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L'importanza di una corretta Prevenzione Primaria per restare in salute

Pubblicato 3 anni fa

La situazione sociale è fortemente peggiorata negli ultimi anni e tutto lascia supporre che non abbiamo ancora toccato il fondo.

Per agire e fare qualcosa di concreto, io non aspetterei consigli specifici da parte dei nostri Governanti o Responsabili della Sanità Pubblica, ma consiglierei di fare qualcosa subito. Oggi siamo tutti in pericolo e siamo tutti attaccati da quattro grandi e insidiosi nemici.

Indice dei contenuti:

I quattro maggiori nemici attuali

Tutti noi desideriamo restare in salute ma, come ho scritto nel libro “Le cause fisiche delle malattie”, abbiamo quattro nemici pericolosi [1]:

  1. L’inquinamento chimico a 360 gradi di aria, acqua, suolo e quindi di tutto quello che è fuori di noi e che facciamo entrare in noi (le sostanze chimiche sottopongono il nostro organismo ad un forte e spesso ingestibile stress biologico).
  2. Il conseguente impoverimento nutrizionale del nostro cibo quotidiano (che è il risultato sia del suddetto inquinamento, sia del nostro modo di produrre, conservare e distribuire il cibo ... essenzialmente quello industriale, ma non solo).
  3. Le nostre debolezze genetiche, familiari e personali a livello psico-fisico-spirituale (non esiste nessuno privo di punti deboli).
  4. La nostra ignoranza aggravata troppo spesso dal credere di sapere (chi crede di sapere non cerca soluzioni per migliorare, non cresce in conoscenza, non si adatta alla situazione che evolve continuamente e quindi prima o poi pagherà di persona).

Dato che la terapia va sempre personalizzata e che prevenire è più importante di curare una patologia già instaurata, la prima cosa che tutti noi dovremmo fare è impostare una corretta Prevenzione Primaria.

Cos’è la Prevenzione Primaria?

È la forma classica e più importante di prevenzione, focalizzata sull’utilizzo di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre a monte l’insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento sfavorevole.

La maggior parte delle vere attività di promozione della salute sono proprio misure di prevenzione primaria, in quanto mirano a ridurre i fattori di rischio da cui potrebbe derivare un aumento dell’incidenza di una qualche patologia.

In genere, la prevenzione primaria si basa su azioni a livello comportamentale o degli stili di vita (educazione sanitaria, interventi psicoeducativi di modifica dei comportamenti patogeni). [2]

Un esempio di prevenzione primaria è rappresentato dalle campagne di miglioramento dell’alimentazione o di quelle anti-fumo o anti-droga.

Lo strumento cardine è trasmettere conoscenze e far prendere coscienza alle Persone delle loro primarie caratteristiche umane e di come devono vivere per salvaguardarle.

Qual è il più importante ed efficace intervento di Prevenzione Primaria?

Chi studia la complessità della creatura umana si rende conto che più informazioni acquisisce più intuisce l’immensità della nostra realtà, l’incertezza di ogni dato ritenuto certo e la variabilità interpersonale e intrapersonale di ogni risposta ad un qualsiasi stimolo ricevuto.

In pratica, ogni volta che interveniamo nella complessità della nostra persona psico-fisico-spirituale, ne alteriamo l’equilibrio e possiamo ottenere risposte soggettive anche molto diverse a lungo termine.

Inoltre, il pericolo maggiore è quello di squilibrare l’organismo e il modo più semplice e più comune con cui otteniamo questo cattivo risultato è facilitare l’azione dei “nemici” suddetti:

  • Indebolendo il nostro corpo con sostanze chimiche (inquinamento e farmaci);
  • Stressando la nostra psiche con messaggi di ansia e paura (qui i media attuali sono maestri);
  • Ammalando il nostro spirito con pensieri di orgoglio, superbia, cattiveria, indifferenza o non-amore (anche qui i media sono insuperabili).

Allora, cosa possiamo fare?

Dobbiamo riflettere sul fatto che il nostro organismo, quando è nella sua normalità funzionale e noi ci sentiamo bene, sa perfettamente auto-regolarsi, auto-disintossicarsi, auto-difendersi e sa attivare tutti quei meccanismi di compensazione e di contro-reazione che lo portano a vincere qualsiasi condizione sfavorevole (ovviamente entro i limiti della nostra umanità). [3]

Pertanto, il trattamento più importante che ognuno può fare è tenere il proprio organismo in una condizione di normalità funzionale. In questa condizione, il nostro corpo sa sempre cosa fare, anche quando agisce diversamente da quello che noi medici, con il nostro irriducibile credere di sapere, riteniamo giusto.

Quindi, l’intervento preventivo o curativo più saggio che un medico può fare è potenziare i meccanismi fisiologici riportando l’organismo alla sua normalità e non sopprimendo le sue reazioni con i farmaci chimici, cioè con molecole estranee (non self) che intossicano e squilibrano.

Figura 1 – La battaglia quotidiana per la salute.

Con troppa facilità sopprimiamo farmacologicamente i sintomi

I sintomi, infatti, sono sempre e solo espressione della reazione del nostro organismo che, avendo registrato un attacco esterno, si è attivato contro la causa prima del fattore perturbante.

Infatti, se una persona sta bene non avverte alcun sintomo, non sente né caldo né freddo e non avverte la presenza dei suoi organi.

I sintomi sia fisici che psichici, pertanto, non sono altro che il linguaggio che in un certo senso la nostra persona usa per avvisarci che sta combattendo contro una minaccia alla sua stabilità o comunque contro un fattore interferente e squilibrante.

Pertanto, se noi vogliamo veramente aiutare l’organismo, non dobbiamo sopprimere i sintomi, perché così facendo sopprimiamo le nostre stesse capacità reattive, compensatorie e difensive e quindi aggraviamo la situazione iniziale e rendiamo più lunga la convalescenza (un classico esempio è l’uso dell’antipiretico fin dai primi segni febbrili o l’antibiotico nelle patologie virali…). [4]

È ovviamente palese che talvolta i farmaci sono utilissimi e addirittura obbligatori nelle patologie gravi o nelle emergenze mediche.

Nelle patologie acute lievi, invece, la terapia veramente razionale e utile è quella che aiuta l’organismo rinforzando i suoi punti deboli e la sua “energia vitale”, in modo che abbia più capacità per combattere la sua battaglia per la normalizzazione delle sue funzioni fisiologiche e il ripristino duraturo della salute!

Come è impostata oggi la Medicina Farmacologica?

Purtroppo, la nostra Medicina Convenzionale sta facendo esattamente l’opposto: considera il nostro organismo uno stolto che non si sa difendere, considera i sintomi come il nemico da sconfiggere e li sopprime con molecole chimiche estremamente potenti che danno un momentaneo beneficio sintomatico, ma sempre uno squilibrare immuno-metabolico a medio-lungo termine ... e così le patologie aumentano.

Infatti, noi medici:

  • Insegniamo alle persone che se hanno un qualsiasi disturbo devono prendere subito un farmaco chimico.
  • Abbiamo creato malattie che prima non erano considerate tali, in modo da estendere la medicalizzazione al maggior numero di persone (pensiamo a molte semplici sindromi virali, alla dismenorrea, all’ansia, all’osteoporosi e a tanti altri disturbi che possono essere gestiti benissimo senza i farmaci).
  • Usiamo solo farmaci e abbiamo creato un grave abuso con la conseguente nascita di nuove patologie aggiuntive, che a sua volta curiamo con altri farmaci innescando così un ciclo vizioso negativo.

Gravità della situazione attuale

I risultati sono sotto gli occhi di tutti: sono in netto aumento sia le patologie acute sia quelle croniche e l'età media di comparsa di queste ultime si sta abbassando continuamente, perché si ammalano sempre più spesso non solo gli adulti e gli anziani, ma anche i bambini.

Anzi, i giovani sono coloro che ultimamente si ammalano di alcune patologie croniche con una frequenza addirittura maggiore degli anziani. [5]

Inoltre, molte patologie che fino ad alcuni decenni fa erano prerogativa solo dell’età adulta, oggi colpiscono le età giovanili: sono patologie metaboliche, addominali, cardiovascolari, neurologiche, psichiatriche e addirittura oncologiche. Comuni esempi sono il cancro [6] e il diabete mellito di tipo 2 (che fino a poco fa era caratteristico dell’adulto, mentre ora metà dei nuovi casi di diabete pediatrico sono di tipo 2). [7]

Dietro molti di questi casi troviamo spesso uno squilibrio immunitario che slatentizza le patologie a cui la persona è più predisposta.

Se cerchiamo la causa, oggi spesso scopriamo che i bambini iniziano fin da molto piccoli ad assumere farmaci chimici ad azione immunosquilibrante: antipiretici, antibiotici, cortisonici, antinfiammatori, antistaminici, ecc.

I loro genitori si tranquillizzano quando vedono scomparire i sintomi, ma non sanno che la soppressione farmacologica fine a se stessa dei sintomi è di per se stessa causa di patologia, specialmente [8]:

  • Quando i farmaci vengono ripetuti troppo frequentemente.
  • Quando si usano farmaci molto potenti.
  • Quando il soggetto è un bambino piccolo o un anziano.
  • Quando il soggetto ha qualche debolezza nascosta o qualche predisposizione genetica o familiare.
  • Quando il soggetto è immunologicamente debole.

Ma chi è sicuro di essere forte e senza predisposizioni genetiche o familiari?

La Figura 2 illustra schematicamente le possibili conseguenze negative di un uso prolungato o troppo frequente di trattamenti farmacologici soppressivi in una persona immunologicamente debole o con qualcun altro dei 5 punti appena menzionati.

Come abbiamo detto, questa successione patologica è più grave quando si inizia ad usare i farmaci in bambini piccoli, ma è valida per qualsiasi età.

Figura 2 – Possibili conseguenze negative di un reiterato trattamento sintomatico-soppressivo di una patologia in un soggetto immunologicamente debole.

Quattro importanti consigli di Prevenzione Primaria

A mio avviso, allora, la vera Prevenzione Primaria si attua quando riusciamo a contrastare i quattro punti negativi elencati all’inizio con altrettante quattro azioni positive [9]:

  1. Ostacolare l’inquinamento chimico evitando tutti i cibi confezionati e, quando è possibile, allontanandoci dai siti inquinati andando al mare o in montagna (sopra i 1.000-1.200 metri).
  2. Assumere integratori nutrizionali in base alle caratteristiche individuali di ogni persona, come età, aspetti fisiopatologici, lavoro ecc.
  3. Sottoporsi a trattamenti non farmacologici per migliorare i propri punti deboli: attività fisica adeguata; sonno ristoratore; terapie naturali riequilibranti di tipo energetico o meno (come omeopatia, agupuntura, fitoterapia); eventuali cicli di osteopatia, psicoterapia, ecc.
  4. Crescere in conoscenza (leggere, studiare, frequentare corsi, convegni, master, ecc.), in mitezza, in bontà e in umiltà (meditazione e preghiera).

Tutto questo ha un solo obiettivo: giocare di anticipo sulle malattie rinforzando il nostro sistema immunitario fornendogli tutti i mattoni necessari per le sue azioni e contro-reazioni difensive.

Questa è vera Prevenzione Primaria! Con tali interventi non si prevengono alcune patologie, ma si prevengono tutte le patologie, perché quando il nostro organismo è forte, è più potente di un esercito schierato a battaglia.

Bibliografia

[1] Gava R. Le cause fisiche delle malattie. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2020.
[2] Dysinger WS. Lifestyle Medicine Prescriptions. Am J Lifestyle Med. 2021 Apr 15;15(5):555-556.
[3] Krishnaswami J, Del C Colon-Gonzalez M. et al. Reforming Women's Health Care: A Call to Action for Lifestyle Medicine Practitioners to Save Lives of Mothers and Infants. Am J Lifestyle Med. 2019 Apr 8;13(5):495-504.
[4] Aronson JK. Distinguishing hazards and harms, adverse drug effects and adverse drug reactions: implications for drug development, clinical trials, pharmacovigilance, biomarkers, and monitoring. Drug Saf. 2013 Mar;36(3):147-53.
[5] Jakobsen, C. et al. Pediatric inflammatory bowel disease: increasing incidence, decreasing surgery rate, and compromised nutritional status: A prospective population-based cohort study 2007-2009. Inflamm. Bowel Dis. 2011;17,2541–50.
[6] Miller KD, Fidler-Benaoudia M, Keegan TH, Hipp HS, Jemal A, Siegel RL. Cancer statistics for adolescents and young adults, 2020. CA Cancer J Clin. 2020 Nov;70(6):443-459
[7] Siller AF, Tosur M, Relan S, Astudillo M, McKay S, Dabelea D, Redondo MJ. Challenges in the diagnosis of diabetes type in pediatrics. Pediatr Diabetes. 2020 Nov;21(7):1064-1073.
[8] Gomes D, Herdeiro MT, Ribeiro-Vaz I, et al. Adverse Drug Reactions and Potentially Inappropriate Medication in Older Patients: Analysis of the Portuguese Pharmacovigilance Database. J Clin Med. 2022 Apr 15;11(8):2229.
[9] Gava R. La Medicina che vorrei. Personalizzata, Integrata e Umanizzata. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2019.


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