biografia.
La storia di ogni essere umano è la storia del proprio mondo emotivo, fatto da vissuti vividissimi, da scintillii di energia in movimento che ci collocano, momento per momento, su piani di osservazione più ampi, in cui riusciamo a cogliere il dolce richiamo della nostra anima.
È questo il motor mundi, il motore del mondo che riesce a darci un senso e a stabilire il contatto più profondo con ciò di cui siamo parte.
Un perpetuo divenire che si cadenza con i ritmi dell'universo e che ci fa scorgere l'unità indissolubile che esiste tra noi uomini e la grandezza della vita. Una vita che nell'evoluzione perpetua racconta la storia dei cicli siderali, delle stagioni, dei colori e del mondo naturale di cui noi siamo essenza riflessa.
Se esiste un depositario, questo è un bagaglio transgenerazionale che ci trasportiamo nei frammenti più silenti del nostro essere. È la storia di un'origine che si snoda nelle esperienze e nella vita che incontriamo, al crocevia del cuore degli altri e del loro bagaglio emotivo.
Questo è un viaggio che si articola nella conoscenza del potere misterioso che ci vive dentro e che, nella condivisione, ci permette di essere, passo dopo passo, abili artigiani del nostro destino.
Ciò che vogliamo raccontarvi è proprio questa storia antichissima. La storia della natura delle nostre emozioni.
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