Cosa c'entra adesso il Pilates qui dentro?
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8 anni fa
Il concetto è sempre e comunque lo stesso: l'eterna lotta tra il vecchio ed il nuovo, tra il bene ed il male, tra le mie convinzioni e quelle del mondo tutto attorno a noi.
Chi ha ragione? Qual è la cosa migliore da fare? Come faccio a ricentrarmi davvero su di me, dato che so perfettamente che la verità non è fuori ma dentro di me?
E proprio per questo abbiamo incontrato il mondo della medicina alternativa, dell'olismo e delle pratiche di tipo orientale o comunque misticheggiante. E ogni volta che proviamo a fare qualcosa siamo talmente felici dei risultati che otteniamo, che non facciamo altro che rafforzare il convincimento che la nostra nuova strada intrapresa è davvero quella giusta.
Solo che in questo modo il nostro cervello si convince automaticamente che quella di prima era sbagliata. Questo è il grande inganno: non dovremmo scegliere, ma integrare.
Se vogliamo un mondo migliore non dovremmo aumentare la distanza tra bene e male, tra nuovo e vecchio, tra dentro e fuori: dovremmo riunificare le polarità per uscire per sempre dalla dualità. Solo così diverrebbe possibile sperimentare un mondo di espansione perenne di felicità, gioia e salute (o di qualsiasi altra cosa vogliamo).
Ecco perché in effetti tra fare yoga, cross fit o pilates in realtà non c'è differenza: in tutti e tre i casi conta solo e soltanto sapere, conoscere e comprendere cosa stiamo dicendo al nostro spirito, su informazione del cervello, stimolato dai muscoli del corpo. Anche fare tai-chi diviene solo bello e rilassante se in effetti non sappiamo cosa stiamo dicendo muovendoci in quel modo.
Ok, sappiamo che con una certa asana gli Yogi riescono ad attivare e potenziare le proprie facoltà. Ma grazie a cosa? Cos'è che permette di influenzare il cervello grazie al movimento corporeo? Ma soprattutto: cosa stiamo dicendo di preciso con questo che di fatto è un linguaggio non verbale, l'unico ad essere riconosciuto universale dato che tutti abbiamo gli stessi muscoli?
Questo libro è un passo indispensabile verso la comprensione della vera natura del movimento: con semplici esercizi e successioni di movimenti rieduca noi stessi alla corretta dizione delle parole che lo spirito esprime nel corpo per mezzo della mente. E così la triade viene davvero chiusa.
Facile e bello.