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Introduzione - Prenditi cura della Vista del tuo bambino - Libro

Pubblicato 8 anni fa

Leggi un estratto dal libro "Prenditi cura della Vista del tuo bambino"

In questo manuale sul legame tra visione, postura e apprendimento nei bambini forniremo alcune indicazioni, suggerimenti pratici ed esercizi per migliorarne il comportamento posturale durante le attività sedentarie, in un modo piacevole e in collaborazione con il bambino stesso.

Indice dei contenuti:

Perché è necessario questo manuale?

Negli ultimi 20-30 anni si è assistito a un rapido aumento dei problemi visivi e dei problemi posturali nei bambini e negli adolescenti.

Oltre il 25% dei bambini e degli adolescenti utilizza occhiali ed è stato stimato che oltre il 40% dei minori abbia comportamenti posturali anomali.

Le motivazioni sono molteplici e sono numerose anche le figure professionali coinvolte nella valutazione e nel trattamento di tali problemi.

I costi economici sono rilevanti e perlopiù a carico delle famiglie, con conseguenti ripercussioni sociali e culturali.

Che cosa c’entra la postura con la vista?

I problemi visivi e i comportamenti posturali sono fortemente correlati. Molti comportamenti posturali scorretti (postura asimmetrica e/o eccessivamente ravvicinata durante lettura e scrittura, impugnatura della penna, postura davanti al computer ecc.) sono causa di disturbi visivi e sintomi di vario tipo.

Al tempo stesso, la presenza di alcuni problemi visivi predispone e induce a comportamenti posturali indesiderabili.

Entrambi interferiscono con la predisposizione e la motivazione a mantenere un livello di attenzione adeguato all’apprendimento scolastico.

L’ABC di una buona postura seduti

Tutto quello che serve per la migliore postura da seduti lo sappiamo già da decenni, o molto di più, ma si è perso nei continui cambiamenti di metodo d’insegnamento scolastico, che hanno avuto priorità politiche, più che scientifiche.

L’inclinazione del piano di lavoro per lettura e scrittura

La condizione ergonomicamente corretta per la lettura e la scrittura prevede che il piano sia inclinato di 20-25° rispetto al pavimento. Questo sfavorisce sia la tendenza a ripiegarsi sul banco di lavoro sia l’affaticamento visivo durante la lettura: con un piano inclinato, infatti, le parti superiore e inferiore del libro (o del foglio) rimangono a una distanza più simile tra loro in rapporto agli occhi rispetto a un piano orizzontale al pavimento.

Questo aspetto ergonomico è talmente palese da essere ben noto da secoli e sono state utilizzate diverse inclinazioni in base alle specifiche attività che venivano svolte.

Già nel Medioevo i frati scrivevano con i banchi inclinati, abitudine che fu poi coltivata dagli amanuensi. Nelle chiese, ancora oggi i preti celebrano le messe tenendo la Bibbia inclinata.

Per tutto l’Ottocento i banchi di scuola erano inclinati e tali sono rimasti fino a tempi recenti, infatti gli adulti di oggi che frequentavano le scuole elementari negli anni Sessanta ricorderanno che nelle aule c’erano solo banchi inclinati.

Gli architetti e i geometri, prima che subentrassero i computer, hanno sempre utilizzato piani di lavoro inclinati per il disegno tecnico.

In altri settori è facile constatare la stessa coerenza: i piani di lavoro non sono mai o quasi mai, orizzontali bensì inclinati di 20- 25° rispetto al piano orizzontale.

Nella quasi totalità delle situazioni i musicisti seguono la partitura tenendo lo spartito inclinato, nelle sale di registrazione i mixer non sono orizzontali ma inclinati di una ventina di gradi, nelle sale di editing cinematografico il piano della moviola e quello dei comandi sono inclinati rispetto al pavimento, nelle sale di controllo di fabbriche, stazioni ferroviarie, cabine di controllo navali, il piano di lavoro è tipicamente inclinato di 20-30° rispetto al pavimento.

Nelle scuole è avvenuto il contrario. I banchi di scuola, che sono sempre stati inclinati, nella seconda metà degli anni Sessanta sono stati progressivamente sostituiti da banchi orizzontali e palesemente scorretti dal punto di vista ergonomico.

Nel corso degli ultimi 40 anni il problema è stato sollevato da più parti, ma il Ministero ha continuato a sostituire i banchi vecchi o danneggiati con banchi dove l’inclinazione del piano è rigidamente orizzontale, non regolabili in altezza e abbinati a sedie altrettanto in conflitto con le più banali regole ergonomiche.


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