Cos’è la libertà?
Pubblicato
1 anno fa
Imparare a fare esperienza del mondo che ci circonda cogliendone le sfumature in modo nuovo
Questa mattina ho deciso di alzarmi presto per andare a fare una passeggiata nel bosco.
Sono passato a prendere Alba, un’amica Rottweiler e ci siamo incamminati allegri e spensierati.
La selva non è per nulla oscura, anzi il cielo è azzurrissimo, l’aria è fresca e il sole inizia ad essere di quel giallo e di quella luminosità tipici della primavera.
I suoi raggi scaldano e ricaricano il mio corpo e la mia pelle. Ci sono azioni che possono cambiare il nostro modo di vedere il mondo e la libertà...
Porre attenzione a ciò che viviamo
Appena entrati nel bosco mi accorgo che tutte le rosse, arancioni e gialle foglie cadute in autunno si stanno trasformando in polverose briciole grigiastre. Al contrario gli striminziti rametti degli alberi stanno iniziando a prendere il colore dei germogli: un timido verde accompagna i miei passi e le numerose soste di Alba. Lei annusa, io guardo.
Non più ‘scocciato’ dalle sue pause ripenso a quell’amica che mi ha suggerito che l’annusare dei cani è il loro modo di conoscere il mondo esattamente come lo è il nostro guardare. Alba continua ad annusare, io continuo ad osservare. Entrambi siamo mossi dalla curiosità. Quella curiosità che si sviluppa sicuramente di più nella natura piuttosto che in quelle gabbie di cemento certamente comode, ma pur sempre gabbie, in cui rischiano di trasformarsi le nostre case e le nostre città. La natura stuzzica la mia curiosità, ricarica il mio corpo e rigenera la mia mente.
Proprio per questi motivi mi porta sempre a molte riflessioni.
Il silenzio fuori aiuta ad ascoltare il dentro. E la quiete dentro porta ad osservare e comprendere il fuori.
Riflettere sulla natura delle cose
Quei piccoli germogli verdi mi fanno riflettere sulla natura e il suo corso.
Lei non pensa, fa. Lei non si chiede se è giusto o sbagliato, fa. Lei non si cura di quello che facciamo noi, fa il suo. Lei non è condizionata dagli abbaialuna, lei segue il suo sentire, segue il suo sapere e conosce perfettamente quando è il momento di stare e quando è il momento di agire.
Mi metto allora a respirare con lei e sorrido. Sorrido pensando a come stia bene la natura semplicemente seguendo il suo corso. Sorrido pensando a come sto bene in questo momento di semplice respiro in questo abbraccio di energia e di vita.
Ah come sarebbe bello e come staremmo meglio se anche noi riuscissimo a tornare ad uno stile di vita (ad un agire…) più vicino alla nostra natura di esseri umani. Si può, basta volerlo, basta farlo!
Cogliere gli insegnamenti
In India un giorno mi hanno raccontato che per addestrare (rendere schiavo!) un elefante, basta prenderlo da piccolo e legarlo ad un alberello dal quale lui, avendo ancora poca forza, non riuscirà a liberarsi.
Una volta adulto avrà la forza per sradicare 100 alberi, ma sarà convinto di non essere in grado di farlo perché condizionato da quell’ informazione ricevuta in tenera età. Io sono un essere umano o un elefante?
Qualche giorno fa su Instagram ho posto una domanda: “La libertà è un concetto o un’azione?”
Io penso che la libertà necessiti per prima cosa di essere un’idea, un pensiero che ancora prima deve essere una consapevolezza: la consapevolezza di essere legati a quel minuscolo alberello e la consapevolezza di avere tutte le capacità per poterci liberare da quello e da tutti gli altri condizionamenti e limiti.
E poi è però necessario agire, mettere in atto quell’idea di libertà per fare in modo che non rimanga solamente un bellissimo quanto inutile pensiero. Siamo tutti uno, si sente spesso dire in giro. Non sono, ma siamo, in un magnifico plurale.
Il concetto di comunità, l’idea di condivisione sociale, di aggregazione, di energia di gruppo lo abbiamo ben chiaro. Dobbiamo continuare a trasformare i concetti in azioni, altrimenti non stiamo vivendo, stiamo solamente pensando.
La Bhagavad-gita nel terzo capitolo, quello dedicato al Karma Yoga, ci dice che: “…nessuno può astenersi dall’agire…perché l’azione è migliore dell’inazione. E senza agire non è nemmeno possibile mantenere (in vita, sano) il proprio corpo”.
In questo meraviglioso bosco mi vengono in mente anche le parole scritte e cantate da Gaber:
“Vorrei essere libero. Libero come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura e cammina dentro un bosco”.
Ma, io come anche lui, sempre con l’assoluta consapevolezza e certezza che:
“La libertà non è stare sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione”.
Pensa, immagina e lascia che avvenga.
Fuori e dentro, il viaggio continua
namaste