Il cielo dei papaveri - Estratto da "Ai Papaveri Non Piace Appassire"
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8 anni fa
Leggi un estratto dal libro di Francesco Campione e scopri un modo delicato ed efficace per insegnare al tuo bambino cosa significa morire
La primavera era arrivata, il vento aveva steso al sole i suoi tappeti di margheritine in mezzo all'erba dei prati e il pesco davanti a casa era fiorito.
Mancavano i papaveri.
« Mamma, perché quest'anno i papaveri sono in ritardo? » chiese Alessio una mattina.
« Pazienza, ci vorrà ancora qualche giorno » rispose la mamma.
« Aspetterò. Ma dove sono tutti i papaveri prima di nascere? ».
« Saranno nel cielo dei fiori. Però guarda bene, ce n'è già uno laggiù sotto il pesco ».
Alessio fece un balzo, si chinò e raccolse il papavero. Le esili foglie del fiore tremolarono debolmente verso il basso, e anche il loro rosso sembrò incupirsi senza il contrasto dell'erba verde.
« Mamma, che gli sta succedendo? » chiese triste e preoccupato il bambino.
« Non preoccuparti, ha bisogno di bere. Basta metterlo dentro un bicchiere pieno d'acqua e si riprenderà. ».
Alessio si penti di aver colto il papavero, e per tutto il giorno continuò a guardarlo sperando che l'acqua in cui l'aveva immerso lo facesse tornare com'era quando l'aveva scorto piantato nella terra.
Invece, verso sera il papavero era piegato in due e toccava la parete esterna del bicchiere con le foglie ormai asmpletamente afflosciate.
Alessio cercò di raddrizzarlo e gli chiese con tenerezza: « Come ti senti? ».
« Non voglio morire » rispose il papavero con un filo di voce.
Si sorprese il bambino e diiese: « Morire? Che significa? ».
Il povero fiore era già morto e non riusci a rispondere.
Quando Alessio chiese alla mamma che significa morire, le venne da rispondere cosi: « è tornato nel cielo dei papaveri ».
« E perché non ci voleva andare? ».
« Forse perché preferiva giocare col vento ». Il bambino diventò pensieroso e poi disse con un tono che non ammetteva risposta: « è andato nel cielo dei papaveri perché non voleva giocare con me ».
Quando, qualche tempo dopo, il nonno di Alessio si ammalò e mori, la mamma gli disse che era andato in cielo come il papavero.
Allora il bambino chiese: « E io, mamma, prima di essere nella tua pancia dov'ero? ».
« Eri un angelo del cielo ». La sera quando stava per addormentarsi mentre la mamma gii stava seduta accanto e gli teneva la mano, apri gli occhi, si sedette sul letto e disse « Mamma, voglio disegnare il cielo ».
« Domani, tesoro, domani. Ora dormi ».
Il bambino obbedì, si mise giù e subito si addormentò. Dopo un po' sognò di essere in cielo e di cercare se stesso prima di nascere, ma era un cielo vuoto.
La sera dopo chiese alla mamma: « Dov'hai detto che è andato il nonno dopo che è morto? ».
« In cielo, te l'ho già detto ».
« Mamma, mi fai disegnare il cielo? ».
« Domani, tesoro, domani. Ora dormi ».
Anche stavolta Alessio obbedi, si addormentò e sognò di essere in cielo e di cercare il nonno.
Lo trovò quasi subito seduto a chiacchierare con gli amici come faceva sempre quando era vivo.
L'indomani alla mamma che lo svegliava disse: « Ho capito, mamma, prima di essere nelte tua pancia ero in cielo, ma nel cielo finto. Il nonno invece è nel cielo vero ».
« Disegnameli tutti e due » disse te mamma.
Alessio attora disegnò due cieli, uno vuoto e uno col nonno a cavallo di una nuvote.
« Bellissimi » esclamò la mamma per non dire che non aveva capito.