Fitodepurazione
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3 anni fa
Un metodo naturale di depurazione delle acque di scarico, per non sprecare più le preziose risorse idriche
Uno dei più gravi problemi a cui andiamo incontro è quello della mancanza di acqua e senza acqua non esiste vita. In teoria sarebbe un’emergenza che ha a che fare con la salute delle persone e in tempi di grave preoccupazione circa questo argomento, si dovrebbe
intervenire con la massima urgenza. Invece non si fa niente in questa direzione, basti pensare che lo spreco dalle reti idriche italiane raggiunge la cifra impressionante del 42% e abbiamo il tristissimo primato europeo del volume di acqua dolce complessivamente prelevata per uso potabile, con 9,2 miliardi di metri cubi (dati Istat). Come associazione Paea da sempre ci poniamo il problema della scarsità dell’acqua e della sua pessima qualità, aggredita da ogni tipo di veleno utilizzato da chi tutela solo la salute del profitto.
I PROGETTI PIONERISTICI IN ITALIA
Uno dei modi più efficaci per il trattamento e il possibile riuso dell’acqua è il sistema della fitodepurazione, ovvero la depurazione delle acque di scarico attraverso un’azione combinata di piante e microrganismi. Un sistema ormai collaudato da molti anni: fu infatti nel lontano 1989 che conobbi il primo impianto di questo tipo all’Energie und Umweltzentrum – EUZ (Centro per l’Energia e l’Ambiente) di Springe, in Germania, che grazie al lavoro di Gerd Wach lo stava sviluppando. Studiandone le caratteristiche, partecipando alla sua realizzazione e vedendo la sua efficacia, pensai che fosse interessante da proporre anche in Italia, dove ad oggi ancora ben 18 milioni di persone non sono allacciate al servizio pubblico di depurazione.
Proposi quindi l’idea ai tecnici dell’EUZ Martin Lehmann e Gunhild Hoener (il cui motto era: depurare l’acqua di scarico così bene da farci il bagno) e trovai il primo luogo dove installare un sistema del genere in Italia e cioè in Salento, nel progetto della comune Urupia. Riuscimmo a coinvolgere anche l’Università di Hannover nel lavoro e realizzammo un impianto per servire trenta abitanti. I risultati nel corso degli anni sono stati eccezionali.
In seguito, grazie al prezioso e pionieristico supporto dell’ingegnere Giancarlo Benassi, venne realizzato un impianto simile nell'azienda agricola biologica La Collina di Reggio Emilia con altrettanto successo. All’inizio i comuni non sapevano nemmeno lontanamente di cosa si trattasse (a volte neanche ora) e non è stato facile fare accettare una tecnologia simile, ma la bontà ed efficacia del sistema ha premiato il nostro lavoro lungimirante.
LA FITODEPURAZIONE VERTICALE
Il sistema di fitodepurazione in questione, che è tra i più efficaci, è quello a depurazione verticale dove le acque di scarico, ad esclusione di quelle piovane, vengono convogliate dopo il passaggio in una fossa Imhoff o equivalente.
A seguito del processo di deposito, l’acqua, attraverso dei tubi di distribuzione, viene inviata in un filtro di terreno di circa un metro, riempito con ghiaia e sabbia, e si distribuisce uniformemente venendo depurata dall’azione dei microrganismi che si formano nel filtro.
Successivamente viene convogliata all’esterno grazie a dei tubi di drenaggio che sono adagiati su di un telo impermeabile di contenimento nel fondo del filtro. Sul filtro vengono solitamente piantumate delle canne palustri per mantenere drenante il terreno e apportare ossigeno attraverso le loro radici.
I vantaggi di questo sistema sono molteplici:
- si decentralizza la depurazione non dovendo fare grandi lavori di allaccio o invio delle acque di scarico ai sistemi di depurazione;
- le acque, avendo livelli di depurazione ottimali, si possono rilasciare in ambiente per creare dei piccoli invasi artificiali oppure possono essere riutilizzate sia per irrigazione negli usi consentiti o dove non serve l’acqua potabile, ad esempio negli sciacquoni dei bagni che sono circa la metà del consumo giornaliero di acqua potabile di una abitazione;
- impianti di fitodepurazione possono essere applicati anche ad agglomerati di migliaia di abitanti e per la depurazione di acque di scarico per processi industriali
È un sistema che dovrebbe essere applicato ovunque ci siano situazioni decentralizzate ma anche in alternativa ai sistemi tradizionali di depurazione.
ATTENZIONE A MONTE: I DETERGENTI
Per quanto un sistema di questo tipo funzioni perfettamente anche in normali condizioni è bene che a monte della fitodepurazione ci sia attenzione nell’uso di detersivi, saponi e simili che siano biologici a rapida e completa biodegradabilità.
Considerata la vitale importanza dell’acqua, utilizzare la fitodepurazione e altre tecniche di tutela ambientale e risparmio idrico dovrebbe essere compito primario dei comuni, informando e formando cittadini e tecnici. Purtroppo visti i pessimi dati che ha L’Italia in ambito idrico, questa politica viene praticata ben poco e ciò rende necessario un lavoro di informazione, formazione e applicazione da parte di individui e gruppi che vogliono costruire una società dove la tutela di persone e ambiente siano al centro di qualsiasi scelta.