Libertà, individuale e collettiva: come raggiungere questo criterio determinante per lo sviluppo?
Pubblicato
3 anni fa
Nei primissimi anni del secolo scorso Rudolf Steiner iniziò il suo insegnamento spirituale assumendo la direzione della sezione tedesca della Società teosofica.
In poco tempo raccolse attorno a sé centinaia di attenti ascoltatori, grazie ad un'infaticabile e coinvolgente attività di conferenziere.
Ad Amburgo, nel corso di quattordici serate fra maggio e giugno 1907, propose uno dei primi cicli organici di conferenze che illustrano l'insieme del suo pensiero.
Oggi possiamo leggere i sintetici resoconti stenografici di quelle riunioni e quasi riascoltare le sue parole, che anche nella stesura scritta conservano la vivacità espositiva che le caratterizzò.
Il pensiero di Steiner raccontato dalle sue conferenze
La prima sera presentò la nuova forma di sapienza da lui proposta, riallacciandosi alla corrente spirituale dei Rosacroce. Avviata verso la metà del Quattrocento, ispirò molti maestri dei tempi successivi, compresi Lessing e Goethe, due fra gli autori più amati da Steiner.
Nelle serate successive Steiner proseguì presentando un nucleo di conoscenze sull'uomo: le sue parti costitutive, i suoi stati di coscienza durante la veglia e il sonno, le porte che attraversa nascendo e morendo.
Proseguì poi con approfondite con approfondite riflessioni sulle leggi del destino e sulla tecnica del karma. Sono le due conferenze centrali del ciclo e annunciano temi sui quali Steiner ritornerà in modo sempre più approfondito fino alla morte, quasi vent'anni dopo.
A questo punto si colloca la svolta cosmologica del ciclo, secondo un procedimento che ritroviamo anche in tutti gli Scritti fondamentali di Steiner.
Descrive le varie fasi evolutive del pianeta Terra, ovviamente dal punto di vista spirituale, collegandole alle rispettive fasi dello sviluppo umano.
Il discorso non si limita al passato ma si proietta anche sui possibili sviluppi futuri che si prospettano per l'evoluzione.
Utilizzando il linguaggio e le categorie culturali tipiche del movimento teosofico cerca di comunicare una verità che, recepita quasi universalmente per l'aspetto materiale nella forma del darwinismo, non viene minimamente considerata per le dinamiche più profonde dell'evoluzione.
Anche in questo caso il discorso non si limita al passato ma prospetta pure i possibili scenari futuri entro i quali l'esercizio della libertà, individuale e collettiva, sarà il criterio determinante per lo sviluppo.
La conferenza conclusiva è infine dedicata all'essenza dell'iniziazione, della fonte, cioè, da cui provengono tutte le conoscenze descritte.
Riprende il tema della prima serata e chiude armoniosamente il ciclo.
Steiner non era soltanto uno straordinario oratore
Sapeva costruire i suoi cicli con una maestria artistica che non aveva pari fra i suoi contemporanei. Si può dire, senza esagerare, che ogni suo testo è un'opera d'arte, non solo per i contenuti, in genere assolutamente strepitosi, ma anche per l'architettura complessiva che li regge.
Quando si leggono le pagine del libro "La Saggezza dei Rosacroce" si può ancora oggi percepire l'entusiasmo delle duecento persone che seguirono il ciclo.
Purtroppo possiamo soltanto immaginare le numerose domande che gli ascoltatori gli avranno posto, alla fine delle brevi esposizioni, ricchissime di contenuti ma volutamente rapide e sintetiche nell'esposizione.
Purtroppo non sono state stenografate ma quel che ci è pervenuto conserva tuttora il valore speciale dei percorsi sintetici ed introduttivi.
Può essere davvero un buon punto di partenza per orientarsi nel ricchissimo mondo di idee della scienza dello spirito che Steiner fondò, ancor prima di queste esposizioni, su solide e razionali basi filosofiche.
Le conferenze “teosofiche” di questo ciclo possono infatti essere considerate il frutto di un fecondo incontro fra il rigore logico che il giovane Steiner coltivò nei suoi studi scientifici universitari, nelle sue opere filosofiche giovanili e perfino negli anni di giornalismo culturale (che precedettero l'incontro con la Teosofia, avvenuto all'inizio del Novecento) con la ricchezza delle conoscenze esoteriche orientali che quella corrente culturale portava allora in occidente.