La forza del gruppo B
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2 anni fa
Quando parliamo di gruppo B facciamo riferimento a una serie di vitamine idrosolubili, ossia quelle vitamine che non vengono accumulate dall’organismo e, dunque, vanno necessariamente assunte tramite la dieta. Sono presenti perlopiù in alimenti di origine animale come il fegato, il tuorlo d’uovo, il latte, i formaggi, la carne, ma anche in alcuni legumi e verdure a foglia verde. Una dieta sana e variata ci garantisce generalmente di soddisfare il fabbisogno quotidiano.
Appartengono al gruppo B: la tiamina (B1), la riboflavina (B2), la niacina (B3), l’acido pantotenico (B5), la piridossina (B6), la biotina (B8), l’acido folico (B9), e la cobalamina (B12). A queste si aggiunge l’inositolo o vitamina B7, un nutriente importantissimo che, pur non essendo considerato una vitamina, ne prende per convenzione il nome.
I benefici su mente e corpo
Le vitamine del gruppo B rappresentano un vero e proprio booster di energia, fondamentali per assicurarci di svolgere al meglio le attività quotidiane, soprattutto, in fase di convalescenza o a seguito di trattamento antibiotico, ma anche per proteggere cute, capelli e denti e per la prevenzione di determinate patologie, da quelle cardiovascolari, a quelle neurologiche, a quelle della pelle. Le vitamine del gruppo B, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nei più importanti processi metabolici, permettendo di trasformare carboidrati, lipidi e proteine in energia.
In generale, l’integrazione con vitamine B è consigliata, oltre che in caso di stanchezza psico-fisica, anche in presenza di particolari condizioni nelle quali l’assorbimento e il metabolismo delle stesse risulta compromesso, come in caso di frequente utilizzo di antibiotici o altri farmaci, in caso di infiammazione intestinale, in caso di regimi alimentari vegani o vegetariani, durante la gravidanza, in situazioni di squilibri ormonali o di consumo eccessivo di alcool.
Ogni vitamina del gruppo esplica funzioni biochimiche diverse e specifiche, ma le vitamine B funzionano al meglio in sinergia nel favorire la riduzione di stanchezza e affaticamento; per questo, quando necessario è raccomandata l’assunzione di integratori a base dell’intero gruppo B.
La vitamina B12
Un discorso a parte merita l’integrazione di vitamina B12, in particolare dopo i 50 anni.
La vitamina B12, infatti, è presente essenzialmente negli alimenti di origine animale dove si trova legata alle proteine, ed è resa disponibile nell’organismo grazie all’azione di alcuni enzimi gastrici. Per questo motivo, in caso di diete vegetariane e vegane, di assunzione di farmaci che variano la condizione del pH dello stomaco (inibitori di pompa protonica) o in caso di malassorbimento intestinale è fondamentale integrarla.
Inoltre, la quantità di vitamina B12 assorbita rispetto a quella effettivamente presente negli alimenti è del 60% per la carne e per il latte, 30-40% per i prodotti della pesca e, secondo alcuni studi, meno del 10% per le uova. Inoltre, con la cottura si perde circa un terzo della vitamina.
Una sua carenza può causare anemia, deficit mnemonici, disturbi cognitivi e l’accumulo di omocisteina, che può contribuire all’insorgenza di eventi cardiovascolari e di ictus.
Un’adeguata integrazione dovrebbe, pertanto, apportare una quantità adeguata di questa vitamina ed essere facilmente assorbita dal nostro organismo; per questo si consiglia un formato sublinguale, che permette di bypassare eventuali problematiche gastriche o di assorbimento.