Vai al contenuto principale Vai al footer

  +39 0547 346317
Assistenza dal Lunedì al Venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18, Sabato dalle 8 alle 12

Come rispondere alla domanda "Cosa voglio veramente"?

Pubblicato 4 anni fa

Molte persone mi riferiscono di avere difficoltà ad accedere al loro mondo interiore e dare risposte concrete ed efficaci ai loro problemi.

Eppure, tutti possediamo le capacità di capire quello di cui abbiamo realmente bisogno. Il problema è semplicemente che la maggior parte di noi non sa come e dove trovare queste risposte.

Lavorando nell’ambito della crescita personale ho imparato ad osservarmi e ciò mi ha aiutato ad affinare la mia comprensione sull’influenza che i vari aspetti dell’esperienza passata esercitano sul comportamento, sulle abitudini, e sull’instaurazione di meccanismi di difesa e protezione, permettendomi di distinguere tra le scelte condizionate dall’esperienza passata e dalla sovrapposizione culturale e l’autenticità del flusso sacro che scorre in ognuno di noi.

L’educazione ricevuta, i modelli culturali e gli errori delle nostre esperienze personali ci allontanano dal sapere chi siamo veramente ad un livello più profondo e ci discostano il più delle volte dal vivere un’autentica esperienza individuale.


Nella maggior parte dei casi le scelte che facciamo ed il giudizio che esprimiamo non sono altro che l’atto della mente attraverso cui il nostro passato si sta esprimendo.


Il potere che ha il passato sulla nostra vita presente non va infatti sottovalutato, perché la memoria dell’esperienza ci relega in schemi preconfezionati che determinano poi le nostre scelte, condizionandole in maniera il più delle volte inconsapevole.

Non importa quanto ci si senta disconnessi da sé stessi o quanto profonda sia stata interrata la propria fonte di energia vitale, dobbiamo essere consapevoli che quella fonte è sempre viva nel suo nucleo e che tutti possiamo accedervi.

Lavorare per localizzare questa sorgente, quel luogo di integrità che esiste dentro di noi e farla uscire, in modo da trarne un'esperienza appagante è parte del lavoro personale che ci permette di accedere a questo aspetto del sé, e non importa quanto questo sia rimasto nascosto, sepolto o pervaso dalla negatività.

Una volta che, attraverso l’osservazione di noi stessi diventiamo consapevoli dei nostri problemi, possiamo proiettarci oltre la comprensione cosciente di essi e trasformarli veramente.

Un ottimo sistema per superare i limiti della mente schematica e razionale e connettersi con il Sé più profondo è certamente quello di attivare una condizione particolare dell’attività elettrica cerebrale ed energetica, entrando nella modalità di stato alterato di coscienza. In questa precisa situazione il corpo è rilassato ed allo stesso tempo pervaso da uno stato elevato di energia interna.

Il cervello è attivo, ma libero da tensioni o ansia e nello specifico l’attività neuronale diventa più coerente, chiara, armoniosa e ben distribuita tra i due emisferi, cosa che predispone alla creatività, a nuove idee e ci permette di liberarci dai condizionamenti culturali e dalle memorie limitanti delle esperienze passate.

In questo stato di “grazia”, possiamo davvero darci delle risposte, accedere ad una visione chiara del futuro e provare sentimenti profondi.

La meditazione dinamica attiva (con visualizzazione), così come l’auto ipnosi, sono indubbiamente due tecniche che ci permettono di accedere ad uno stato modificato di coscienza e di poter dare risposte alle nostre preoccupazioni ed ai problemi che si presentano quotidianamente, portandoci ad una guarigione del Sé profonda e duratura.


Meditare per calmare la propria mente in modo da essere in grado di scoperchiare e svelare i propri desideri innati e prendere delle decisioni richiede disciplina e concentrazione.


Molti, infatti si bloccano nel tentativo di acquietare la propria mente attraverso la meditazione e possono volerci mesi prima di raggiungere un punto di equilibrio e pace interna che permetta di osservarsi senza condizionamenti in maniera totalmente imparziale cogliendo la propria essenza.

Dalla mia esperienza personale, l’Ipnosi, anche auto-indotta, nella quale si produce una leggera trance - fondamentalmente uno stato di rilassamento vigile ma concentrato - è la chiave per innescare questo processo terapeutico.

Questo particolare stato alterato non ha nulla a che vedere con gli stereotipi e i pregiudizi comuni molto diffusi nei confronti dell'ipnosi: è semplicemente uno stato d’essere in cui le difese si rilassano, permettendoci di muoverci in aree della psiche che altrimenti sarebbero inaccessibili.

Un sistema molto utile, pratico e dinamico è certamente quello di utilizzare questi stati alterati di coscienza per capire ciò di cui siamo inconsapevoli, capire dove c’è attaccamento e cosa stiamo evitando. Relazionando queste domande con il problema in questione possiamo davvero addentrarci all’esplorazione del Sé.

La tradizione buddista ci spiega come tutta la sofferenza nasca dall’attaccamento, dall’ignoranza o dall’avversione.

Formulare queste tre domande prima di procedere con la tecnica mantenendo la mente focalizzata sul quesito, mentre si entra nel proprio spazio interiore in maniera compassionevole, ci permette di accedere alla saggezza più profonda e viverla in un modo davvero accessibile a tutti.

Il buddismo così come la fisica quantistica sostengono che la nostra realtà personale è frutto dalla nostra mente.


Creiamo e sperimentiamo esattamente ciò che crediamo e immaginiamo.


Quindi, dobbiamo capire la nostra mente per capire la nostra realtà e diventarne consapevoli per poterla modificare.

Se vogliamo che la nostra realtà esterna cambi, dobbiamo iniziare a cambiare la nostra esperienza interna, capire cosa ci limita, quali sono le nostre paure ed uscire dall’area di comfort chiedendoci cosa vogliamo veramente.

Possiamo trasformare queste limitazioni in nuove possibilità e di conseguenza creare una nuova realtà in sintonia con i nostri desideri più profondi, assecondando così i nostri veri bisogni in modo da nutrire la nostra linfa vitale.

Per approfondire puoi leggere:


Ultimi commenti su Come rispondere alla domanda "Cosa voglio veramente"?

Recensioni dei clienti

Barbara T.

Recensione del 11/06/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 11/06/2025

Quando si ha troppo e non si hanno particolari attitudini è difficile sapere esattamente cosa si vuole. Magari ci piace tutto ma non ci stimola niente in particolare, o si sa fare un po' di tutto e non c'è niente che ci piaccia veramente. Magari non si hanno mai avuti particolari problemi e quindi il minimo sembra enorme o viceversa, ma di sicuro fermarsi un attimo e capire se stessi può aiutare a capire cosa si voglia veramente, ma immagino che voler cambiare sia già un passo avanti per risollevarsi. Grazie per tutte le spiegazioni.

Gilia M.

Recensione del 20/05/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 20/05/2025

Credo che questo tipo di domande siano dettata dall'avere troppo odierno. Almeno nel nostro tipo di Paese. Dubito che nei posti dove si muore di fame si pongano certe domande, visto che devono pensare a qualcosa di molto più importante.

Altri articoli che ti potrebbero interessare

Può la meditazione avere dei rischi avversi?

Pubblicato 23 giorni fa. 0 visualizzazioni. 7 commenti.

6 pietre per il quarto chakra

Pubblicato 1 mese fa. 0 visualizzazioni. 4 commenti.

Sincronicità: nulla accade per caso?

Pubblicato 1 mese fa. 42268 visualizzazioni. 3 commenti.