Pensieri insistenti? Detox della mente
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1 anno fa
La meditazione di consapevolezza e il Qi Gong ti aiutano a ritrovare il benessere mentale e fisico
C’è stato un tempo in cui gli esseri umani si ritiravano per dedicarsi alla purificazione e al digiuno come condizione per facilitare l’elevazione dello spirito, per aprirsi più completamente al rapporto con la dimensione del divino. Sebbene anche nel mondo moderno sia rimasta questa accezione spirituale, le pratiche detox e di digiuno hanno assunto perlopiù un significato legato alla salute, al bisogno di lasciare andare tutto il carico di scorie che uno stile di vita non esattamente naturale ci porta ad accumulare. Tuttavia, chi partecipa a ritiri di detox o di digiuno si rende presto conto che è indispensabile un lavoro che coinvolga anche le nostre menti: occorre una purificazione anche a livello mentale o psichico. Infatti, come il corpo fisico accumula tossine, anche la nostra mente accumula stress alimentato da emozioni non elaborate, eccesso di stimoli, bisogno di controllo, relazioni disfunzionali ecc. Tutto questo mantiene il nostro sistema nervoso continuativamente ipereccitato, il che alimenta il perenne movimento della mente come anche le tensioni a livello muscoloscheletrico, compreso il diaframma, principale muscolo respiratorio. Ci si accorge chiaramente di questo nei periodi dedicati al silenzio durante i ritiri: mentre facciamo silenzio esteriormente il dialogo interno è senza sosta, si fa così esperienza più consapevole di come la mente non stacchi mai o quasi.
Purificare la mente sviluppando la coscienza
I metodi e le pratiche adatti alla purificazione mentale sono tanti e appartenenti a varie tradizioni antiche e moderne, in quanto si tratta di un capitolo fondamentale del processo evolutivo umano. Quelli che lavorano in modo più profondo hanno al centro lo stesso principio: la soluzione più naturale e diretta all’eccesso di lavorio mentale è nello sviluppo della coscienza. Nella mia esperienza ho potuto sperimentare i benefici della Meditazione di consapevolezza e del Qi Gong.
Lo strumento essenziale: meditazione di consapevolezza
Chiunque inizi a meditare incontrerà una prima impegnativa consapevolezza: la mente ha una vita propria praticamente indipendente dalla nostra volontà cosciente. Esprimiamo la volontà di concentrarci per un tempo, per es. sul respiro, ma dopo pochi istanti ci ritroviamo coinvolti da altri pensieri, ricordi, immaginazioni ecc., espressione di un funzionamento automatico o inconscio della mente. Questa dimensione mentale automatica si manifesta praticamente durante ogni momento della nostra vita condizionandoci significativamente, soprattutto quando i contenuti sono carichi di emotività. Essa costituisce la base dell’ipereccitazione del sistema nervoso. Ecco allora il beneficio dell’allenamento meditativo che richiede, in rapporto alla mente, il prendere coscienza in modo intenzionale dei contenuti mentali automatici e di lasciarli andare, come fossero scorie. Il lasciare andare meditativo implica un’accettazione senza condizioni di ciò di cui si prende coscienza e allo stesso tempo un non alimentarlo più. Ogni volta che ci si ritrova trascinati da pensieri automatici li si lascia andare per tornare alla realtà del qui e ora.
Qi Gong: la pratica orientale che armonizza mente e corpo
Una disciplina orientale che pratico e ritengo una risorsa straordinaria per realizzare significativi benefici fisici, mentali e spirituali è il Qi Gong, letteralmente lavorare con l’energia vitale, coltivare la vita. Lasciare andare tutto ciò che non serve per armonizzarci con la nostra natura originaria è lo scopo fondamentale del Qi Gong. Come i maestri taoisti insegnano, la via implica riunirsi in sé stessi, con gli altri e con il Principio detto Tao. Praticamente affinché un metodo possa definirsi Qi Gong occorre che siano presenti tre pilastri fondamentali: postura, respiro e intenzione o consapevolezza. L’aspetto della postura implica un lavoro statico e di movimento volti a far sì che la vita possa fluire pienamente attraverso il nostro corpo fisico, ma anche attraverso quello psichico. Occorre flessibilità corporea come capacità di adattamento psicologico. Ciò implica la dissoluzione progressiva di ogni tensione a partire da quelle superficiali fino a quelle profonde. Il lavoro sul respiro è un’altra componente fondamentale e implica, come per il corpo in generale, sciogliere le tensioni di tutte le strutture che partecipano al processo respiratorio che per i taoisti sono i polmoni, il diaframma e altri muscoli, ma in definitiva tutto il corpo. Saper inspirare completamente come saper espirare in modo altrettanto completo (lasciare andare) è la base per poter vivere pienamente.
La terza componente è l’intenzione o consapevolezza. Senza questa parte non si potrebbe parlare di Qi Gong, ma solo di una buona ginnastica. L’indicazione a portare e mantenere l’attenzione ad ogni aspetto della pratica introduce l’elemento meditativo del Qi Gong che diviene un mezzo per connetterci con noi stessi e aprirci a qualcosa di più grande di noi. In questo processo si dissolvono anche le tensioni più profonde, si può vivere un senso di armonia e di pace nel quale la mente non si agita inutilmente, sa essere attiva quando le circostanze lo richiedono come sa staccare appena il momento lo permette.
La mente è uno straordinario strumento che l’evoluzione ci ha dato, ma ha bisogno della consapevolezza per poter esprimere al meglio il proprio potenziale. Sebbene i modi possano essere tanti, penso che lo sviluppo della consapevolezza sia l’elemento essenziale del detox mentale.