Intolleranze alimentari: latte e lattosio
Pubblicato
9 anni fa
Scopri le cause di questi disturbi legati al latte e ai suoi derivati e quali sono le possibili alternative vegetali per migliorare la tua salute
Conosciamo meglio le intolleranze alimentari
La definizione di intolleranza è: “tendenza a sviluppare ipersensibilità verso una certa sostanza o alimento”.
Essa è una reazione su base immunologica non IgE mediata e segue meccanismi biochimici diversi da quelli delle allergie, producendo anticorpi non identificabili che sfuggono agli esami standard.
I sintomi non sono immediati, spesso non riferibili alla sostanza assunta, sono caratterizzati da una reazione lenta, inizialmente un disturbo lieve che magari perdura nel tempo senza conoscerne il motivo.
In alcuni casi l’intolleranza può essere latente durante l’infanzia e l’adolescenza e manifestarsi in età adulta. Esistono dei test non convenzionali che permettono di identificare le intolleranze verso alcuni alimenti (test citotossico, Dria test, Vega test…).
E' possibile curare l’intolleranza attraverso diete di eliminazione. Anche in questo caso è necessario attenersi al parere di un medico allergologo specializzato.
Intolleranza al latte e lattosio
Sono molte le persone che spesso lamentano disturbi all'intestino come sindrome del colon irritabile, gonfiori addominali, e molti altri sintomi aspecifici, ma che possono essere legati ad una forte intolleranza al latte e ai suoi componenti.
Secondo recenti indagini condotte in Italia su 20.000 persone, sei donne su dieci sono intolleranti al latte; mentre per quanto riguarda gli uomini, lo sono cinque soggetti su dieci.
Il lattosio è un disaccaride ed è lo zucchero presente nel latte, di tutte le tipologie (di mucca, di capra, di pecora…) e dei suoi derivati (formaggi freschi e stagionati, yogurt, panna, burro…) e a volte si può trovare anche in alcuni salumi.
Dopo l’ingestione, viene idrolizzato nell’intestino, attraverso uno specifico enzima (lattasi), che lo scinde in due zuccheri semplici assimilabili (glucosio e galattosio), che attraversano la parete intestinale ed entrano in circolo.
Questo enzima, presente nell’intestino di tutti i neonati, diminuisce con la crescita rendendo difficoltosa l’assimilazione di questo zucchero e manifesta numerosi sintomi, come disturbi intestinali, cefalea, eczema, fino a sviluppare una forma di intolleranza al lattosio e quindi al latte.
Un’altra reazione di ipersensibilità, rilevata con test come il VEGA o il DRIA, riguarda invece le proteine del latte vaccino, in particolare le betalattoglobuline, la lattoalbumina e la caseina.
Per ovviare a questa intolleranza occorre scegliere prodotti che non utilizzano come ingrediente latte, siero di latte, proteine del latte, burro, yogurt, latte in polvere, ecc.
Alternative al latte
Esistono, inoltre, diverse alternative al latte, da utilizzare come bevande o per la preparazione di prodotti dolci e salati.
Un esempio sono le bevande biologiche di cereali, a base di riso, di avena, di grano khorasan KAMUT®, di grano duro Cappelli AKRUX®, di soia e di Quinua Real® (bevanda a base di riso e quinoa).
Molte di esse, oltre ad essere 100% vegetali, sono senza zuccheri aggiunti e vengono prodotte con materie prime provenienti da agricoltura biologica.
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