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Il ruolo degli ormoni nelle patologie cardiache

Pubblicato 8 anni fa

La Redazione di Macrolibrarsi
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Il legame tra ormoni e cuore è più stretto di quanto pensi....

Il ruolo degli ormoni all’interno del nostro organismo è complesso e articolato e sono alla base di molti processi fisiologici. Allo stesso modo, il loro aumento o la loro diminuzione determinano uno squilibrio all’interno dell’organismo che, con il tempo, può portare allo sviluppo di una patologia.

Indice dei contenuti:

Ormoni e malattie cardiache: c’è un nesso?

Con lo stress e un’alimentazione squilibrata, si viene a creare uno stato di carenza ormonale a partire dal pregnenolone, un metabolita naturale del colesterolo e precursore degli ormoni sessuali, degli ormoni dello stress e del DHEA. Poiché la quantità di pregnenolone diminuisce con l’avanzare dell’età, si riducono anche le funzioni metaboliche dipendenti dagli ormoni steroidei.

Un ulteriore calo di questo importante ormone è dato anche dall’assunzione prolungata di alcuni farmaci, come ad esempio le statine. Le statine agiscono inibendo la sintesi del colesterolo, ritenuto responsabile dell’aumento del rischio delle patologie cardiovascolari. Una diminuzione della sintesi di colesterolo può determinare anche una riduzione della sintesi di pregnenolone, con conseguenti disturbi della memoria.

Un altro ormone strettamente legato alle patologie cardiovascolari è il testosterone: uno studio condotto in America e pubblicato nel 2008 su un campione di 794 uomini ha determinato che all’abbassarsi dei livelli di testosterone nel sangue, aumentano i casi di malattie cardiache. Un più alto livello di testosterone è in grado di migliorare il flusso di sangue nelle arterie coronarie.

Come sostituire gli ormoni?

In natura esistono estratti vegetali che possono coadiuvare, stimolare o riequilibrare la produzione di ormoni all’interno dell’organismo, andando a correggere un meccanismo che si è alterato nel tempo.

Ricordiamo sempre che un estratto vegetale non si può considerare un sostituto dell’ormone ma può mimarne l’attività legandosi agli stessi recettori, contrastando i sintomi da carenze e stimolando la produzione, senza creare feedback negativi. Pertanto l’utilizzo anche ciclico di estratti vegetali ricchi in molecole steroidei può rappresentare una scorta di energia per far fronte alle numerose sollecitazioni alle quali siamo sottoposti.

Trattare gli estratti vegetali per il riequilibrio ormonale con le stesse dinamiche degli ormoni di sintesi è fuorviante sia dal punto di vista farmacologico che farmacodinamico. Un estratto vegetale a differenza di un composto di sintesi contiene una serie di sostanze che agiscono sinergicamente, il cui insieme viene definito fitocomplesso.

Gli estratti vegetali per le malattie cardiache

Esistono dei fitocomplessi che vanno a stimolare una funzionalità ridotta nell’organismo, a livello ormonale. Ogni terapia seguita dev’essere approvata e confermata dal medico curante che conosce la situazione generale del paziente, soprattutto in casi di malattie cardiache.

Ecco alcuni estratti vegetali che stimolano la funzione ormonale:

  • eleuterococco – agisce sull’asse ipotalamo, iposifisi, ghiandole surrenali
  • schisandra – stimola l’attività del glutatione
  • withania – attività simile al pregnolone

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