Dalla compassione nasce la guarigione
Pubblicato
1 anno fa
In Oriente ci sono molti racconti che ad una prima analisi potrebbero apparire come semplici storie, ma che in effetti semplici storie non sono mai.
Il metodo da loro scelto è quello della semplicità che possa portare a grandi consapevolezze, alla portata di tutti, senza troppe parolone o iperboli filosofiche.
Una di queste è sicuramente quella che riguarda Avalokitesvara e Tara, due divinità dalle quali possiamo trarre preziosi consigli su come relazionarci con noi stessi e con chi ci sta attorno.
La leggenda di Tara e Avalokitesvara
Ci troviamo tra il nord dell’India e il Tibet: un impervio territorio montuoso ricco di storia e spiritualità.
In questo luogo, moltissimi anni fa, viveva un ragazzo molto attento al prossimo e grande studioso delle antiche scritture vediche (un'antichissima raccolta in sanscrito di testi).
Col passare del tempo la sua pratica yogica e il suo livello di coscienza si fecero sempre più elevati, fino al punto di fargli raggiungere l’illuminazione. Egli divenne a tutti gli effetti un Buddha.
Ricordo che ognuno di noi può diventare un Buddha: un essere risvegliato, che ha risvegliato la buddhi, l’intelligenza.
Questo riempì il suo cuore di gioia, ma gli diede anche modo di accorgersi che moltissime altre persone stavano vivendo nella sofferenza.
Ciò lo amareggiò a tal punto di decidere di sacrificare la sua buddità a favore di queste persone. Fece voto di rimanere presente sul pianeta Terra finchè l’ultimo essere vivente incarnato non sarà liberato dalla sofferenza e non avrà raggiunto l’illuminazione.
Egli assunse il nome di Avalokitesvara, il cui significato in sanscrito è: "Signore che osserva": avalokita – colui che osserva, e isvara – signore.
Viene solitamente rappresentato con 11 teste e 1000 braccia, a simboleggiare la sua volontà di prestare ascolto e attenzione alle richieste di tutti gli esseri viventi (le 11 teste) e quella di aiutarli in tutti i modi possibili (le 1000 braccia).
Molti anni dopo questa sua decisione Avalokitesvara si scoprì molto triste perché vedeva che, per quanti sforzi facesse, la sofferenza nel mondo era ancora presente.
Un pomeriggio si disperò e pianse di compassione in maniera talmente profonda che da una sua lacrima si generò un laghetto. Al centro di questo laghetto si generò immediatamente anche un fiore di loto.
Egli andò tutti i giorni al laghetto per osservare amorevolmente quel fiore di loto e per meditare amorevolmente sull’umanità intera.
Dopo diverse settimane di questa intensa meditazione, sbocciò un particolare e luminoso fiore di loto e, quando fu al culmine della sua fioritura, al suo interno apparve Tara.
Tara è un bodhisattva trascendente femminile che rappresenta l'attività compassionevole e amorevole (in sanscrito: karuna) e la conoscenza dell'intrinseca vacuità di ogni dualismo terrereno.
Tara si manifestò per aiutare Avalokitesvara nella sua missione.
Tara significa letteralmente "salvatrice" o "buona stella".
Avalokitesvara e Tara rappresentano uomo e donna insieme per soccorrere e aiutare ogni altro essere senziente nel suo percorso spirituale verso il raggiungimento del Nirvana!
I due rappresentano appieno la necessità di un equilibrio assoluto tra energia maschile e femminile, tra pensieri ed emozioni, per raggiungere la piena consapevolezza amorevole.
Senza competizione, ma piuttosto con assoluta cooperazione tra le parti in gioco.
Dallo spirito compassionevole di Avalokitesvara ha origine lo spirito di guarigione di Tara.
Il mantra Om Tare Tutare Ture Svaha
In questo periodo di grande sofferenza e incertezza a livello globale, per un motivo o per l’altro, di molti esseri umani, ti consiglio di vibrare il mantra di Tara per favorire lo scorrere dell’energia benevola e guaritrice.
Puoi vibrarlo per te stesso o per chi vuoi tu, l’importante è farlo a voce alta e quieta: è la vibrazione del mantra in sanscrito a generare onde di benessere, guarigione e beatitudine.
Ti suggerisco anche di intervallare il mantra con un respiro profondo e un bel sorriso per permettere al seme salvifico di depositarsi pacificamente dove ne è richiesta la presenza.
Che possiamo tradurre circa con: omaggio alla benevola Tara, salvatrice che ci libera dalle paure e ci aiuta ad attraversare le mille difficoltà.
O, più nel dettaglio:
- Om: l’avvicinamento alla vibrazione universale.
- Tare: è la liberazione dalle sofferenze e dalle forze interiori.
- Tuttare: rappresenta una protezione di fronte ai pericoli interi ed esterni.
- Ture: è una protezione per il benessere fisico e mentale, oltre ad essere una vibrazione che genera pace e tranquillità.
- Svaha: rappresenta la protezione dai, e l’allontanamento dei, pericoli interni ed esterni.
Mentre recitate questo mantra potete caricarvi di energia positiva se inspirando pronuncerete l’OM, letteralmente "inalandolo", tratterrete il respiro pronunciando: "Tare Tutare Ture” ed espirerete a fondo pronunciando lo Svaha (come un sospiro). - La pratica dei mantra, Gertrud Hirschi
Fuori e dentro, il viaggio continua,
namaste.
Alcuni libri che potrebbero interessarti