L’olio su volto ci fa belli e scaccia i pensieri
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8 anni fa
Nella mia vita, ritrovo fin da giovanissima, l’uso carezzevole e fluido degli oli sul corpo. Era ed è un modo per esplorare, accompagnare e amare il mio corpo nelle sue mutazioni.
In fasi diverse, li ho abbandonati e sempre ritrovati; a uso cosmetico nella bellezza, nella cura, nel piacere, e a uso medicinale nella pena e nel dolore. Sono stati, nel loro impiego ayurvedico - per via esterna e interna - gli impagabili collaboratori di una guarigione, da un’ernia al disco dolorosissima.
Le unzioni, in molte tradizioni rituali accompagnano i momenti di passaggio. C’è unzione nel battesimo, nella cresima e l’ultima – per questo estrema – alla soglia della morte.
In realtà, se si guarda bene, queste unzioni segnano diversi punti soglia, di transizione. Il senso è perso. Tuttavia marcano un passaggio al nuovo, un’iniziazione.
Fin dalla preistoria ci sono tracce dell’uso degli oli, in particolare gli oli essenziali e gli unguenti, che poi diventano protagonisti in alcune narrazioni storiche e mitologiche, come l’olio di nardo nelle mani delle due Marie – di Magdala e di Betania (o forse era solo una) che ungono i piedi e la testa del Cristo.
Lo stesso olio, ancora ci porge i suoi effluvi corposi e inebrianti dalle pagine del Cantico di Re Salomone.
Come non nominare il modesto, vivace olio d’iperico? Di essenza color rubino, è legato al mito di Prometeo e, insieme alla lavanda, è pianta della notte di San Giovanni. Un vero e proprio rigenerante cutaneo e, uno scaccia pensieri. Generoso nutriente cosmetico della pelle, in casi di scottature e secchezza, è più che appropriato alla bellezza diurna del viso. Da usare in assolo, su rughe, macchie e zone di aridità del volto.
Fa parte, spesso, della miscela di oli che preparo, per il massaggio olistico viso, BeautyLift©: il mio Kobido.
In questo trattamento naturalmente lifting e riflessoterapico, l’olio ha soprattutto la funzione di far correre bene le dita sulla preziosa “tastiera” del volto.
Sulla zona spalle, collo e decolté, trattate in anteprima, l’olio di arnica resta un validissimo protagonista. Questa zona chiede calore e le tensioni cervicali, i nodi occipitali, ringraziano.
Una delle ricette che preparo per il “mio Kobido”
Una base di sesamo e mandorla, in prevalenza dell’uno o dell’altro, a seconda della stagione.
Il restante è germe di grano (10-15%), jojoba, iperico, argan, cocco (estivo), l’umile ricino (piccole quantità, ottimo per pelli vata).
Il tutto è impreziosito, di volta in volta, da un mix o da alcuni di questi oli essenziali: salvia, sandalo, neroli, lavanda, geranio, nardo, incenso (talvolta di palo santo). Quest’ultimo è uno dei re nello smussare le rughe.
In alternativa, è meravigliosamente saggia la miscela degli oli di Rosa Moscheta e di Melograno (weleda).
BeautyLift@ è un marchio del “Il Corpo Risvegliato”: elsamasetti.it