Come raggiungere l'equilibrio interiore
Pubblicato
3 anni fa
È importante mantenere un equilibrio solido sulle gambe ed è conveniente non cadere continuamente per terra a causa della mancanza di equilibrio, ma è altresì importante mantenere un equilibrio mentale.
Equilibrio nella mente significa equanimità in qualsiasi sconvolgimento: non essere eccessivamente disturbati dagli eventi esterni è essere in equilibrio. Fino a quando poi si arriva a mantenere la mente stabile in tutti gli sconvolgimenti della quotidianità e quello è il samadhi, il raggiungimento ultimo della meditazione.
L’equilibrista non è colui che sta fermo immobile, in una situazione confortevole e non cade, ma è colui che con l’allenamento costante e quotidiano, con piena consapevolezza e fiducia in sé stesso, riesce a camminare sul filo senza cadere. Esattamente in questo modo deve fare chi vuole progredire sul Sentiero spirituale.
È complicato? Si certo! Ma cosa non lo è?
Tutto è complicato, ma nulla è impossibile! A patto di volerlo realmente!
Anche fare la pasta a forma di orecchiette è complicato, ma poi quando le hai fatte e hai l’illuminazione e il coraggio di abbinarci le cime di rapa, il miracolo si compie. Ma se non superi la paura nulla è possibile.
Chi non si lascia turbare dai fatti esterni non è colui che evita i fatti esterni o li ignora, ma è vero esattamente il contrario!
Se ti accorgi che provi un’emozione negativa: rabbia, invidia, gelosia… non devi rifuggirla perché razionalmente sai che è una cosa negativa, ma devi farla transitare dentro di te, conoscerla a fondo, scoprirne i molteplici ‘perché’ e poi in maniera del tutto naturale se ne andrà. Da sola. Quando l’avrai razionalizzata, quando l’emozione sarà stata riconosciuta, affrontata e ri-equilibrata dal pensiero.
E anche l’opposto: ti arriva il pensiero che ti devi sposare, avere figli, comprare una casa…ma non te la senti e magari quando ti arriva quel pensiero, poi il giorno dopo, hai mal di stomaco, le spalle rigide, mal di testa…
Facci caso, affronta, rielabora e agisci di conseguenza!
La pace interiore si raggiunge quando pensieri ed emozioni sono in sintonia, in equilibrio tra di loro. Quando quello che Senti e quello Fai vibrano alla stessa frequenza: non lottare contro te stesso, non puoi vincere!
Puoi vivere senza tante cose, ma non puoi vivere senza te stesso!
Smetti di inseguire un qualche traguardo (magari suggerito o imposto da altri), non c’è da arrivare primi, ne devi essere migliore di nessun altro! semmai scegli di essere la miglior versione possibile di te stesso, centimetro dopo centimetro.
Non inseguire il successo, fai succedere.
Alessandro Bergonzoni
Le emozioni negative non vanno sconfitte, non c’è proprio nessun nemico da battere! Anche se la cultura in cui siamo stati allevati ci insegna fin da subito esattamente il contrario: buoni o cattivi, bianco o nero, emozioni e pensieri giusti o sbagliati…
Il giudizio fine a sé stesso non serve a nulla se non a farti sentire in colpa o inadeguato: osservati per comprenderti, non per giudicarti!
‘Stanno uccidendoci il pensiero’ ha scritto Roberto Vecchioni, ma oltre al pensiero stanno uccidendoci anche dal punto di vista emozionale.
Il buonismo crea disequilibrio interiore. Essere buoni no, ma far finta di esserlo si.
Il razzismo, per esempio, si elimina con la comprensione dei pensieri e delle emozioni che ci provocano il razzismo. Se io ignoro questi pensieri/emozioni perché adesso va di moda farlo, questo genererà rabbia, frustrazione, risentimento. Se non sono in pace dentro, difficilmente potrò esserlo fuori.
La comprensione porta equilibrio e l’equilibrio porta pace dentro e quindi anche fuori.
Il frazionamento della società in: afro-americani, nativi americani, gialli, bianchi, gay, lesbiche, trans crea confusione e quindi disequilibrio. Iniziamo a considerare le persone semplicemente... come persone! Così devi vedere gli altri esseri umani, se vuoi essere in pace con te stesso, e quindi anche con loro.
Non siamo tutti uguali e non siamo tutti diversi, siamo piuttosto tutti unici!
L’equilibrio è magnificamente rappresentato e spiegato dal simbolo del Tao.
Chi pratica il Tao (Tao in cinese significa "la Via") non ha che da essere in pace con sé stesso, perché senza uscire dalla porta conosce tutto quel che c'è da conoscere, senza guardare dalla finestra vede le vie del cielo. Perché più lontano si va meno si capisce. Il Saggio arriva senza partire, vede senza guardare, fa senza fare. E questo simbolo è perfetto perché il bianco e il nero si abbracciano e all’interno del nero c’è un punto del bianco e all’interno del bianco c’è un punto del nero.
Tiziano Terzani
Il simbolo del Tao parrebbe avere almeno 2000 anni, e che l’obiettivo, oltre all’equilibrio, fosse la non-dualità era chiaro.
Non siamo e dobbiamo essere tutti uguali e non siamo e non dobbiamo essere tutti diversi: siamo tutti unici!
Coccoliamo e amiamo la nostra unicità e ringraziamo per l’unicità di chi ci sta accanto.
Fuori e dentro, il viaggio continua
namaste