Come leggere i tarocchi per leggere noi stessi e indagare sul senso della nostra vita?
Pubblicato
2 anni fa
Leggi un estratto del libro "La Via dei Tarocchi" di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa
Il Tarocco è un essere.
La maggior parte degli autori di libri sui Tarocchi si limita a descrivere e analizzare una carta dopo l'altra, senza immaginare il mazzo nel suo insieme. Invece, il vero studio del significato di ciascun Arcano comincia con una disposizione coerente di tutti i Tarocchi: da ogni dettaglio, per quanto piccolo, partono linee di unione che toccano tutte le 78 carte.
Per comprendere i molteplici simboli bisogna avere visto il simbolo finale, che compone la totalità di tutti quanti, un mandala.
Secondo Carl Jung, il mandala è una rappresentazione della psiche, la cui essenza ci è ignota: le forme rotonde in genere simboleggiano l'integrità naturale, mentre le forme quadrangolari rappresentano la presa di coscienza di tale integrità.
Per la tradizione induista il mandala, simbolo dello spazio sacro centrale, altare e tempio, è insieme un'immagine del mondo e la rappresentazione del potere divino. Un'immagine in grado di condurre chi la contempla all'illuminazione.
Stai leggendo un estratto dal libro:
I Tarocchi e le loro rivelazioni
I Tarocchi sono una cassa dove è stato depositato un tesoro spirituale. L'apertura della cassa equivale a una rivelazione. L’impegno iniziatico consiste nell'unire tutti i frammenti fino a ricostituire l'unità. Si parte così da un mazzo di carte, si mescolano gli Arcani che poi vengono distesi su di una superficie… Vale a dire si fa a pezzi il Dio. Poi li si interpreta, riunendoli in frasi.
Il lettore riunisce i pezzi nella sacra ricerca. Il Dio resuscita, non più nella dimensione immateriale ma nel mondo materiale. Così si compone una figura, un mandala, che consente di vedere i Tarocchi nella loro interezza, con un solo colpo d'occhio.
Essendo il Tarocco uno strumento eminentemente proiettivo, non esiste una modalità finale, unica, perfetta. Così come avviene con i mandala disegnati con la sabbia colorata dei monaci tibetani. Sono tutti simili ma mai identici.
Il nostro studio comincia così con la comprensione di questo mandala: non si possono analizzare le parti senza conoscere il tutto. Quando si conosce il tutto, ogni parte acquista un significato globale e rivela i legami con tutte le altre carte. Quando si suona uno strumento all'interno di un'orchestra, questo strumento entra in risonanza con tutti gli altri.
Il Tarocco è l'unione del mandala degli Arcani
Quando, dopo tanti anni, sono riuscito a capirlo nella mia prima visione coerente del mandala, gli ho detto: ''A che mi serve questo studio? Quale potere mi puoi dare?" e ho immaginato la risposta dei Tarocchi: "Devi soltanto acquisire il potere di aiutare. Un'arte che non serve a guarire non è arte".
Invece di usare il Tarocco come una sfera di cristallo, come uno strumento per esotici veggenti che descrivono un ipotetico futuro, l'avrei messo al servizio di una nuova forma di psicoanalisi, la tarologia.
La visione trasmessa dai nostri occhi cambia a seconda del livello di coscienza che siamo in grado di sviluppare. Il segreto divino non si nasconde, sta davanti a noi. Il fatto di vederlo o meno dipende dall'attenzione che prestiamo nell'osservare i dettagli e metterli in relazione.
Ritengo che i creatori di questo gioco di carte abbiano disegnato volutamente dettagli così piccoli per insegnarci a guardare, a vedere davvero.
Alla scoperta di uno dei Tarocchi: il Matto
Il primo arcano maggiore, simbolo di libertà e di un grande apporto di energia.
Il Matto ha un nome, ma non il numero. È l'unico Arcano maggiore a non essere identificato numericamente. Rappresenta l'energia originaria, senza limiti, la libertà totale, la follia, il disordine, il caos, o anche l’impulso creatore fondamentale.
Nelle carte tradizionali ha dato origine a personaggi come il Jolly, o Joker, che possono rappresentare tutte le altre carte a piacere, senza identificarsi con nessuna di loro. La frase chiave de Il Matto potrebbe essere: "Tutte le vie sono la mia via".
Questa carta dà un'impressione di energia: il personaggio cammina con passo risoluto, calzature rosse, e affonda nel terreno un bastone rosso. Ma dove va? Va diritto? Forse sì, ma potremmo anche immaginare che stia girando attorno al bastone.
Il Matto rappresenta l’eterno viaggiatore che cammina per il mondo senza legami e senza nazionalità. Potrebbe essere anche un pellegrino che si reca in una terra santa. O anche, nel senso riduttivo che gli attribuiscono molti commentatori, un matto che cammina senza meta verso la distruzione. Se si sceglie l’interpretazione più forte, si vedrà il matto come una creatura libera da ogni necessità, da qualunque complesso, da qualunque pregiudizio, aldilà di ogni divieto, un essere che ha rinunciato a qualsiasi domanda: un illuminato, un Dio, un potente gigante nel flusso dell’energia, una forza liberatoria incommensurabile.
Il Matto rievoca un forte impulso di energia e dovunque vada, porta con sé questo impulso vitale.
E se Il Matto parlasse?
Se questa carta avesse voce ti direbbe: "Lo sai che in qualunque momento si può verificare un cambiamento di coscienza, lo sai che all'improvviso puoi cambiare la percezione che hai di te stesso? A volte si crede che agire significhi avere successo rispetto a qualcun altro. Errore!
Se vuoi agire nel mondo, devi far esplodere la percezione dell'io che ti è stata imposta, appiccicata addosso fin dall'infanzia, e che si rifiuta di cambiare. Devi ampliare i tuoi limiti all'infinito, senza posa. Devi entrare in trance. Lasciarti possedere da uno spirito più forte del tuo, da un'energia impersonale.
Non si tratta di perdere la coscienza, ma di lasciar parlare la follia originale, sacra, che sta dentro di te.
Smetti di essere il testimone di te stesso, smettila di osservarti. Sii attore allo stato puro, un'entità in azione. La tua memoria smetterà di registrare i fatti, le parole e i gesti che hai compiuto. Perderai la nozione del tempo.
Fino a ora hai vissuto sull'isola della ragione trascurando le altre forze vive, le altre energie. Ma se ti apri a loro, il paesaggio si allarga. Unisciti all'oceano dell'inconscio. Allora sperimenterai uno stato di supercoscienza in cui non esistono né fallimenti né incidenti.
Perché non avrai più una concezione dello spazio, diventerai spazio.
Non avrai più una concezione del tempo: sarai il fenomeno che arriva in questo stato di presenza estrema. Ogni gesto, ogni azione sono perfetti. Non puoi sbagliarti, non esistono un piano né un'intenzione.
Esiste soltanto l'azione pura nell'eterno presente. Non temere di liberare l'istinto, per quanto primitivo possa essere.
Superare la razionalità non significa rinnegare la forza mentale: mantieniti aperto alla poesia dell'intuizione, ai fulgori della telepatia, a voci che ti appartengono, a una parola che proviene da altre dimensioni.
Vedi come si uniscono all'estensione infinita dei tuoi sentimenti, all'inesauribile forza creatrice che ti viene conferita dall'energia sessuale. Vivi il tuo corpo non tanto come un concetto del passato, quanto come la realtà soggettiva e vibrante del presente.
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